“Essere stati dei partigiani, il 4 Giugno 1944, ad uccidere Guido Imperoli, Gino Imperoli e Amalia Cenciarelli, è un aggravante” così lo storico Prof Augusto Sinagra, intervenuto alla Manifestazione “Paliano li Ricorda”, organizzata dall’Associazione “Amici della Fiamma”, nella sala parrocchiale di Santa Maria Pugliano di Paliano.
Una manifestazione semplice che ha visto la presenza dei medaglieri e Labari dell’Ass. Nazionale Ragazzi del 99, Istituto Nazionale Cavalieri di Vittorio Veneto-Divisione Barbarigo e dell’Associazione Nazione Campo delle Memoria, dell’Associazione Bersaglieri sezione di Paliano e l’imprenditore Umberto Schina, testimone diretto dell’eccidio di Santa Maria Pugliano.
“Stare qui oggi insieme a Voi è straordinario ed è motivo di grande speranza perché siamo accumulati da valori, perché noi siamo le vittime della Storia e vittime di un grande falso. Allora, la giustizia era amministrata dall’On. Togliatti, ed è giusto oggi riconsiderare i fatti, perché noi non siamo di parte, pero andiamo oltre. Guido Imperoli, Gina Imperoli, Amalia Cenciarelli oggi sono qui con noi.” Cosi’ ha chiuso il suo breve intervento il Prof. Sinagra.
Poi l’intervento del presidente dell’Associazione Amici della Fiamma Roberto Humbert, che ha fortemente voluto questa manifestazione, perché “ Oggi è una giornata importantissima per la città perché il 4 Giugno 1944 è stato commesso un infame delitto mascherato con l’antifascismo grazie alla loro illusoria religione politica. Noi siamo qui a dimostrare i veri valori di libertà e giustizia, fratellanza e solidarietà: Mai più barbarie in futuro. Viva la liberta-Viva Paliano”.
Poi a rincarare la cose con i fatti Umberto Schina, testimone diretto dell’eccidio di Santa Maria Pugliano, che ha ricordato come nei tempi in cui era Consigliere Comunale di minoranza, sollecitò un’inchiesta su questo fatto che però non fu mai fatta dal Consiglio Comunale e lui sfidando tutti fece nomi e cognomi dei mandanti di quell’eccidio. Di questo ci deve essere in Comune anche una registrazione radiofonica. Molto significativo inoltre l’intervento di Alberto Indri, presidente dell’Associazione Campo della Memoria, che venendo a Paliano per organizzare la manifestazione aveva sentito suonare delle sirene e domandando a qualcuno cosa fossero gli hanno risposto il bombardamento dei tedeschi. Invece Paliano aveva vissuto questo eccidio nel momento del passaggio dell’interregno.
Poi altra serie di interventi con i ricordi di donne e soprattutto un’altra quella di un figlio di una signora di Paliano, ancora vivente che ricordava tutti i particolari: “ verso le 19,00 un gruppo di persone che si definivano partigiani – non faccio i nomi perché sono noti a tutti – armati di tutto punto con fucile mitragliatore e pistole fecero irruzione nell’esercizio commerciale di sale e tabacchi dei fratelli Imperoli Guido di circa 40 anni, e Gina 31 anni, ed insieme a loro c’era anche una sua parente Amalia Cenciarelli 20 anni. Il Gruppo armato trascinò con forza i tre poveretti in un bosco poco distante dalla loro abitazione, le persone presenti quasi tutte donne perché molti uomini erano ancora prigionieri, non potettero fare nulla sotto la minaccia delle armi. Il primo ad essere ucciso fu Guido con sei colpi di arma da fuoco e le persone presenti udirono con chiarezza le grida accorate di Gina che chiamava il fratello, poi altri sei colpi mettevano fine anche a Gina e dopo oltre 40 minuti, dopo aver violentato la giovane la uccisero ( testimone diretta) con altri sei colpi, colpevole di essere ospite degli Imperoli.
Agli occhi delle prime persone accorse sul luogo del massacro una scena raccapricciante. Il Corpo di Guido si trovava sotto il corpo di traverso della sorella. Il corpo di Amalia si trovava poco distante di lato del tutto svestita causa la violenza carnale che aveva subito dai tre massacratori ecco spiegato i quaranta minuti di distanza.
I tre il giorno dopo ritornarono nel negozio ed all’abitazione per saccheggiarla e si impossessarono di circa 300.000 lire e oggetti d’oro per circa un chilogrammo di oro.
I partigiani accusarono gli Imperoli di essere spie dei tedeschi, la verità è solamente che erano fascisti?
Questo presunto gruppo di partigiani venne arrestato ed al processo furono assolti per i reati di sequestro di persona e di omicidio, perché furono oggetto di amnistia tutti i reati di omicidio compiuti fino al 5 Giugno 1944, furono condannati per rapina aggravata e furto con lievissime pene.”
Guido Imperoli, Gina Imperoli e Amalia Cenciarelli non possono essere ricordate come martiri perché non sono stati uccisi dai tedeschi ma da Italiani partigiani.
Poi si è andati sul posto dove è avvenuto l’eccidio dove gli Amici della Fiamma hanno scoperto una lapide e depositato una corona
Sono passati 70 anni ed è veramente vergognoso che ancora si nasconda una verità che è inconfutabile. Presenti numerosi parenti e tanti amici. Assenti i rappresentanti dell’amministrazione Comunale nonostante l’invito. Presenti invece alla cerimonia i nuovi consiglieri di minoranza: Maurizio Sturvi, Paola Imperoli, Simone Marucci e Tommaso Cenciarelli e numerosi cittadini.
Fonte art. http://lanotiziah24.com
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