martedì 2 settembre 2014

ITALIA – MONDO REALE


Possibile lo scontro militare : pronto l’Esercito Europeo contro Putin
La Gran Bretagna e altri sei stati membri dell’Unione Europea , fra i quali l’Italia, creeranno una forza militare da 10mila uomini sotto l'egida della Nato per contrastare la Russia in Ucraina.



Art camerata Marco Affatigato.


Così siamo arrivati al 1 settembre 2014 e le “vacanze” sono finite riportandoci tutti alla triste ed amara realtà: l’Italia entra in guerra a fianco della Gran Bretagna e della Francia contro la popolazione russofona dell’Est dell’Ucraina che vuole indipendenza e tutto ciò mentre , in Italia, c’è la disoccupazione che cresce, la deflazione che incalza mentre l'Istat scrive che il trimestre sarà di sostanziale stagnazione. A guardarli da vicino, i dati economici di questo fine agosto annunciano un ritorno dalle ferie cupo e sfiduciato ed insieme a tutto ciò il governo Napolitano-Renzi ci regala anche una entrata in guerra (di quelle dove si spara, si uccide e si muore) in Europa, in Ucraina , senza però passare dal Parlamento. Mi sembrava di ricordare che i padri costituenti della nostra Costituzione avessero inserito un articolo con il quale l’Italia ripudiava lo strumento della “guerra” come atto offensivo. Ma forse è un'altra Costituzione quella letta da Napolitano-Renzi e con quella che leggono loro , invece, ci portano in guerra. Se non reagiamo saranno tempi duri per l’Italia e saranno tempi duri per l’Europa perché quello che sta accadendo dimostra come questo governo, questo primo ministro sia il più abile mentitore fra tutti quelli che dalla nascita della Repubblica vi sia mai stato.
Ci dicono e ci dice, per portarci in guerra, che i Russi hanno attaccato l’Ucraina mentre, invece, è l’esercito di Kiew, con la benedizione dei premi Nobel per la pace Van Rompuy (UE) e Obama (USA) che bombarda indiscriminatamente le città del Donbass. I morti civili non si contano più. Nei giorni scorsi hanno centrato persino una scuola materna e poi una colonna di profughi in fuga dai bombardamenti. Sui media occidentali poche righe, tutte omologate alla volontà dei poteri forti, quasi invisibili e sempre accompagnate dal condizionale. Ma che paese è quello che rivendica la propria sovranità su dei territori che, peraltro, considera il bersaglio di bombardamenti indiscriminati? Secondo informazioni che mi giungono dal posto, giovani camerati italiani che li si trovano come noi, più anziani,andammo a difendere Beyrut alla fine degli anni ’70, pare siano state usate anche bombe al fosforo. In Ucraina dell’Est è in atto un genocidio, quello che qualche mese fa auspicava la signora Timoschenko. Di esso l’Unione Europea e l’Italia è già complice per l’appoggio politico, economico dato al governo ucraino e per il sistema di silenzio e di menzogna che diffonde attraverso i media, ma adesso decide di parteciparvi militarmente. Rasmussen affila le spade della NATO, che non vede l’ora di celebrare il centenario della Grande Guerra con un altro conflitto mondiale, da cui, presumibilmente, dovrebbe nascere il nuovo ordine mondiale, il Loro. Ma i nostri soldati sanno che non andranno a liberare un paese ma che moriranno in Ucraina per far piacere al FMI ?
Nessuno ormai parla più del volo MH17 della Malaysian Air Line per il semplice fatto che, se ne parlassero, dovrebbero ribaltare le illazioni del primo momento, quello dell’accusa ai Russi del Donbass e a Putin. Sul New Straits Time, quotidiano malaysiano in lingua inglese, qualche giorno fa sono apparsi i primi risultati dell’inchiesta del governo della Malaysia, dai quali si desume che l’aereo è stato prima mitragliato e poi finito con un missile aria aria. Dunque è stata Kiew, ed è vera la tesi dei ribelli del Donbass, secondo cui l’aereo di linea era seguito da un caccia, un mig o un sukoj 25.
Quanto basta per stendere il silenzio sulla vicenda.
Lorsignori hanno già deciso chi deve essere il buono e chi deve essere il cattivo. Anche i bambini della scuola materna di Donetsk non meritano l’attenzione che da la nostra stampa di regime ai bambini della scuola di Gaza.
E quando gli “scritti” della propaganda si fanno così forti e unilaterali è un brutto segno, è segno di guerra cercata, di guerra voluta.
Ma in un mondo in cui la verità interessa a pochissimi, quasi a nessuno (e come Paese delle stragi ne sappiamo qualcosa)ci deve essere sempre qualcuno che ha il dovere se non proprio il diritto di far emergere la verità, anche a costo del suo isolamento e di condanne a morte (civili come fisiche).
Quando Renzi, come ha ripetuto più volte, dichiara che «l’Italia sosterrà INCONDIZIONATAMENTE la causa dell’integrità territoriale dell’Ucraina», giustifica le bombe sulle scuole materne, il fosforo, la propaganda ossessiva, l’abbattimento di un aereo civile per creare il cattivo contro cui schierarsi. Questo significa l’avverbio “incondizionatamente”. E, invece, le condizioni si dovrebbero porre. Il gioco è pesante. Non si dice: sosterremo la causa dell’Ucraina, a condizione che si tuteli la popolazione civile. Ha detto, proprio: incondizionatamente. E questo lo dice mentre l’esercito ucraino riduce in cenere intere città, annienta migliaia di vite innocenti, impedisce ogni aiuto umanitario e a violare il diritto internazionale sarebbe la Russia? Se Putin, avesse voluto violare il diritto internazionale, avrebbe spazzato via l’esercito ucraino in un paio di ore. La Russia sta davvero cercano di aiutare una popolazione russofona sofferente, cosa che vorrei facesse il governo italiano, sempre pronto a spedire aiuti a Gaza e violare il blocco israeliano. Il fatto reale è che l’Ucraina (né l’Unione Europea , né l’Italia) non manda aiuti e ferma al confine da due settimane quelli disponibili, in compenso bombarda la popolazione dei propri territori, dunque, teoricamente, la propria popolazione, e nessuno dei governi occidentali ha nulla da dire?
Persino l’ANSA in queste settimane sembra ritornata quella dei “Commissari di partito”: condizionale d’obbligo sui civili russi, parole di elogio per il “governo” di Kiew e i militari ucraini, quelli che bombardano i civili.
Tempi duri, tempi di menzogna e propaganda, e, proprio per questo tempi in cui anche i pacifinti (dai balconi non sventolano le bandiere della pace) dichiarano guerra alla popolazione russofona dell’Est dell’Ucraina si fa urgente il coraggio di pochi per dire “NO ALLA GUERRA”. Io non voglio che mio figlio muoia per il Fondo Monetario Internazionale.

 

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