Art. Camerata
Marco Affatigato
Circolano, sui giornali come sui media di rete, tante di quelle sciocchezze autolesionistiche, per giunta masochistiche per non dire suicide, che è giunto il momento di mettere un poco di ordine e di verità su quella fenomenologia, ferocemente distruttiva, che si chiama islamismo.
Attraverso fasi alterne più o meno virulente i suoi atti politici e militari con le sue sanguinarie e distruttive conseguenze sociali e morali si dispiegano ormai da 1.500 anni. Ovvero, dal 627 A.D, da quando cioè Maometto dichiarò guerra al mondo trucidando a Medina gli Ebrei allora i suoi alleati contro le tribù ribelli dell’Asir. Né San Bernardino né l’attacco di massa alle donne di Colonia, tanto meno gli attacchi jihadisti che ormai , quotidianamente, colpiscono ogni parte del Mondo hanno minimamente scosso la idiota sicurezza con la quale l’intera classe dirigente, a questo punto non solo più italiana, ma europea e statunitense, sta drammaticamente accelerando la nostra fine – oggi civile ma domani fisica.
Questo nuovo anno si è aperto con il più inquietante dei segni distruttivi: I cosiddetti migranti, che altro non sono che clandestini invasori, con le massicce aggressioni alle donne di Colonia e delle altre città del Nord Europa hanno mostrato la capacità e la volontà di attaccare una intera società, ovunque e comunque, e, senza nemmeno il bisogno ricorrere alle armi.
È una vera e propria resa quella che ha manifestato la imbelle e sciagurata Sindachessa di Colonia che commentando in sede istituzionale quelle aggressioni non ha trovato altra soluzione che quella di raccomandare alle donne tedesche “state a distanza di sicurezza dagli aggressori”! Peggio ha fatto il Presidente americano Obama Barack Hussein, il quale nell’ultimo e recentissimo messaggio sullo stato dell’Unione ha impudentemente dichiarato che “Non bisogna odiare i musulmani (che uccidono), ma bisogna prevenire che gli americani dispongano delle armi per difendersi dai musulmani che sono portatori di una religione di pace! Vedi per l’appunto i massacratori di San Bernardino. Ma siccome al peggio non vi è limite la Cancelliera Merkel definita la donna più potente del mondo (sic!) ha dichiarato a qualche giorno fa: “Nulla giustifica l’ondata di islamfobia contro i musulmani che rischia di attraversare l’intera Germania”. Piccolo particolare nel frattempo nella città di Breibel a nord di Colonia si è dovuto impedire ai profughi (ridicola definizione di clandestini musulmani) musulmani l’accesso alla piscina comunale a causa delle continue aggressioni sessuali alle donne.
Come non capire allora che la guerra dichiarata da Maometto, qui da noi in Europa, non ha più nemmeno bisogno delle armi? Essa, ormai, complice la imbelle e idiota classe dirigente, tutta intera da quella politica a quella giudiziaria a quella accademica giù, giù, fino a quella culturale e giornalistica . E, alla luce della cultura di cui sono portatori questi musulmani la donna è il loro primo bersaglio. Una cultura, da rispettare e da temere, che si riassume con il termine “ISLAMISMO” la cui fenomenologia merita la nostra massima attenzione. Intendo qui per fenomenologia dell’Islamismo; quell’insieme delle manifestazioni militari, sociali, morali, e dottrinali del progetto politico di dominio del mondo proprio dell’islamismo: l’Islam Universale.
Progetto che si manifesta attraverso differenti procedimenti, ma tutti storicamente, a grande prevalenza, caratterizzati da campagne militari di conquista, di sottomissione e dunque di dominio.
