SIAMO GLI UNICI FESSI: “TORNIAMO A CONTROLLARE LE FRONTIERE”. LO DICONO GERMANIA, GRAN BRETAGNA, AUSTRIA E OLANDA.
Bruxelles – I governi di Germania, Inghilterra, Olanda e Austria hanno chiesto all’Unione Europea di cambiare le norme relative alla cittadinanza europea per ciò che riguarda il welfare. Basta col cosiddetto “turismo sociale” ovvero lo spostamento da un altro Paese a caccia di sussidi più rilevanti economicamente.
Gli Stati che hanno fatto questa richiesta all’Unione vogliono – sta scritto nel documento comune presentato a Bruxelles – “proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei nativi”.
Gli Stati firmatari della richiesta affermano che l’obbiettivo del cosiddetto “turismo sociale” è quello di ottenere prestazioni di assistenza finanziate dal gettito fiscale dei cittadini nati nello Stato, sottraendo risorse ingenti all’assistenza dei cittadini nati nello Stato. E questo, si legge, non è accettabile specialmente in un periodo di contrazione economica come l’attuale.
Data la rilevanza degli Stati in seno all’Unione Europea che hanno avanzato questa – pressante – richiesta presentata in modo formale a Bruxelles tre giorni fa, è molto probabile che nel volgere di un breve periodo, in Europa si torni ai controlli alle frontiere nei confronti degli extracomunitari, vietandone l’ingresso in Germania, Olanda, Inghilterra e Austria e con le espulsioni da questi Stati di cittadini anche dell’Unione Europea che però chiedano sussidi in una nazione che non sia la loro di origine.
Fonte notizia: Corriere della Sera edizione cartacea.
Bruxelles – I governi di Germania, Inghilterra, Olanda e Austria hanno chiesto all’Unione Europea di cambiare le norme relative alla cittadinanza europea per ciò che riguarda il welfare. Basta col cosiddetto “turismo sociale” ovvero lo spostamento da un altro Paese a caccia di sussidi più rilevanti economicamente.
Gli Stati che hanno fatto questa richiesta all’Unione vogliono – sta scritto nel documento comune presentato a Bruxelles – “proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei nativi”.
Gli Stati firmatari della richiesta affermano che l’obbiettivo del cosiddetto “turismo sociale” è quello di ottenere prestazioni di assistenza finanziate dal gettito fiscale dei cittadini nati nello Stato, sottraendo risorse ingenti all’assistenza dei cittadini nati nello Stato. E questo, si legge, non è accettabile specialmente in un periodo di contrazione economica come l’attuale.
Data la rilevanza degli Stati in seno all’Unione Europea che hanno avanzato questa – pressante – richiesta presentata in modo formale a Bruxelles tre giorni fa, è molto probabile che nel volgere di un breve periodo, in Europa si torni ai controlli alle frontiere nei confronti degli extracomunitari, vietandone l’ingresso in Germania, Olanda, Inghilterra e Austria e con le espulsioni da questi Stati di cittadini anche dell’Unione Europea che però chiedano sussidi in una nazione che non sia la loro di origine.
Fonte notizia: Corriere della Sera edizione cartacea.
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