lunedì 3 giugno 2013

UNO STATO CHE SI FA PRENDERE IN GIRO DA CESARE BATTISTI

Diciamocelo chiaramente: l'Italia con Cesare Battisti, (il delinquente,ovviamente, non il patriota del secolo scorso), ha fatto una pessima figura. Non una sola, a dire il vero. La prima magra, infatti, si è avuta quando, nel 2004, a seguito dalla fine della cd. "dottrina Mitterand" e del conseguente arresto, Battisti riuscì a rendersi latitante e a dileguarsi nel nulla. La seconda, invece, nel 2007, allorché venne arrestato in Brasile. Una detenzione che è durata pochino, perché nel 2009 era già fuori, forte dello status di rifugiato politico. Nel 2011, infine, è arrivato l'ultimo verdetto: il presidente Lula, amico di un contrariato Giorgio Napolitano, (chissà quanto...), forte dell'approvazione dall'Avvocatura di Stato brasiliana, fa sapere che non sarà concessa l'estradizione. I quattro omicidi, di cui si era macchiato con i suoi comagni,(nel senso politico del termine!), resterrano impuniti.

Stavolta, c'è un qualcosa che va oltre l'assurdo giuridico...Che non è la concessione dello status di rifiugiato politico ad un comunista italiano. Un qualcosa che supera persino l'ipocrisia umana... Che non è nemmeno la solidarietà espressa da Roberto Saviano. Si tratta di un qualcosa che va ben al di là della decenza... Ed è il fatto che il sig. Battisti sfilerà al Carnevale di Rio con il «Bloco do Cordão da Bola Preta», una delle maggiori scuole di samba della città carioca. Stando a quanto riporta "il Corriere", il terrorista rosso, tutto entusiasta, avrebbe dichiarato: "Certo che ci vado, la Bola Preta porta in strada due milioni di persone" .

Ci rendiamo conto? Questo omuncolo con le mani intrise di sangue, che ha seminato il terrore in Italia, provocato il dolore delle famiglie delle vittime e che adesso gioca pure a fare l'intettuale, si permette di sfilare al Carnevale di Rio, magari a fianco di dieci sventolone brasiliane, con corpi da delirio sessuale e dai movimenti conturbanti. Non lo accetto, mi spiace. I miei occhi hanno sopportato abbastanza. Basta! E' l'emblema e, al tempo stesso, l'apice del ridicolo che copre il nostro Paese a causa di 60 anni di politica "liberale" e "democratica". Più di mezzo secolo di storia in cui abbiamo preso sempre e solo ordini da tutti. Una schiavitù resa più sopportabile da una specie di "miracolo economico" e da qualche soddisfazione sportiva, che ora ci rende persino incapaci di andare in Brasile a prendere per le orecchie un pezzo di merda qualunque, per buttarlo nell'unico posto in cui meriti di stare: in galera! Poi mi vengono a dire: "gli italiani devono fare i sacrifici per il bene del Paese" e corbellerie simili; ma per cosa? Per essere lo zimbello della Comunità Internazionale? O per essere presi per il culo da un simile idiota e criminale, che se ne sta in Brasile a divertirsi, con quell'aria da genio de noandri, mentre gran parte degli italiani onesti stenta ad arrivare a fine mese? Ma che se ne vada a fanculo lui, Lula e la nostra classe dirigente! Speriamo solo che prima o poi torni in Italia per riabbracciare il suolo natio...Anzi no: a ben pensarci, si rischierebbe di farne un insegnante, come già avvenuto con qualche ex B.R.. Certi rischi non è proprio il caso di correrli!

Roberto Marzola.

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