Nel passato la conquista di un territorio o di uno Stato non poteva che avvenire muovendo eserciti, valicando i confini territoriali, sconfiggendo l’esercito opposto e quindi prendendo violentemente possesso del territorio con tutti i beni umani e materiali che il conseguente saccheggio permetteva. Le immense conquiste arabe sotto l’egida della spada di Allah hanno seguito quel corso. In verità l’espansione coloniale o imperialista, in tutto il mondo è in tutte le epoche, ha seguito, sempre, lo stesso percorso di quello arabo; dalle conquiste cinesi fine a quelle britanniche passando per quelle romane con l’intermezzo di innumerevoli invasioni più o meno barbariche.
In quel piccolo lembo di pianeta che si chiama Europa, a cavallo tra i secoli XV e XVI della nostra epoca, avvengono quattro cesure fisico-concettuali, rispetto al canovaccio storico consolidato nei processi di espansione dell’uomo, le quali avrebbero cambiato il corso della storia di tutta l’umanità. La scoperta dell’America – L’invenzione della stampa – La rivoluzione Copernicana e la Riforma protestante. E ai tanti stolidi relativisti di oggi e ai loro compagni che si sperticano nell’inneggiare al terzomondismo del diverso (vedi la Taqqiya islamica della porta accanto) rinnovo l’invito a meditare sul fatto che tutto ciò è avvenuto in quel lembo di terra fecondata dalle tavole di Mosè e dal messaggio di Cristo. Entrambi, Mosè e Cristo, cacciati, espulsi e mille volte uccisi nel corso dei secoli proprio da coloro che ieri brandivano contro di loro la spada di Allah e che oggi seminano il terrore fra di noi, gli (inconsapevoli) eredi giudeo-cristiani qui in Occidente. Allora e a loro domando: ma come è possibile solo lontanamente comparare o peggio discutere di Corano di Sharia e di Vangelo quando , questi ha portato a quella monumentale conquista umana che si chiama “La dichiarazione universale dei diritti umani”?
L’Occidente ha fornito all’umanità intera i più formidabili strumenti di progresso materiale e spirituale mai immaginati nel corso della sua storia e stiamo qui a perdere il nostro tempo, ma purtroppo anche le nostre vite, di fronte a idee della preistoria umana e a uomini fermi al saccheggio e alla schiavizzazione come strumento di dominio predatore. Tutta la nostra classe dirigente da quella politica a quella della informazione per finire a quella clericale si sono letteralmente bevuti il cervello? La realtà è perfino peggiore: quella classe dirigente è regredita nell’ignoranza e nella codardia! Nell’ignoranza di chi vive beato nella sua piccola oasi e non si avvede che il deserto della ragione, quello che tutto inaridisce e tutto uccide, ne sta distruggendo la risorsa più preziosa; quella intellettuale della conoscenza. Nella codardia di chi ha dimenticato, o lo finge, che il mondo è retto da quello che Darwin ha definito la selezione della specie nella competizione delle risorse.
L’Occidente, in quanto specie è oggi sotto attacco, piaccia o non piaccia. Il passato – l’Islam – sta ponendo in scacco il presente – l’Occidente – e se non riscopriamo Darwin e alla svelta, quel distruttivo passato si mangerà anche il nostro futuro. Ma, la cosa buffa è che sono proprio coloro che non sanno nemmeno chi sia Darwin (gli islamici) a provvedere a ricordarcelo. La tragedia è che uccidendoci, per impadronirsi delle nostre vite e delle nostre risorse, distruggono anche tutto ciò che l’uomo ha costruito, a cominciare dai monumenti, per liberarsi dalla schiavitù primordiale impostaci dalla natura. Il senso di questi avvenimenti di guerra dichiarata è che la guerra è in casa nostra!
Dunque, abbiamo un nemico mortale che ci sta aggredendo, proprio nel momento storico dove dovremmo celebrare il nostro trionfo; il trionfo della dichiarazione universale dei diritti umani. Questo cari signori non è l’inizio dello scontro di civiltà ipotizzato da Huntington, ma in verità è l’Armageddon della barbarie contro la civiltà. Attraverso l’ISIS, ovvero il Califfato, stiamo ripiombando nell’epoca di Salamina, di Poitiers, di Lepanto e di Vienna, il tempo della guerra totale contro l’Occidente! Siamo tutti sotto attacco e dobbiamo assolutamente rendercene conto, almeno noi come popolo se non quella scellerata classe dirigente che sta consumando le nostre vite.
