Art. Camerata Marco Affatigato.
Si è cominciato con i Crocefissi portati al collo e le Madonnine , poi le altre immagini Sacre , poi il Presepe e poi i canti di Natale. Poi è stato il Crocefisso di Chagall e altre immagini e tradizioni cristiane così, secondo loro, la “laicità sarà garantita nelle scuole” . Ma poi sono state coperte le statue nude per non offendere la sensibilità dell’ospite iraniano islamico. Ma questa volta (ma non è la prima già altri lo avevano preceduto, ma “sono” giudici italiani di Tribunali civili) è il TAR dell’Emilia-Romagna (Tribunale AMMinistrativo Regionale) che, accogliendo il ricorso di alcuni insegnanti e genitori, si è pronunciato annullando la delibera con cui il “consiglio” di una scuola di Bologna, un anno fa, aveva autorizzato le benedizioni pasquali a scuola.
Le benedizioni erano state chieste dai parroci dei plessi dell’istituto comprensivo 20 e l’ok del consiglio creò non poche politiche. L’autorizzazione per le Benedizioni, che furono poi celebrate a marzo, prevedeva che dovessero avvenire in orario extrascolastico. Quindi, nessuna interruzione. E chi voleva poteva girarsi dall’altra parte. Ma…. in nome del “politicamente corretto” alcuni insegnanti e genitori hanno fatto ricorso al TAR ed i giudici amministrati hanno “deliberato” che l’acqua santa può turbare la libertà.
D’altra parte che farsene di una religione che ha sancito i più grandi principi di uguaglianza tra gli uomini, anticipando di 2mila anni le grandi conquiste degli illuminati della rivoluzione francese, quella della laicità, e della rivoluzione marxista che ha sterminato per fame 5 milioni di contadini, che in nome della libertà del proletariato ha aperto i campi di concentramento (ma da loro si chiamavano “Gulag” ) e via dicendo.
“Con l’accoglimento del nostro ricorso si è affermato un principio importantissimo – ha detto una delle insegnanti che ha presentato il ricorso – non solo per la scuola di Bologna, ma per la scuola italiana. L’indicazione è estremamente chiara: la scuola è laica. A scuola si insegna a vivere insieme, si fa cultura. Le pratiche religiose restano fuori. E’ stato affermato un principio della Costituzione”.
Ecco, adesso ci dicano in quali scuole si fa cultura e quale cultura, visto che è tutto interculturale.
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