Camerata Marco Affatigato.
Il Fondo monetario internazionale ha dettato le regole: tagliare pensioni e sanità in Italia e Renzi si è subito adeguato !
Certamente non si toccano le rendite degli speculatori finanzieri, non si toccano i fallimenti delle banche, pagati e ricoperti con i soldi dei contribuenti, però per far tornare il pareggio bisogna toccare i diritti acquisiti: quelli dei lavoratori e quelli dei pen...sionati ( fatti salve alcune categorie come gli alti magistrati, i parlamentari ed i dirigenti della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici , che “guadagnano” più di un capo di Stato).
Ma intanto l’ordine di ridurre le pensioni è arrivato, mentre proprio in questi giorni escono dati agghiaccianti sul fronte previdenza.
Dal dossier “Politiche fiscali, indicizzazione e progressivo impoverimento delle pensioni realizzato dal Cupla (Comitato unitario pensionati lavoro autonomo) in collaborazione con il Cer, emerge che l’aumento delle addizionali locali e il mancato recupero del drenaggio fiscale hanno ridotto il potere di acquisto soprattutto per i 7,4 milioni di pensionati, il 44% del totale, che vivono in semipovertà con una pensione inferiore a 1.000 euro lordi mensili.
Le pensioni più basse hanno subìto una perdita del potere d`acquisto del 4%, in media il rapporto è tra il 2 e il 7%. Inoltre, le pensioni più povere si collocano oggi oltre tre punti percentuali al di sotto della soglia di povertà assoluta. Negli ultimi dieci anni il quadro è andato via via deteriorandosi.
C’è qualche parlamentare che mi legge che abbia intenzione di portare avanti questa proposta ? Adeguare gradualmente i trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale, cioè da 500 a 650 euro mensili come ci chiede, del resto, la Carta Sociale Europea e , inoltre, estendere anche ai pensionati a partire dalle fasce più basse di reddito la riduzione del cuneo fiscale prevista per i soli lavoratori dipendenti con retribuzione mensile fino a 1.500 euro, quelli che hanno recuperato 80 euro mensili .
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