Ma come è potuto succedere che una torma di cavallette primordiali potesse attentare alla nostra civiltà e alle nostre vite?
Se vogliamo salvarci, e lo dobbiamo fare non solo per noi ma per tutta l’umanità dobbiamo nuovamente liberare le nostre migliori forze di lotta e di progresso, a cominciare dalla più importante quella della ragione e della intelligenza. Dobbiamo ricominciare da Salamina resa possibile dal sacrificio di Termopili, laddove i Greci hanno sconfitto, più con la forza della intelligenza e del coraggio che non con quella delle armi l’immensa potenza teocratica dei Serse rendendo possibile; ieri Roma e oggi l’Europa.
L’uomo è la misura del tutto e non il tutto la misura dell’uomo! Dobbiamo impugnare nuovamente la croce dalla parte dell’elsa per piantarla in modo definitivo sulle colline di Sion e portare in tutto quel meraviglioso mondo intorno a Betlemme e Gerusalemme le tavole di Mosè. Dobbiamo rimandare la Mezza Luna al suo ruolo di satellite lontano da ogni interferenza con il progresso del figlio dell’uomo. Tutto ciò anche con altre risorse ove quelle intellettuali non bastassero. Come Darwin ci insegna! Non deve assolutamente succedere che l’oscurantismo possa vincere sulla luce. E occorre dirlo con tutta la forza del nostro passato. L’Occidente Giudaico Cristiano è la luce. L’Oriente della mezzaluna è l’oscurantismo nel quale guazzano regressione e barbarie. Il dialogo? Sarà’ solo possibile dopo aver ristabilito le gerarchie darwiniane nella lotta per la selezione della specie. Questa è l’inesorabile legge che regge la sfida del creato. E secondo quella legge alla sommità della gerarchia dei valori e dei principi vi è l’uomo con la dichiarazione universale dei diritti umani.
Coloro che nel mondo occidentale si affannano ad autoflagellarsi e a flagellare la nostra Storia devono dare le dimissioni da questa società e sono fortemente incoraggiati a lasciare l’Occidente e finire i loro giorni come schiavi nella regressione e nella barbarie, ossia in Oriente, ma non in quello persiano, bensì in quello islamico.
Il primo leader che occorre incoraggiare a fare una tale scelta di dimissioni è proprio la Cancellieria Angela Merkel che di fronte ad una vera e propria invasione di musulmani così stupidamente chiamati migranti e poi rifugiati è crollata sotto una miriade di scelte autodistruttive sia per la Germania che per l’Europa. Parigi e Colonia sono solo le due ultime tappe di un processo di invasione e di distruzione che è in atto ormai da anni. Oggi i musulmani che a vario titolo scorrazzano liberi di fare ciò che vogliono in Europa sono più di 35 milioni! Ripeto 35 milioni. Si dice che molti di essi si siano in qualche modo europeizzati. Personalmente lo spero ma ci cedo poco perché basta vedere come vivono nelle nostre città, dove interi quartieri non sono più accessibili agli occidentali o come allevano i loro figli nella più pura tradizione islamica e quando non vi si uniformino li uccidono.
Ciò però che ha reso il caso della Germania un vero e proprio baratro verso la sua autodistruzione e con essa quella dell’Europa è che a fronte di una popolazione giovanile tedesca di poco più 10 milioni di unità nel breve volgere di pochi mesi sono arrivati in quel Paese più di un milione di giovani ventenni, altri 200.000 sono attesi quest’anno. Il che significa l’assoluta impossibilità di assorbire l’impatto demografico che una tale popolazione in età riproduttiva provocherà sulla natura stessa della Germania. Voglio dire che nel giro di qualche anno metà della popolazione tedesca sarà costituita da Medio Orientali e Nord Africani tutti rigorosamente musulmani. Ma la stessa cosa è accaduta anche in Italia , attraversano gli inesistenti confini, installandosi nelle nostre città, costruendo la nostra fine e badate bene: il tutto a nostre spese! Credo che non esista altro caso nella lunga storia dell’uomo di un suicidio di popoli così ben pianificato, organizzato e condotto a termine con precisione. Questo è il disastro storico che Merkel e compagni stanno producendo.
