Esiste un angolo del cimitero di Monza (il Campo 62) che, fino a una decina di anni fa, era completamente coperto da erbacce che ne nascondevano tombe e lapidi. Solo un monumento marmoreo emergeva sul vertice, ormai corrotto dal tempo, dopo essere stato deturpato dalle mani vigliacche dei partigiani, nel dopoguerra. Rappresenta, infatti, un console generale della Milizia, fieramente poggiato su un fascio che schiaccia un serpente. Di quel monumento e di quel campo poco o nulla si sapeva.
Poi, alcuni volontari iniziarono a ripulire l’area e, anno dopo anno, il lavoro di un numero sempre maggiore di giovani portò a scoprire, su un lato del Campo, le tombe di martiri fascisti uccisi prima del 1922 e, sull’altro, quelle di soldati della Repubblica Sociale morti tra il 1943 e il 1945.
Il monumento, invece, è quello ad Aldo Tarabella, ardito della Grande guerra, decorato con 3 medaglie d’argento e 3 di bronzo al valor militare, quindi il soldato più decorato sepolto a Monza… ma totalmente dimenticato dalle autorità per quel suo aver aderito al fascismo ricoprendo anche cariche di rilievo.
Oggi, il monumento e il Campo sono stati completamente ripuliti e restaurati dai volontari e Memento, oggi, si impegna a mantenere intatto e incorrotto anche questo frammento di storia patria.
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