Se vi ricordate bene, cari lettori, tempo fa avevo scritto del desiderio di certi post-comunisti di distruggere monumenti, effigi e quant’altro potesse vantare memoria fascista. Allora mi domandavo, seppur in maniera polemica, quale sarebbe stato il prossimo passo. Ipotizzavo l’oscuramento dell’opera di personaggi del calibro di Pirandello, D’Annunzio ed Evola; la distruzione di Sabaudia, Latina, Aprilia e tante altre città, fondante proprio durante il Ventennio; l’inabissamento dell’Agro Pontino, della Maremma e del Polesine; l’incendio alle sedi dell’Inps.
Provocazioni, direte; ma neanche tanto col senno di poi! Infatti, c’è chi riuscito ad andare anche oltre. Mi riferisco alla notizia circolata pochi giorni fa: il vicepresidente della provincia di Pistoia, Roberto Fabio Cappellini, 40 anni, di Rifondazione comunista, vorrebbe togliere da Predappio la tomba di Benito Mussolini, per evitare una volta per tutte le manifestazioni nazionali di nostalgici. Dice di rifarsi direttamente a quanto avvenuto in Baviera, dove la tomba di Rudolf Hess, braccio destro di Hitler, è stata distrutta e le ceneri del gerarca disperse in mare. “Una battuta tra amici, diffusa su un social network” avrebbe detto il Cappellini[1].
Certo, quello che dicono questi signori rientra sempre nel “solco dell’ironia” ; non è mai grave né, tanto meno, può destare allarmismo. Si sa: quando parlano, trasudano intelligenza, arguzia e acume intellettuale.Solo nel momento in cui è la controparte, (evidentemente rozza e maldestra a prescindere!), a cedere alla goliardia, ogni battuta, anche la più innocua, assume i contorni di un passaggio in armi del Rubicone, di una marcia verso Roma, e si agita lo spettro della legge Scelba a proibire, prima ancora che la libertà e la diversità di pensiero, anche le battute di spirito. Coerenza , signori, coerenza.
Ma non finisce qui, perché voglio dirvi un’altra cosa: con simili iniziative, proposte o provocazioni, (chiamatele pure come volete, tanto la sostanza non cambia!), non solo non fate altro che rivelare la vostra indole barbara, anzi vandalica, e forcaiola, che non si ferma neanche davanti ai defunti; ma non raggiungerete nemmeno il vostro scopo. Non è turbando la quiete dei morti che cancellerete quelle idee: queste, infatti, sopravvivranno nel corso tempo e si trasmetteranno di padre in figlio, perché sono l’espressione più autentica dell’antico spirito europeo. E guai se così non fosse, perché rappresentano anche l'unica speranza concreta per il Vecchio Continente! Prima lo capirete e meglio sarà per tutti!
Prima di salutarvi, voglio rivolgervi un interrogativo, giusto per stimolarvi alla riflessione. L’ho attinto da Leo Longanesi: “Che strana democrazia e' mai quella che vieta di rimpiangere un dittatore scomparso, e che strano dittatore fu mai quello se trova tanti disposti a rimpiangerlo in tempi di democrazia?”
Pensateci, mi raccomando!
Roberto Marzola.
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