Verso la fine del XX° secolo comincia a delinearsi un nuovo procedimento: la globalizzazione, la quale dapprima nel campo economico e poi in quello politico distrugge i confini degli Stati e poi ne distrugge il senso stesso per cui sono nati. Ovvero, la promozione e la difesa dei valori distintivi della comunità umana che in quei valori e principi si riconosce. I confini territoriali faticosamente costruiti per difendere quei principi e quei valori prima ancora che gli uomini e le donne che vi si riconoscono vengono distrutti dal feticcio “Globalizzazione” o piegati agli interessi delle multinazionali. Ricordate il cavallo di Troia con il quale i greci aprirono le porte della città di ILO, fino allora inespugnabile? Quel cavallo di Troia è oggi la globalizzazione e quelle mura profanate della città di ILO sono oggi i confini territoriali. La soppressione dei confini territoriali oggi sta producendo le stesse disastrose conseguenze prodotte allora alla città di Troia. Distruzione e morte ! Altro che scemenze quali integrazione, fecondazione reciproca, multiculturalismo o più se ne metta. Di Troia non è rimasto altro che qualche rudere di mura. E dei Troiani tutt’al più possiamo forse accettare la leggenda di Enea, Anchise e Ascanio e niente altro. Dell’Occidente con il trionfo dell’ISIS islamico non rimarrebbe neanche quel rudere! Come ci dimostrano i loro atti.
Le sciocchezze disinformative del circuito mediatico, le criminali acquiescenze della classe dirigente politica e la resa sincretistica del clero cattolico romano sono i sottoprodotti della più esplosiva delle miscele distruttive ossia: la chiusura della mente di fronte alle sfide di questo tempo, una totale ignoranza di quello che avviene nel mondo reale, il tutto intriso di una inconsapevole codardia morale e civile.
Eccomi quindi rivolgermi a tutti coloro che hanno la responsabilità di informare, ma anche di formare coscienze e consapevolezze, più che con un grido di dolore, è con una richiesta di ritorno alla realtà. Si deve abbandonare la superficialità degli slogan che fin ha solo contribuito ad anestetizzare le coscienze del popolo. Occorre ritornare a quel lungo esercizio di ragione, di analisi e di approfondimento solo attraverso i quali si può poi pervenire alla sintesi dei fatti e delle loro cause. Solo dopo sarà possibile comunicare ai cittadini in quanto individuo e in quanto comunità di popolo ciò che realmente sta succedendo che personalmente trasduco così:
- un progetto politico di dominazione totalitaria – Islam - da sempre in guerra contro il Mondo, oggi convinto di essere ritornato al rapporto di forze di Medina, ha ripreso ad avanzare contro l’Occidente. Il suo alleato più letale, tanto inconsapevole quanto stolido, è la classe dirigente occidentale, nella quale quella dell’informazione si è assunta il ruolo di anestesista delle coscienze.
Ancora una volta il popolo è solo in questa guerra di sopravvivenza e l’Italia è chiamata questa volta non solo al riscatto verso uno Stato dei suoi cittadini e non della “Roma imperiale”. Questa volta è proprio in gioco la sua sopravvivenza fisica come cittadini e come Comunità. Questo Stato criminale e criminogeno con la distruzione dei suoi confini, intesi come argine alle invasioni, ha creato le condizioni perché un’alluvione possa diventare vero e proprio tsunami. Questo bisogna dire ai cittadini. Questo bisogna dire : non accettare la sottomissione.
