di Jacopo Custodi.
Fonte http://www.eastjournal.net
Il 3 e 4 ottobre si terrà a San Pietroburgo il Forum Nazionale Russo, un evento in cui parteciperanno 1500 persone con l’obiettivo di “istituire un coordinamento delle forze nazionaliste in Europa, con la creazione di una piattaforma permanente per discutere e trovare soluzioni adeguate per l’interazione delle forze conservatrici e nazionaliste”.
L’evento è organizzato dall’Intelligent Design Bureau di Andrey Petrov, leader della sezione locale del partito Rodina, movimento russo della destra nazionalista vicina a Putin. Il sostegno al presidente russo è confermato anche nel sito dell’evento, che si apre con una citazione di Putin in cui mette in guardia i paesi europei dalla progressiva perdita delle loro tradizioni e dei loro valori, “nazionali, culturali, religiosi e sessuali”.
L’incontro è coperto da una alone di segretezza e la lista completa dei partecipanti è stata volutamente tenuta segreta, ma indiscrezioni ufficiali danno per confermata la presenza di esponenti di Jobbik, il movimento neofascista ungherese, dei neonazisti greci di Alba Dorata, del Fronte Nazionale di Marine Le Pen, del Partito della Libertà Austriaco e di Forza Nuova.
È possibile che anche la Lega Nord sia stata invitata: Matteo Salvini, parlando del suo viaggio in Corea del Nord in una intervista alla Stampa, ha detto che ad ottobre andrà in Russia, senza però specificare per quale motivo.
E’ un dato di fatto che le destre europee siano sempre più vicine al governo russo: solo pochi giorni fa il leader di Forza Nuova Roberto Fiore ha partecipato in Crimea ad un incontro organizzato dal Cremlino, dal titolo “Russia, Ucraina, Nuova Russia: problemi e sfide globali”, in cui Fiore era l’unico invitato italiano. La presa di posizione di Forza Nuova in favore della Russia nel conflitto russo-ucraino è ulteriormente confermata da un appello del partito inviato direttamente a Putin, con Roberto Fiore come primo firmatario.
Sul fronte russo dovrebbero essere presenti all’incontro, tra gli altri, Alexandr Dugin, esponente dell’ideologia euroasiatica e “anima nera” delle Repubbliche Popolari dell’est ucraino; Eduard Limonov fondatore del Partito Nazional-Bolscevico, il cui stemma era la bandiera nazista con la falce e il martello neri al posto della svastica; e Alexander Prokhanov, uno scrittore reazionario russo il cui pensiero politico unisce stalinismo e ultranazionalismo. Sembra sicura la presenza come oratore anche di Gennady Zyuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa, che, se confermata, è un’ulteriore dimostrazione dell’ambigua linea politica del partito comunista.
Per la maggior parte dei partiti di destra radicale europei, Mosca appare ormai sempre di più come “la capofila di un movimento paneuropeo che in nome dell’antiamericanismo e del rifiuto della società liberale rispolvera i vessilli della nazione, dell’identità, della sovranità e della tradizione”. Al punto che il partito russo Rodina ha parlato di una “Quarta Internazionale – Nazional-Patriottica” che potrebbe vedere la luce alla conclusione del Forum (ignorando probabilmente che l’Internazionale non si è fermata alla Terza, ma esiste anche la Quarta, che era stata fondata da Lev Trotsky).
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