CRIMINI PARTIGIANI: L'ECCIDIO DI "BUS DE LA LUM"
Il Bus de la Lum ("Buco della Luce" in dialetto locale) è un inghiottitoio carsico situato sull'altopiano del Cansiglio, nel territorio del comune di Caneva (PN) ed è tristemente noto per i ...tragici eventi avvenuti durante la seconda guerra mondiale. L'inghiottitoio fu infatti utilizzato dai partigiani come fossa dove vennero gettati soldati della RSI, militari tedeschi e molti civili inermi, spinti all'interno "con i polsi legati con il fil di ferro rinserrato con le pinze". Le stime parlano di centinaia di morti: una relazione del 1949 compilata dai carabinieri di Vittorio Veneto conta «oltre 300» vittime, mentre gli speleologi del Centro Italiano Soccorso Grotte, durante le ricerche degli anni sessanta, ne hanno valutato circa 500 (200 soldati tedeschi, 100 militari della RSI, 200 civili).
Nei primi anni cinquanta furono recuperati i resti di 26 persone, mentre l'ultima ricerca, effettuata nel 1992, ne ha riportati 68 (sono sepolti presso il cimitero di Caneva).
Nonostante che i rinvenimenti di corpi la smentisseo ampiamente l'ANPI locale continuò a sostenere che le vittime non sarebbero che una quindicina.
Secondo lo storico e parlamentare Antonio Serena il numero degli infoibati, ormai difficile da stabilire, visto il tempo trascorso, ammonta a parecchie centinaia. Solo cento furono gli infoibati mandati a morire dal capo della "Nannetti" Francesco Pesce ("Milo"), come lui stesso ebbe a dichiarare al Parroco di Tambre d'Alpago don Corinno Mares.
Il Bus de la Lum è stato dichiarato monumento nazionale su proposta di Onorcaduti, a cui ne è affidata la gestione.
Per non dimenticare...
Il Bus de la Lum ("Buco della Luce" in dialetto locale) è un inghiottitoio carsico situato sull'altopiano del Cansiglio, nel territorio del comune di Caneva (PN) ed è tristemente noto per i ...tragici eventi avvenuti durante la seconda guerra mondiale. L'inghiottitoio fu infatti utilizzato dai partigiani come fossa dove vennero gettati soldati della RSI, militari tedeschi e molti civili inermi, spinti all'interno "con i polsi legati con il fil di ferro rinserrato con le pinze". Le stime parlano di centinaia di morti: una relazione del 1949 compilata dai carabinieri di Vittorio Veneto conta «oltre 300» vittime, mentre gli speleologi del Centro Italiano Soccorso Grotte, durante le ricerche degli anni sessanta, ne hanno valutato circa 500 (200 soldati tedeschi, 100 militari della RSI, 200 civili).
Nei primi anni cinquanta furono recuperati i resti di 26 persone, mentre l'ultima ricerca, effettuata nel 1992, ne ha riportati 68 (sono sepolti presso il cimitero di Caneva).
Nonostante che i rinvenimenti di corpi la smentisseo ampiamente l'ANPI locale continuò a sostenere che le vittime non sarebbero che una quindicina.
Secondo lo storico e parlamentare Antonio Serena il numero degli infoibati, ormai difficile da stabilire, visto il tempo trascorso, ammonta a parecchie centinaia. Solo cento furono gli infoibati mandati a morire dal capo della "Nannetti" Francesco Pesce ("Milo"), come lui stesso ebbe a dichiarare al Parroco di Tambre d'Alpago don Corinno Mares.
Il Bus de la Lum è stato dichiarato monumento nazionale su proposta di Onorcaduti, a cui ne è affidata la gestione.
Per non dimenticare...
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