Marco Affatigato
Circolano, sui giornali come sui media di rete, tante di quelle sciocchezze autolesionistiche, per giunta masochistiche per non dire suicide, che è giunto il momento di mettere un poco di ordine e di verità su quella fenomenologia, ferocemente distruttiva, che si chiama islamismo.
Attraverso fasi alterne più o meno virulente i suoi atti politici e militari con le sue sanguinarie e distruttive conseguenze sociali e morali si dispiegano ormai da 1.500 anni. Ovvero, dal 627 A.D, da quando cioè Maometto dichiarò guerra al mondo trucidando a Medina gli Ebrei allora i suoi alleati contro le tribù ribelli dell’Asir. Né San Bernardino né l’attacco di massa alle donne di Colonia, tanto meno gli attacchi jihadisti che ormai , quotidianamente, colpiscono ogni parte del Mondo hanno minimamente scosso la idiota sicurezza con la quale l’intera classe dirigente, a questo punto non solo più italiana, ma europea e statunitense, sta drammaticamente accelerando la nostra fine – oggi civile ma domani fisica.
Questo nuovo anno si è aperto con il più inquietante dei segni distruttivi: I cosiddetti migranti, che altro non sono che clandestini invasori, con le massicce aggressioni alle donne di Colonia e delle altre città del Nord Europa hanno mostrato la capacità e la volontà di attaccare una intera società, ovunque e comunque, e, senza nemmeno il bisogno ricorrere alle armi.
È una vera e propria resa quella che ha manifestato la imbelle e sciagurata Sindachessa di Colonia che commentando in sede istituzionale quelle aggressioni non ha trovato altra soluzione che quella di raccomandare alle donne tedesche “state a distanza di sicurezza dagli aggressori”! Peggio ha fatto il Presidente americano Obama Barack Hussein, il quale nell’ultimo e recentissimo messaggio sullo stato dell’Unione ha impudentemente dichiarato che “Non bisogna odiare i musulmani (che uccidono), ma bisogna prevenire che gli americani dispongano delle armi per difendersi dai musulmani che sono portatori di una religione di pace! Vedi per l’appunto i massacratori di San Bernardino. Ma siccome al peggio non vi è limite la Cancelliera Merkel definita la donna più potente del mondo (sic!) ha dichiarato a qualche giorno fa: “Nulla giustifica l’ondata di islamfobia contro i musulmani che rischia di attraversare l’intera Germania”. Piccolo particolare nel frattempo nella città di Breibel a nord di Colonia si è dovuto impedire ai profughi (ridicola definizione di clandestini musulmani) musulmani l’accesso alla piscina comunale a causa delle continue aggressioni sessuali alle donne.
Come non capire allora che la guerra dichiarata da Maometto, qui da noi in Europa, non ha più nemmeno bisogno delle armi? Essa, ormai, complice la imbelle e idiota classe dirigente, tutta intera da quella politica a quella giudiziaria a quella accademica giù, giù, fino a quella culturale e giornalistica . E, alla luce della cultura di cui sono portatori questi musulmani la donna è il loro primo bersaglio. Una cultura, da rispettare e da temere, che si riassume con il termine “ISLAMISMO” la cui fenomenologia merita la nostra massima attenzione. Intendo qui per fenomenologia dell’Islamismo; quell’insieme delle manifestazioni militari, sociali, morali, e dottrinali del progetto politico di dominio del mondo proprio dell’islamismo: l’Islam Universale.
Progetto che si manifesta attraverso differenti procedimenti, ma tutti storicamente, a grande prevalenza, caratterizzati da campagne militari di conquista, di sottomissione e dunque di dominio.
