L'udienza è stata "aggiornata" al 14 ottobre per l'assenza del giudice, ma tra 2 mesi ci sarà un altro slittamento
Il governo italiano assiste impassibile a un incubo iniziato il 15 febbraio 2012 e che sembra non avere un epilogo
Vergogna India. Non finirà mai l'incubo per i 2 Marò italiani. Doveva essere il giorno della verità e invece davanti al tribunale speciale indiano è andata in scena l'ennesima commedia. L'udienza che avrebbe dovuto decidere finalmente la sorte di Latorre e Girone, è stata rinviata al 14 ottobre 2014 per l'assenza del giudice.
Gli indiani ci prendono in giro e l'Italia assiste impassibile a questa indecenza. Neanche tra 2 mesi i due militari potranno conoscere l'accusa che pende sulla loro testa. Ci sarà un altro slittamento, dovuto a un ricorso presentato dalla difesa dei fucilieri e ammesso dalla Corte Suprema. Che è ora in attesa delle controdeduzioni da parte del governo indiano e del primo ministro, Narenda Modi. Perchè in India è così che funziona, a dettare legge non è la magistratura (al contrario dell'Italia), ma l'esecutivo.
Un incubo iniziato il 15 febbraio 2012, che sembra non avere una fine. E i Marò sono ancora lì, in ostaggio a New Delhi senza che l'Italia faccia o dica niente. Ma fino a quando non ci è dato saperlo
Fonte art http://www.ilgiornaleditalia.org
Il governo italiano assiste impassibile a un incubo iniziato il 15 febbraio 2012 e che sembra non avere un epilogo
Vergogna India. Non finirà mai l'incubo per i 2 Marò italiani. Doveva essere il giorno della verità e invece davanti al tribunale speciale indiano è andata in scena l'ennesima commedia. L'udienza che avrebbe dovuto decidere finalmente la sorte di Latorre e Girone, è stata rinviata al 14 ottobre 2014 per l'assenza del giudice.
Gli indiani ci prendono in giro e l'Italia assiste impassibile a questa indecenza. Neanche tra 2 mesi i due militari potranno conoscere l'accusa che pende sulla loro testa. Ci sarà un altro slittamento, dovuto a un ricorso presentato dalla difesa dei fucilieri e ammesso dalla Corte Suprema. Che è ora in attesa delle controdeduzioni da parte del governo indiano e del primo ministro, Narenda Modi. Perchè in India è così che funziona, a dettare legge non è la magistratura (al contrario dell'Italia), ma l'esecutivo.
Un incubo iniziato il 15 febbraio 2012, che sembra non avere una fine. E i Marò sono ancora lì, in ostaggio a New Delhi senza che l'Italia faccia o dica niente. Ma fino a quando non ci è dato saperlo
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