La strategia del Sistema e dei partiti dell’arco costituzionale in Grecia sta entrando in un vicolo cieco e rischia di esplodere in faccia ai suoi autori. Prima è arrivata la reazione della base di Alba Dorata che - invece di restare intimidita e paralizzata – ha manifestato nelle vie di Atene sfidando la repressione. Poi sono seguiti il rilascio di diversi accusati contro i quali non si sono trovate prove di sorta e autorevoli prese di posizione contro la manovra liberticida del Governo. In particolare, ha destato scalpore l’intervento del Vescovo Pavlos di Glyfada che ha affermato che con questa persecuzione sono stati incarcerati gli innocenti al posto dei colpevoli – i politicanti responsabili della corruzione e dell’apertura delle frontiere di fronte all’invasione extracomunitaria. Altrettanto significative le dichiarazioni dell’ex ministro della Giustizia greco Antonis Roupakiotis, che pur essendo antifascista e nemico ideologico di Alba Dorata, ha spiegato apertamente che la persecuzione del movimento nazionalista era stata architettata dalla Commissione europea e da organizzazioni “ebraico-americane” e “greco-americane” che hanno sviluppato una “pressione crescente” sul governo di Samaras – una pressione alla quale Samaras “doveva rispondere” in qualche modo. In compenso, Samaras, imbarazzato, non ha commentato le dichiarazioni del suo ex ministro! Per di più, mentre autorevoli costituzionalisti spiegavano che era semplicemente impossibile mettere fuorilegge Alba Dorata, tra gli esponenti democratici, si era cominciato a discutere di togliere la scorta di polizia ai deputati del movimento – che suona quasi un invito ai gruppi paramilitari immigrati e di sinistra come la “pantere nere” a colpirli – e di negare il finanziamento pubblico al movimento. Alba Dorata ha replicato con un comunicato del suo ufficio stampa che dice testualmente: “ Alba Dorata ha provato diverse volte a abolire per legge il finanziamento pubblico a tutti i partiti. Il denaro ricevuto fino ad oggi è stato usato essenzialmente per soccorrere fratelli e sorelle disoccupati e in difficoltà. Alba Dorata non dipende dal finanziamento pubblico come è stato riportato da osservatori indipendenti che non hanno rilevato irregolarità, furti, o appropriazioni indebite di denaro (allusione agli scandali della classe politica democratica ndr). Contro la sporca guerra ingaggiata dallo stato e dai suoi paramilitari, continueremo il nostro lavoro sociale variegato, le distribuzioni di cibo e le donazioni in denaro per scopi caritatevoli.” Ma c’è di più. Se l’operazione persecutoria è stata ideata e voluta all’estero e in particolare in America, anche la reazione nazionalrivoluzionaria si estende al di fuori della Grecia. Non solo si registrano manifestazioni e proteste a favore dei camerati greci in Svezia, Danimarca, Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia e altri Paesi europei e persino in Argentina e Colombia, ma si registrano contraccolpi negli stessi Stati Uniti - anzi a New York, dove agiscono le principali organizzazioni mondialiste che hanno premuto per la persecuzione antinazionale in Grecia. Finora, le sezioni all’estero di Alba Dorata in America, Canada e Australia si erano limitate alla raccolta tra i greci all’estero, di denaro e beni di prima necessità da inviare in Grecia ma ora la sezione di New York ha per reazione radicalizzato la sua attività e già si parla del “pericolo” di “contagio” politico in America tra i greco-americani e non solo. Una volta si chiamava Nemesi. Oggi si dice: la repressione non ci piega, ci moltiplica!
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