Nel passato la conquista di un territorio o di uno Stato non poteva che avvenire muovendo eserciti, valicando i confini territoriali, sconfiggendo l’esercito opposto e quindi prendendo violentemente possesso del territorio con tutti i beni umani e materiali che il conseguente saccheggio permetteva. Le immense conquiste arabe sotto l’egida della spada di Allah hanno seguito quel corso. In verità l’espansione coloniale o imperialista, in tutto il mondo è in tutte le epoche, ha seguito, sempre, lo stesso percorso di quello arabo; dalle conquiste cinesi fine a quelle britanniche passando per quelle romane con l’intermezzo di innumerevoli invasioni più o meno barbariche.
In quel piccolo lembo di pianeta che si chiama Europa, a cavallo tra i secoli XV e XVI della nostra epoca, avvengono quattro cesure fisico-concettuali, rispetto al canovaccio storico consolidato nei processi di espansione dell’uomo, le quali avrebbero cambiato il corso della storia di tutta l’umanità. La scoperta dell’America – L’invenzione della stampa – La rivoluzione Copernicana e la Riforma protestante. E ai tanti stolidi relativisti di oggi e ai loro compagni che si sperticano nell’inneggiare al terzomondismo del diverso (vedi la Taqqiya islamica della porta accanto) rinnovo l’invito a meditare sul fatto che tutto ciò è avvenuto in quel lembo di terra fecondata dalle tavole di Mosè e dal messaggio di Cristo. Entrambi, Mosè e Cristo, cacciati, espulsi e mille volte uccisi nel corso dei secoli proprio da coloro che ieri brandivano contro di loro la spada di Allah e che oggi seminano il terrore fra di noi, gli (inconsapevoli) eredi giudeo-cristiani qui in Occidente. Allora e a loro domando: ma come è possibile solo lontanamente comparare o peggio discutere di Corano di Sharia e di Vangelo quando , questi ha portato a quella monumentale conquista umana che si chiama “La dichiarazione universale dei diritti umani”?
L’Occidente ha fornito all’umanità intera i più formidabili strumenti di progresso materiale e spirituale mai immaginati nel corso della sua storia e stiamo qui a perdere il nostro tempo, ma purtroppo anche le nostre vite, di fronte a idee della preistoria umana e a uomini fermi al saccheggio e alla schiavizzazione come strumento di dominio predatore. Tutta la nostra classe dirigente da quella politica a quella della informazione per finire a quella clericale si sono letteralmente bevuti il cervello? La realtà è perfino peggiore: quella classe dirigente è regredita nell’ignoranza e nella codardia! Nell’ignoranza di chi vive beato nella sua piccola oasi e non si avvede che il deserto della ragione, quello che tutto inaridisce e tutto uccide, ne sta distruggendo la risorsa più preziosa; quella intellettuale della conoscenza. Nella codardia di chi ha dimenticato, o lo finge, che il mondo è retto da quello che Darwin ha definito la selezione della specie nella competizione delle risorse.
L’Occidente, in quanto specie è oggi sotto attacco, piaccia o non piaccia. Il passato – l’Islam – sta ponendo in scacco il presente – l’Occidente – e se non riscopriamo Darwin e alla svelta, quel distruttivo passato si mangerà anche il nostro futuro. Ma, la cosa buffa è che sono proprio coloro che non sanno nemmeno chi sia Darwin (gli islamici) a provvedere a ricordarcelo. La tragedia è che uccidendoci, per impadronirsi delle nostre vite e delle nostre risorse, distruggono anche tutto ciò che l’uomo ha costruito, a cominciare dai monumenti, per liberarsi dalla schiavitù primordiale impostaci dalla natura. Il senso di questi avvenimenti di guerra dichiarata è che la guerra è in casa nostra!
Dunque, abbiamo un nemico mortale che ci sta aggredendo, proprio nel momento storico dove dovremmo celebrare il nostro trionfo; il trionfo della dichiarazione universale dei diritti umani. Questo cari signori non è l’inizio dello scontro di civiltà ipotizzato da Huntington, ma in verità è l’Armageddon della barbarie contro la civiltà. Attraverso l’ISIS, ovvero il Califfato, stiamo ripiombando nell’epoca di Salamina, di Poitiers, di Lepanto e di Vienna, il tempo della guerra totale contro l’Occidente! Siamo tutti sotto attacco e dobbiamo assolutamente rendercene conto, almeno noi come popolo se non quella scellerata classe dirigente che sta consumando le nostre vite.
