martedì 5 novembre 2013

Il ‘boia di Budapest’ vuole liberare le bestie feroci contro i cittadini.

Fonte .

Identità.com

Nuoce gravemente all'ignoranza.
E’ tratto essenziale di ogni dittatura, quella di utilizzare i delinquenti comuni contro il proprio popolo nei momenti in cui il regime è in crisi. Lo fece anche Gheddafi prima di cadere, lo vuole fare il boia di Budapest oggi.
Certo, c’è anche una sorta di scambio criminale con B., perché ovviamente, nell’Amnistia ricadrebbe anche lui. Mezzo di scambio per tenere in vita un governo che, non ostante la propaganda, è sempre in bilico. Ma la questione fondamentale è un’altra: appunto quella di liberare una certa dose di criminali nella società per ‘addomesticare’ la rabbia popolare in una situazione sociale esplosiva.
Inutile dire che la scusa secondo la quale le nostre carceri sono stracolme è demenziale quanto chi la esprime: lo sono a causa della vostra amata immigrazione. Chiudete quella, invece di aprire le carceri, e i nostri centri saranno strutture modello nel mondo. E poi, la soluzione immediata c’è: gli immigrati scontino la pena a casa loro.
Ma questo sarebbe razzismo.
E’ ormai evidente come il cosiddetto Stato sia in realtà un ingranaggio malefico, una macchina di repressione dei cittadini onesti. Si cantano le lodi di clandestini, ladri, stupratori e puttane. Intanto si perseguita chi diffonde idee, chi lavora, chi crea ricchezza. Difronte ad uno Stato del genere, espressione grottesca di un puttanaio democratico, l’unica azione possibile è la ribellione. Uno Stato del genere non può, essere riformato, deve essere abbattuto.
Napolitano è espressione di un sistema di interessi che risponde a circuiti internazionali ben definiti, in cui comunismo e capitalismo si sono fusi nella creazione di un nuovo ordine che vede nella Ue la propria espressione politica. L’uomo che oggi parla di indulti e amnistie, è quello che pochi decenni fa inneggiava ai carri armati che schiacciavano i giovani di Budapest e le loro speranze: un criminale. E se un criminale di tal fatta è, non ostante le stupidaggini dette in tutta una vita di sbagli, le amicizie e le telefonate pericolose, divenuto presidente di questo schifo di Repubblica, è perché ha santi in paradiso. Lui non conta nulla, è la marionetta di poteri profondi. Non è il mandante, è il sicario della nostra democrazia.
 

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