mercoledì 24 dicembre 2014

Aquila nera/3: tutte le accuse per i 44 indagati di Avanguardia ordinovista. Non ci sono contestazioni per le armi sequestrate

 

Fonte art.   http://www.fascinazione.  

Di che cosa sono accusati i 44 indagati dell'inchiesta "Aquila nera", di cui ci siamo già occupati per il minacciato omicidio di Marco Affatigato e per la dichiarata intenzione di compiere stragi in serie?Qui di seguito i due capi principali di imputazione. Non c'è nessuna contestazione per le armi sequestrate copiosamente ed esibite nel video da cui è tratto questo fermo immagine:

1.      del reato p. e p. dall’art. 270 bis c.p., per aver promosso, costituito, organizzato (e cercato modalità di finanziamento) un’associazione denominata “Avanguardia Ordinovista”, capace di “evoca[re] tradizioni a noi molto vicine” tramite la creazione di  un CENTRO STUDI “PROGETTO OLIMPO” che richiama gli ideali del disciolto movimento politico “Ordine Nuovo”, alla quale partecipano con il proposito del compimento di atti di violenza (tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell’ordine) al solo fine di destabilizzare l’ordine pubblico e la tranquillità dello Stato e poi introdursi tramite un’apparente attività lecita di partecipazione alle elezioni con il partito da loro creato, all’interno dell’ordine democratico quale unica soluzione alla destabilizzazione sociale; invero gli stessi attraverso un piano eversivo “studiato a tavolino” da Stefano MANNI, basato su un doppio binario, hanno programmato da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall’altro un’opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro “nuovo” partito, da loro costituito, che dovrebbe rappresentare per lo Stato l’unica soluzione alla disfatta e alla strategia del terrore; in particolare
·    il MANNI ha assunto il ruolo di capo indiscusso del gruppo, occupandosi del reclutamento degli adepti e della loro formazione, utilizzando la competenza informatica e culturale di
·        l’INFANTINO, operativo sia nelle riunioni avvenute tra Pescara e Montesilvano che per la formazione del logo del neo-costituendo partito politico e a inserire su internet il loro statuto e documenti considerati di rilievo per la crescita culturale degli aderenti alle idee di estrema destra, creando la c.d. scuola politica TRISKELE;
·        la PELLATI, compagna di vita e di ideali politici del MANNI, ha reso un servizio di forte utilità all’organizzazione politica/rivoluzionaria sostenendo iniziative sia poetiche che di effettiva attività di programmazione terroristica, fino ad ipotizzare forti azioni nei confronti di esponenti dello Stato (Ministri della Repubblica, rappresentanti delle Forze dell’Ordine o magistrati: “1-10-100-1000 OCCORSIO”) e di Enti pubblici;
·     il SERMONTI, per aver elaborato il progetto ideologico e la nuova Costituzione Italiana, sollecitando gli altri attraverso la divulgazione di idee rivoluzionarie, azioni di aggressione e la presa del potere;
·        la CALLEGARI per aver avuto il ruolo di “verificatore” dei soggetti che si avvicinano alle loro idee tramite incontri de visu e controlli anche sui loro nomi;
·  MASTRANTONIO e MALANDRA per aver aderito fattivamente all’associazione, accreditandosi inizialmente con i predetti tramite chat con i nomi fittizi rispettivamente di “Vertice Nero” e “Katana Nera” e aver dato il loro apporto non soltanto ideologico, ma soprattutto operativo nella commissione di reati finalizzati alla destabilizzazione dell’ordine democratico in genere; in particolare per aver sostenuto l’organizzazione dell’omicidio di Marco AFFATIGATO di cui al capo B) di imputazione e dato disponibilità per la parte operativa;
·    DEL GROSSO PANDOLFINA DEL VASTO, per aver messo a disposizione del gruppo operativo la propria attività e la capacità di organizzare rapine, dando anche la disponibilità ad aiutare i suoi associati a fare un furto presso l’abitazione di un suo conoscente in possesso di un numero rilevante di armi (vedi capo 3 di imputazione);
· MONTANARO e LA VALLE, quali appartenenti alla organizzazione CONFEDERATIO, quindi appartenenti a gruppo autonomo che ha dato disponibilità per compiere attentati contro precise personalità dello Stato e contro obiettivi strategici della nazione (quali enti pubblici, ferrovie etc.)
·        MASULLO per aver dato il proprio appoggio ideale e fattivo alle azioni terroristiche da porre in essere, pur se si è poi allontanato per aderire al progetto del diretto “colpo di Stato” che si assume essere sostenuto da Affatigato;
·        RONCHI, per aver fornito indicazioni per il reperimento di danaro e per aver dato la propria disponibilità a azioni violente, inneggiando a posizioni xenofobe;
·  TRISCIUOGLIO, costituendo movimento politico denominato “IDENTITA’ NAZIONALE”, redatto da TRISCIUOGLIO Nicola, ideologo del movimento medesimo. In particolare, si è accertato che TRISCIUOGLIO esponendo al Manni le finalità della neo costituita identità politica ha affermato di essere stato investito della creazione di tale progetto da parte di ex militanti al M.S.I..
·        DI MENNO DI BUCCHIANICO e KATIA DE RITIS, per aver ideato insieme alla DE RITIS un gruppo autonomo con collegamenti sia con quello del MANNI che con quello del LA VALLE e per aver idee autonome dimostrative del loro malcontento quali attentati contro politici facilmente aggredibili (perché senza scorta), ma comunque rappresentanti la realtà politica italiana, mantendo un contatto fermo e serio con la politica anche attraverso la partecipazione ufficale alle tornate elettorali;
gli altri per aver partecipato all’organizzazione, ai sensi del II comma dell’articolo 270 bis c.p., tramite post di facebook e incontri di persona, consapevoli del fine della stessa mostrando sostegno alle idee politiche e disponibilità alla commissione di azioni violente.