Ma come è potuto succedere che una torma di cavallette primordiali potesse attentare alla nostra civiltà e alle nostre vite?
Se vogliamo salvarci, e lo dobbiamo fare non solo per noi ma per tutta l’umanità dobbiamo nuovamente liberare le nostre migliori forze di lotta e di progresso, a cominciare dalla più importante quella della ragione e della intelligenza. Dobbiamo ricominciare da Salamina resa possibile dal sacrificio di Termopili, laddove i Greci hanno sconfitto, più con la forza della intelligenza e del coraggio che non con quella delle armi l’immensa potenza teocratica dei Serse rendendo possibile; ieri Roma e oggi l’Europa.
L’uomo è la misura del tutto e non il tutto la misura dell’uomo! Dobbiamo impugnare nuovamente la croce dalla parte dell’elsa per piantarla in modo definitivo sulle colline di Sion e portare in tutto quel meraviglioso mondo intorno a Betlemme e Gerusalemme le tavole di Mosè. Dobbiamo rimandare la Mezza Luna al suo ruolo di satellite lontano da ogni interferenza con il progresso del figlio dell’uomo. Tutto ciò anche con altre risorse ove quelle intellettuali non bastassero. Come Darwin ci insegna! Non deve assolutamente succedere che l’oscurantismo possa vincere sulla luce. E occorre dirlo con tutta la forza del nostro passato. L’Occidente Giudaico Cristiano è la luce. L’Oriente della mezzaluna è l’oscurantismo nel quale guazzano regressione e barbarie. Il dialogo? Sarà’ solo possibile dopo aver ristabilito le gerarchie darwiniane nella lotta per la selezione della specie. Questa è l’inesorabile legge che regge la sfida del creato. E secondo quella legge alla sommità della gerarchia dei valori e dei principi vi è l’uomo con la dichiarazione universale dei diritti umani.
Coloro che nel mondo occidentale si affannano ad autoflagellarsi e a flagellare la nostra Storia devono dare le dimissioni da questa società e sono fortemente incoraggiati a lasciare l’Occidente e finire i loro giorni come schiavi nella regressione e nella barbarie, ossia in Oriente, ma non in quello persiano, bensì in quello islamico.
Il primo leader che occorre incoraggiare a fare una tale scelta di dimissioni è proprio la Cancellieria Angela Merkel che di fronte ad una vera e propria invasione di musulmani così stupidamente chiamati migranti e poi rifugiati è crollata sotto una miriade di scelte autodistruttive sia per la Germania che per l’Europa. Parigi e Colonia sono solo le due ultime tappe di un processo di invasione e di distruzione che è in atto ormai da anni. Oggi i musulmani che a vario titolo scorrazzano liberi di fare ciò che vogliono in Europa sono più di 35 milioni! Ripeto 35 milioni. Si dice che molti di essi si siano in qualche modo europeizzati. Personalmente lo spero ma ci cedo poco perché basta vedere come vivono nelle nostre città, dove interi quartieri non sono più accessibili agli occidentali o come allevano i loro figli nella più pura tradizione islamica e quando non vi si uniformino li uccidono.
Ciò però che ha reso il caso della Germania un vero e proprio baratro verso la sua autodistruzione e con essa quella dell’Europa è che a fronte di una popolazione giovanile tedesca di poco più 10 milioni di unità nel breve volgere di pochi mesi sono arrivati in quel Paese più di un milione di giovani ventenni, altri 200.000 sono attesi quest’anno. Il che significa l’assoluta impossibilità di assorbire l’impatto demografico che una tale popolazione in età riproduttiva provocherà sulla natura stessa della Germania. Voglio dire che nel giro di qualche anno metà della popolazione tedesca sarà costituita da Medio Orientali e Nord Africani tutti rigorosamente musulmani. Ma la stessa cosa è accaduta anche in Italia , attraversano gli inesistenti confini, installandosi nelle nostre città, costruendo la nostra fine e badate bene: il tutto a nostre spese! Credo che non esista altro caso nella lunga storia dell’uomo di un suicidio di popoli così ben pianificato, organizzato e condotto a termine con precisione. Questo è il disastro storico che Merkel e compagni stanno producendo.
