sabato 11 ottobre 2014

TURCHIA – ISIS – MONDO REALE



Art. Camerata Marco Affatigato.


La polizia turca spara con proiettili reali sui manifestanti curdi che chiedono di andare a soccorrere i loro fratelli curdi assaliti dai jihadisti dello “Stato Islamico” .
Un po’ di Storia per rinfrescarci la memoria. Nel corso dell’estate del 1944 , l’Armata Rossa, dopo aver respinto l’assalto della Wehrmacht, era penetrata sul suolo della Polonia e , proseguendo nella sua offensiva vitoriosa, si avvicinava a Varsavia. I polacchi non avevano ancora dimenticato che nel 1939 , quando l’URSS era alleata della Germania di Hitler (questo nei libri di Storia – quella scritta dai vincitori – non si legge ), il loro paese era stato “violentato” così che i più chiaroveggenti guardavano con circospezione coloro che, adesso, si presentavano come loro liberatori (una chiaroveggenza che il futuro gli avrebbe poi dato ragione). Ma , d’altronde, i polacchi volevano “liberarsi” dall’occupante tedesco e , malgrado delle esitazioni, così i dirigenti dell’”Esercito Segreto” , organizzazione militare della resistenza polacca formata soprattutto da ebrei (gli stessi che poi , una volta arrivata l’Armata Rossa, si ritrovarono sui “treni” destinati ai Gulag sovietici anziché ai “campi di sterminio” tedeschi – anche questo sui libri di Storia non lo troverete), rispondendo agli appelli di “Radio Mosca” ed alle promesse formali di Stalin, il 1° agosto fecero esplodere l’insurrezione di Varsavia. Certamente questi ebrei-polacchi non ignoravano che l’esercito tedesco, malgrado che la “guerra” stesse prendendo una piega a loro non gradita, aveva comunqu i mezzi per schiacciare la rivolta ma essi contavano sull’appoggio decisivo dei sovietici. Ed invece il 2 ottobre 1944 lo stato maggiore dell’Esercito Segreto, ormai spossato ed invaso dalla rabbia e dal dolore, decise di capitolare. La rivolta di Varsavia era costata la vita a 17mila soldati tedeschi certamente , ma anche a 25mila resistenti polacchi e 180mila civili polacchi. I sopravvissuti furono deportati prima dai tedeschi, nei campi di concentramento, e poi quando Varsavia sventolo la “bandiera rossa” dell’Armata sovietica , nei gulag. Non solo Stalin tradì cinicamente i polacchi non mantenendo i suoi impegni ( l’Armata Rossa nel corso di quei due mesi di insurrezione rimase accampata dall’altra sponda della Vistola, a portata dei cannoni e con “l’arma al piede”), non solo avendo ordinato alle sue truppe di non intervenire ma arrivando a vietare agli “alleati” di utilizzare gli aeroporti sotto il controllo dell’Armata Rossa per portare aiuto agli insorti. E’ il 17 gennaio 1945 che l’Armata Rossa entra in una Varsavia in rovine e svuotata della sua popolazione. I massacri dell’élite nazionalista, cattolica e anticomunista completerà quella di Katyn , lasciando il campo libero ad uno pseudo-governo di Lublino, emanazione del Partito Comunista Polacco, complice degli assassinii iniziati dai tedeschi e finiti dai sovietici comunisti.
Perché ho parlato di questo “pezzo di Storia” ? Poiché Tayyip Erdogan sta facendo la stessa cosa che fece Stalin .
Nominalmente la Turcha di Erdogan è membro della “coalizione” anti-Stato Islamico e mentre è autorizzato dal proprio Parlamento a fare intervenire le sue forze terrestri lascia che i jihadisti , meglio armati e meglio addestrati (è bene ricordarlo che ad armare ed addestrare i jihadisti in Siria sono stati gli USA , la Gran Bretagna e Israele), prendano il “vantaggio militare” sugli avversari curdi. Così il presidente turco pensa di evitare una minaccia : il Kurdistan siriano autonomo.
Non solamente i generali delle divisioni blindate turche , poste a difesa della frontiera, non pendano assolutamente di “rompere” l’offensiva jihadista portata contro la città curda Kobane ma , addirittura, non fanno entrare in Turchia i curdi che da questa città fuggono, trattenendoli sulla “linea di confine”. Questo mentre nelle città turche confinanti i curdi manifestano affinché si vada a soccorrere i loro fratelli ad di là della frontiera e , dai turchi, ricevono pallottole reali, così da smentire coi fatti le parole dell’uomo forte della Turchia sunnita islamizzata, alleata dello Stato Islamico quando agli degli Occidentali si presenta come suo nemico. L’ipocrisia ch’ebbe Stalin coi polacchi ha fatto scuola per l’ipocrisia di Erdogan.

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