mercoledì 5 novembre 2014

UMILIARE LA RUSSIA , UN GIOCO STUPIDO OLTRE CHE PERICOLOSO


Camerata Marco Affatigato.

La Russia di Vladimir Putin è un partner naturale ed una potenza sulla quale è necessario contare

Sono molti i governanti degli Stati europei , compreso il Papa , ad evocare la triste e grave possibilità del rischio “terza guerra mondiale” che sarebbe alle nostre porte. Ma perché ? Desidero, anche se altre volte ho già affrontato come “rischio reale” questo problema , rivenirci sopra e discutere nuovamente su questa che tutti danno come “certezza” e che , un po’, abita anche entro di me.
Fare il paragone con la Storia è sempre un gioco rischioso oltre che pericoloso poiché le “stesse cause” non producono sempre sistematicamente gli stessi effetti. Del resto , fra altri fattori, ci sono due cause maggiori che hanno portato al scoppio delle due precedenti guerre mondiali: la crisi economica e l’umiliazione. E’ una Germania umiliata dal Trattato di Versailles e rovinata ad un livello inimmaginabile oggi che invase la Polonia.
Ma quale gioco stiamo giocando con la Russia? Con quale diritto noi diamo “lezione di democrazia” alla Russia ? Con quale diritto noi , Stati membri dell’Unione Europea, “mostriamo i muscoli” nei confronti della Russia quando reprimiamo con la violenza le”manifestazioni di indipendenza” che, all’interno dei confini costituitisi grazie alle guerre, si effettuano nei nostri Stati ? Con quale diritto noi parliamo di libertà di espressione quando , per legge, si vieta ? Con quale diritto parliamo noi di valori quando nei Parlamenti si legalizzano di fatto la mercificazione dell’essere umano e i suoi anti-valori ? Ma , soprattutto, con quale diritto noi ci immischiamo nell’aspirazione di un popolo che desidera ritrovare le sue radici quando noi, invece, ci adoperiamo affinché il nostro popolo perda le sue sostituendole con altre ??? Faremmo molto meglio ad astenerci dal dare lezioni ammuffite a Vladimir Putin che , lui, invece sostiene ed a il sostegno del suo popolo . Inoltre questa “politica nei confronti della Russia” , pappagallatrice e dai piedi d’argilla , è di una pericolosità incredibile. Isolare la Russia è l’ultima delle cazzate da fare. I Russi sono un popolo fiero al quale è stata concessa la storica fortuna di riprendersi il posto che è suo in seno alla scena internazionale e , soprattutto, nella Storia e noi , Stati membri dell’Unione Europea, stiamo umiliandoli preferendogli la “politica estera” di un Barack Obama che ci porterà alla perdizione , insieme agli Stati Uniti d’America. Un Barack Obama che ci immischia in una “guerra contro i jihadisti” dell’auto proclamato Califfato Islamico quando ha contestato il sacrosanto diritto dei Russi di combattere i “jihadisti” Ceceni.
I nostri governanti stanno facendo un errore storico sostenendo la “politica estera” statunitense. La Russia di Vladimir Putin è un partner naturale per noi europei ed è una potenza , economica e militare, sulla quale dobbiamo poter contare. Pensare diversamente è pura follia. Quella stessa follia che ha portato Barack Obama a voler modificare i confini geopolitici del Medio Oriente e Africa , finanziando e sostenendo (anche militarmente) i gruppi jihadisti del neo-fondamentalismo islamico della organizzazione madre “Fratelli Musulmani” .
Tutto questo mentre la “nostra società”, europea, rinnega allegramente i suoi valori, il suo patrimonio, la sua storia facendo che i nostri paesi europei diventino facile preda economica e culturale. Al contrario il popolo russo afferma la sua volontà di ritrovare la sua grandezza, rifiuta questa mondializzazione, questa volontà di perdita dell’identità nazionale, rifiuta la mezza misura del compromesso che diventa complicità .
La Storia ci ha dimostrato che I popoli che rifiutano di scomparire sono pronto a tutto per salvaguardare le loro convinzioni ed il loro modo di vita. Ciò che avviene al nord –est dell’Ucraina ce lo dimostra. Noi , noi siamo pronti a batterci per salvaguardare questa “parodia” di società che vuole spoliarci della nostra identità nazionale imponendoci questa mondializzazione statunitense?

 

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