Verso la fine del XX° secolo comincia a delinearsi un nuovo procedimento: la globalizzazione, la quale dapprima nel campo economico e poi in quello politico distrugge i confini degli Stati e poi ne distrugge il senso stesso per cui sono nati. Ovvero, la promozione e la difesa dei valori distintivi della comunità umana che in quei valori e principi si riconosce. I confini territoriali faticosamente costruiti per difendere quei principi e quei valori prima ancora che gli uomini e le donne che vi si riconoscono vengono distrutti dal feticcio “Globalizzazione” o piegati agli interessi delle multinazionali. Ricordate il cavallo di Troia con il quale i greci aprirono le porte della città di ILO, fino allora inespugnabile? Quel cavallo di Troia è oggi la globalizzazione e quelle mura profanate della città di ILO sono oggi i confini territoriali. La soppressione dei confini territoriali oggi sta producendo le stesse disastrose conseguenze prodotte allora alla città di Troia. Distruzione e morte ! Altro che scemenze quali integrazione, fecondazione reciproca, multiculturalismo o più se ne metta. Di Troia non è rimasto altro che qualche rudere di mura. E dei Troiani tutt’al più possiamo forse accettare la leggenda di Enea, Anchise e Ascanio e niente altro. Dell’Occidente con il trionfo dell’ISIS islamico non rimarrebbe neanche quel rudere! Come ci dimostrano i loro atti.
Le sciocchezze disinformative del circuito mediatico, le criminali acquiescenze della classe dirigente politica e la resa sincretistica del clero cattolico romano sono i sottoprodotti della più esplosiva delle miscele distruttive ossia: la chiusura della mente di fronte alle sfide di questo tempo, una totale ignoranza di quello che avviene nel mondo reale, il tutto intriso di una inconsapevole codardia morale e civile.
Eccomi quindi rivolgermi a tutti coloro che hanno la responsabilità di informare, ma anche di formare coscienze e consapevolezze, più che con un grido di dolore, è con una richiesta di ritorno alla realtà. Si deve abbandonare la superficialità degli slogan che fin ha solo contribuito ad anestetizzare le coscienze del popolo. Occorre ritornare a quel lungo esercizio di ragione, di analisi e di approfondimento solo attraverso i quali si può poi pervenire alla sintesi dei fatti e delle loro cause. Solo dopo sarà possibile comunicare ai cittadini in quanto individuo e in quanto comunità di popolo ciò che realmente sta succedendo che personalmente trasduco così:
- un progetto politico di dominazione totalitaria – Islam - da sempre in guerra contro il Mondo, oggi convinto di essere ritornato al rapporto di forze di Medina, ha ripreso ad avanzare contro l’Occidente. Il suo alleato più letale, tanto inconsapevole quanto stolido, è la classe dirigente occidentale, nella quale quella dell’informazione si è assunta il ruolo di anestesista delle coscienze.
Ancora una volta il popolo è solo in questa guerra di sopravvivenza e l’Italia è chiamata questa volta non solo al riscatto verso uno Stato dei suoi cittadini e non della “Roma imperiale”. Questa volta è proprio in gioco la sua sopravvivenza fisica come cittadini e come Comunità. Questo Stato criminale e criminogeno con la distruzione dei suoi confini, intesi come argine alle invasioni, ha creato le condizioni perché un’alluvione possa diventare vero e proprio tsunami. Questo bisogna dire ai cittadini. Questo bisogna dire : non accettare la sottomissione.
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