lunedì 5 agosto 2013

Boreal Festival, a Milano gli estremisti di destra

Le formazioni estremiste della destra di mezza Europa si sono date appuntamento a Milano. È in programma dal 12 al 14 settembre la seconda edizione del Boreal Festival, la manifestazione nata in Ungheria come momento di incontro tra i gruppi politici ultranazionalisti e neofascisti europei: il meeting è stato già annunciato sui forum di destra e sul sito ufficiale di Forza Nuova, cui spetta il compito di fare gli onori di casa.
ESTREMISTI DI TUTTA EUROPA. La location non è stata ancora ufficializzata, ma sulla locandina si parla del Nord di Milano. Già definito l’elenco delle formazioni politiche iscritte. E che elenco. Oltre a Forza Nuova, sono in arrivo il Movimento della gioventù delle 64 Contee dall’Ungheria, il Partito puro dei diritti (Hcsp) dalla Croazia, Democracia nacional dalla Spagna, Gioventù Nordica (Nordisk ungdom) dalla Svezia e l’organizzazione I custodi (Målmannen) dalla Norvegia.
Infine, hanno dato la loro adesione anche il partito francese Renouveau francais e i rappresentanti del gruppo Avamposto (Voorpost) del Belgio.
CANTI E SALUTI NAZISTI. Ufficialmente il meeting si presenta come un festival nazionalista itinerante che vuole rinsaldare l’amicizia tra i «patrioti di tutta Europa».
In pratica, si tratta di formazioni di estremisti, spesso xenofobi e ai limiti della legalità.
Nel 2012 il festival ha infatti debuttato in Ungheria come emanazione europea di un festival politico, musicale e folklorico chiamato Magyar Sziget, un happening che raccoglie militanti di destra. Assurto alle cronache europee quando il giornale inglese The Sun decise di seguire in incognito l’evento raccontando di stand che vendono magliette e gadget nazisti, libri negazionisti, e concerti che inneggiano alla purezza razziale.
IL POLITICO BECCATO. Il tabloid sorprese tra gli spettatori anche un politico inglese della formazione di destra del British national party, intento con tanti altri spettatori a fare il saluto nazista gridando Sieg heil nel corso dell’esibizione musicale di una cantante svedese chiamata Saga, star internazionale della scena musicale ultra-nazionalista e idolo personale del terrorista norvegese Anders Breivik.

Gli organizzatori ungheresi: antisemiti, adoratori di Hitler e della violenza razziale

Nel 2012, Magyar Sziget ha ospitato al suo interno la prima edizione del Boreal Festival.
A organizzare la kermesse è stato il Movimento della gioventù delle 64 Contee, gruppo politico magiaro che richiama sin dal nome l’ex impero austro-ungarico e rivendica l'antica estensione della Grande Ungheria.
La formazione ha come ideologo László Toroczkai, militante del partito antisemita Jobbik (che ha 47 seggi nel parlamento di Budapest e tre in quello europeo).
Toroczkai si è sempre definito contro il sistema, xenofobo e irredentista. Espulso e considerato persona non grata da Serbia, Romania e Slovacchia, in passato ha diretto il periodico anti-semita Magyar Jelen (Presente ungherese) finché un ordine del tribunale non ne impedì le pubblicazioni.
Nel 2006 è stato uno degli attivisti delle proteste che portarono all’assalto della tivù pubblica ungherese e ogni anno tiene una marcia pubblica contro il Trattato di Trianon del 1920 che sancì gli attuali confini dell’Ungheria.
L’ELOGIO DI HITLER. Come se il curriculum non fosse sufficientemente pesante, Toroczkai è anche tra gli organizzatori di un gruppo con caratteristiche paramilitari chiamato Esercito dei fuorilegge, attualmente guidato da Zsolt Tyirityán, a sua volta noto per aver sostenuto che «Adolf Hitler è stato un politico di calibro europeo il cui pieno apprezzamento deve ancora arrivare». E per aver annunciato come sia necessario arrivare a un punto «in cui si è capaci di premere il grilletto alla vista di un colore di pelle che non sia quello bianco».
L’ODIO COME VANTO. Il Movimento della gioventù delle 64 Contee vanta infine tra i suoi esponenti di spicco Gyula Zagyva, parlamentare del Jobbik, e come vice presidente Gábor Barcsa-Turner, direttore della radio web estremista Szent Korona Rádió, che l’anno scorso ha scritto a un giornalista una lettera di questo tenore: «Non tornare più. I neonazisti e i neofascisti ti impiccheranno per quello che scrivi. Qui i padroni siamo noi. Siamo razzisti e anti-semiti. Odiamo tutti e odiamo soprattutto te».

A Milano si discutono le azioni di resistenza paneuropee

Nell’elenco dei partecipanti di Milano c’è anche l’organizzazione spagnola Democracia Nacional, guidata da Manuel Canduela, già leader del gruppo rock naziskin Division 250, indagato e assolto negli Anni 90 per un omicidio politico e condannato per aver preso parte a un’organizzazione neonazista chiamata Radical action.
C'è poi il Partito puro dei diritti croato, che si oppone alla cooperazione di Zagabria con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia e negli anni ha organizzato più d'una manifestazione anti-gay.
Insomma, un parterre di prim'ordine, che durante il festival promuove tavole rotonde e idee di sviluppo. Nel 2012, era stato delineato un programma comune d’azione di tutti i movimenti nazionalisti.
LA RESISTENZA UNITA. L’idea lanciata da László Toroczkai era creare un parlamento europeo alternativo da cui far partire un «movimento di resistenza».
In quell’occasione era stata suggerita la nomina del leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, come presidente. «Stiamo assistendo a un momento in cui si crea davvero qualcosa, non stiamo solo parlando», aveva replicato Fiore.
Manuel Canduela aveva sostenuto la necessità di definire degli obiettivi d’azione e la necessità di creare un movimento di resistenza paneuropeo.
IL COLLANTE MUSICALE. Al meeting di Milano tocca definire il piano d’azione di questo movimento di resistenza.
Le giornate milanesi prevedono secondo gli organizzatori non solo politica, ma anche un raduno rock con alcune band della scena skinhead, tra cui gli italiani Legittima Offesa, gli svedesi Wafflor Waffen e gli ungheresi Radical Hungary. Come sostiene il sito web ufficiale della sezione milanese di Forza Nuova, «se non vieni non potrai mai dire ai tuoi nipoti: 'Io c’ero'».

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti dai camerati.