Il sindacato Usb dei vigili del fuoco denuncia: “Il ministero dell’interno non è in grado di salvaguardare i lavoratori del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, caso unico in Europa”. Intanto si susseguono gli incidenti – anche mortali – tra i pompieri.
Vigili del Fuoco
Vigili del Fuoco
privi di assicurazione sanitaria? A quanto pare sì, stando all’ultima denuncia pubblicata sul sito dell’Usb dedicato alla categoria dei Vigili del Fuoco. I pompieri hanno pubblicato ieri un post intitolato “VVFF senza assicurazione sanitaria: un ministero dell’interno a tutela e garanzia dei cittadini non è in grado di salvaguardare i lavoratori del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Unico caso in Europa”. Poi il sindacato di base spiega: “E dire che siamo una categoria a rischio, ma di questo al governo non importa nulla, l’importante è uscire ogni tanto con qualche proclama di quanto “LORO” sono attenti alle problematiche dell’emergenza e del corpo nazionale VV.F. Vorremmo chiedergli di non interessarsi troppo a questo governo attraverso il sottosegretario con delega ai vigili del fuoco visto che ogni settimana lo vediamo gironzolare per i comandi provinciali VV.F. a portare in giro la sua parabola inconcludente e vacua di contenuti”.
Più avanti arriva la denuncia: “A ciò aggiungiamo che non solo il ministero dell’interno non si cura nel suo complesso dell’assistenza del personale VV.F.; ma che dopo non essere stati in grado come ONA di garantire una assistenza sanitaria diretta al personale, malgrado per anni abbiamo regalato soldi alle assicurazioni private invece di gestire noi direttamente i fondi; ricordiamo che in passato si pagava con cifre esorbitanti un servizio reso non adeguato alle nostre esigenze, condizione superabile con la gestione diretta dei fondi dal consiglio d’amministrazione al lavoratore che ne richiedeva l’assistenza. Oggi ci troviamo pure con la mancata reintegrazione dell’assicurazione, che sta creando non pochi problemi, a coloro che ogni giorno hanno necessità di essere sottoposti a cure sanitarie; questione portata anche al cospetto del governo. E nell’immediato ordinario, quando un lavoratore a rischio, come lo è un vigile del fuoco, si trova ad essere vittima di un incidente mentre presta la sua opera a salvaguardia della pubblica incolumità”.Il grido di allarme del sindacato Usb arriva il giorno stesso della morte di Maurizio Berardinucci, vigile del fuoco 47enne del comando provinciale di Pescara coinvolto, il 25 luglio scorso, nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio a Città Sant’Angelo. Nell’incidente era rimasta coinvolta l’intera squadra di soccorso dei vigili giunta sul posto. Nonostante gli interventi e le terapie mediche a cui è stato sottoposto Berardinucci in questi mesi, prima nell’ospedale Spirito Santo di Pescara, poi nel Policlinico Gemelli di Roma, le condizioni cliniche, rimaste sempre gravi, sono peggiorate negli ultimi giorni, fino al decesso. L’uomo lascia moglie e tre figli. Un altro grave incidente si è invece verificato a Genova pochi giorni fa quando un vigile del fuoco, che stava sistemando un cartellone pericolante, è precipitato dalla scala a causa delle forti raffiche di vento facendo un volo di diversi metri. Il pompiere, soccorso da alcuni compagni, è stato trasportato all’Ospedale san Martino in codice rosso. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita.
Più avanti arriva la denuncia: “A ciò aggiungiamo che non solo il ministero dell’interno non si cura nel suo complesso dell’assistenza del personale VV.F.; ma che dopo non essere stati in grado come ONA di garantire una assistenza sanitaria diretta al personale, malgrado per anni abbiamo regalato soldi alle assicurazioni private invece di gestire noi direttamente i fondi; ricordiamo che in passato si pagava con cifre esorbitanti un servizio reso non adeguato alle nostre esigenze, condizione superabile con la gestione diretta dei fondi dal consiglio d’amministrazione al lavoratore che ne richiedeva l’assistenza. Oggi ci troviamo pure con la mancata reintegrazione dell’assicurazione, che sta creando non pochi problemi, a coloro che ogni giorno hanno necessità di essere sottoposti a cure sanitarie; questione portata anche al cospetto del governo. E nell’immediato ordinario, quando un lavoratore a rischio, come lo è un vigile del fuoco, si trova ad essere vittima di un incidente mentre presta la sua opera a salvaguardia della pubblica incolumità”.Il grido di allarme del sindacato Usb arriva il giorno stesso della morte di Maurizio Berardinucci, vigile del fuoco 47enne del comando provinciale di Pescara coinvolto, il 25 luglio scorso, nell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio a Città Sant’Angelo. Nell’incidente era rimasta coinvolta l’intera squadra di soccorso dei vigili giunta sul posto. Nonostante gli interventi e le terapie mediche a cui è stato sottoposto Berardinucci in questi mesi, prima nell’ospedale Spirito Santo di Pescara, poi nel Policlinico Gemelli di Roma, le condizioni cliniche, rimaste sempre gravi, sono peggiorate negli ultimi giorni, fino al decesso. L’uomo lascia moglie e tre figli. Un altro grave incidente si è invece verificato a Genova pochi giorni fa quando un vigile del fuoco, che stava sistemando un cartellone pericolante, è precipitato dalla scala a causa delle forti raffiche di vento facendo un volo di diversi metri. Il pompiere, soccorso da alcuni compagni, è stato trasportato all’Ospedale san Martino in codice rosso. L’uomo non sarebbe in pericolo di vita.
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