2.    Del reato p. e p. dall’art. 3, comma 1 lett. a) e b) e  comma 2, L.654/1975, come modificato con D.L. n. 122 del 26.04.1993, coordinato con la Legge di conversione n. 205/1993, per aver fatto parte e organizzato un’associazione avente tra i suoi scopi l’incitazione all'odio  o  alla  discriminazione razziale, la diffusione in qualsiasi modo di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale, esortando in qualsiasi modo alla discriminazione, e per aver aizzato a commettere  atti  di  violenza  o  di  provocazione alla violenza,  nei confronti di persone perché appartenenti ad un gruppo nazionale, etnico o razziale, ove la Pellati il Sermonti il Manni e la De Ritis e il Grespi sono da considerarsi i promotori e gli ideatori di atti violenti.

Il blitz del Ros contro un'organizzazione clandestina neofascista identificata come Avanguardia ordinovista non mi stupisce. Stavolta le armi ci sono, in abbondanza e anche la lista degli obiettivi. Una cosa seria, uno pensa. Poi legge Il Centro, giornale abruzzese del gruppo Espresso:
Capo dell'organizzazione è ritenuto Stefano Manni, nato ad Ascoli il 19 luglio 1966 e residente a Montesilvano (Pescara). Manni vanta un legame di parentela con Gianni Nardi, terrorista neofascista che negli anni Settanta, insieme a Stefano Delle Chiaie, Giancarlo Esposti e Salvatore Vivirito, era uno dei maggiori esponenti di Ordine Nuovo.
e capisce che non è cosa: dei quattro non c'è n'è uno che fosse ordinovista.  
Del resto cosa aspettarsi da un capo che dichiara nel  suo profilo facebook di aver lavorato per l'Ovra e poi vuole ammazzare Marco Affatigato perché "notoriamente legato ai servizi segreti"?
Ciò detto, mi metto al lavoro sull'ordinanza di custodia e vi informerò degli aspetti seri della vicenda
 
 

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