mercoledì 7 agosto 2013

Gli assassini dell'Enola Gay.

Gli assassini dell'Enola Gay. Credo che loro fossero inconsapevoli della potenza della bomba atomica che sganciarono ma i loro capi certamente no.
 
 

martedì 6 agosto 2013

Così i fascisti di Salò furono macellati: ecco le foto segrete.

Da un vecchio fascicolo riemergono carte e istantanee riguardanti l'inchiesta sulla fucilazione del 28 aprile '45, a Dongo, di 15 gerarchi
Riemerge dalle nebbie del passato uno dei momenti più cruciali e crudeli di quella tragedia che fu la fine del fascismo. Il momento è quello in cui, sul lungolago di Dongo, il 28 aprile 1945, quindici prigionieri furono messi a morte spicciativamente, per i loro trascorsi fascisti, dopo un simulacro di giudizio.
Tra i quindici erano gerarchi maggiori o minori - Alessandro Pavolini e Ferdinando Mezzasoma in particolare -, un bizzarro ex comunista e perseguitato dal regime come Nicola Bombacci, poi riavvicinatosi a Mussolini, e un personaggio, Marcello Petacci, sul quale Walter Audisio (il «colonnello Valerio») aveva messo gioiosamente le mani. Credeva fosse Vittorio Mussolini, il primogenito del Duce. Chiarito lo scambio di persona, il colonnello ritenne che comunque il Petacci meritasse la pena capitale, per essere fratello di Claretta, assassinata poco prima. E ancora il capitano pilota dell'aeronautica militare Pietro Calistri - del quale ancora oggi non si capisce perché sia finito a quel mondo - e il segretario del Duce, Luigi Gatti.
All'esecuzione spietata e affrettata seguirono, per i ricorsi di familiari degli uccisi, inchieste e processi. Che ebbero la sorte toccata infallibilmente a tutte quelle vicende giudiziarie: la rubricazione come atti di guerra e l'archiviazione, nel 1967. Ai processi per gli ammazzamenti s'intrecciò l'interminabile e inutile processo sull'oro di Dongo. Insieme al sangue vi furono certamente passaggio e poi dispersione e trafugamento di denaro, bagagli con valori incamerati così come gioielli, sterline d'oro e marenghi a migliaia. Il Pci, che aveva gestito l'operazione Dongo, affettò sorpresa e indignazione quando si trattò di rendere conto del «tesoro».
Il faldone in cui era conservata quella documentazione - con testimonianze anche di Palmiro Togliatti, Sandro Pertini, Ferruccio Parri, Enrico Mattei - è stato salvato da una possibile distruzione, come ha raccontato ieri il giornalista Stefano Ferrari sulle pagine del quotidiano La Provincia di Como. E con i documenti sono state salvate tre agghiaccianti fotografie - rarissime, una addirittura inedita - scattate pochi istanti prima che la scarica del plotone d'esecuzione falciasse le vittime. Per la verità almeno uno dei giustiziati, proprio il medico Marcello Petacci, non fu abbattuto insieme agli altri. Il Petacci era arrivato a Dongo, con spaventosa incoscienza, insieme alla compagna Zita Ritossa e ai due figli. I fascisti duri e puri non lo vollero insieme a loro, considerandolo non un fedele del Duce ma un profittatore del regime. Forse riteneva che l'avrebbero risparmiato perché nulla di grave poteva essergli addebitato. Quando s'accorse che i giustizieri erano risoluti a farlo fuori, sfuggì a chi lo custodiva - era giovane e robusto - e tentò la fuga gettandosi nel lago. Lì fu crivellato di colpi. La compagna e i bambini lo videro morire da una finestra dell'albergo dove erano alloggiati.
Le istantanee di quel 28 aprile 1945 sono terribili. Nessuna pietà, nessuna parvenza di umanità e di vera legittimità. Furono giorni di una mattanza spietata e volubile insieme: Ferruccio Parri la definì «macelleria messicana». La sorte dei fascisti braccati dipese spesso da circostanze fortuite (o da decisioni fortunate, come quella del maresciallo Rodolfo Graziani che evitò astutamente l'autocolonna diretta a Dongo e riuscì a consegnarsi agli angloamericani). Fu un periodo che ebbe l'ambizione d'essere rivoluzionario, che da molti anche oggi viene descritto come rivoluzionario ed eroico, ma che della rivoluzione spartì solo in minima parte i connotati positivi: l'ardore del nuovo, la genuinità delle convinzioni e delle passioni, la speranza del futuro. Ne ebbe invece i connotati peggiori, la ferocia e la vendetta.
A chi sottolinea gli aspetti truci, e in casi non rari delinquenziali, della purga post-liberazione viene opposto un argomento ritenuto decisivo e che tale non è. L'ansia di eliminare fisicamente i fascisti catturati, la volontà di non consegnarli agli alleati - quasi che gli alleati avessero combattuto in favore del fascismo - derivarono dalle nequizie di cui i «repubblichini» si erano resi responsabili. Anche loro con messe a morte crudeli. La grande purga fu probabilmente inferiore alla cifra - trecentomila morti è a fantastic exaggeration secondo gli angloamericani - suggerita da certa pubblicistica nostalgica. Ma Giorgio Bocca, non certo un estimatore del Duce, ritenne verosimile il bilancio di quindicimila uccisi. Che è di per sé impressionante soprattutto perché è un bilancio «a guerra finita».

lunedì 5 agosto 2013

Li manda la Kyenge: estremisti di sinistra assaltano barriera anti-abusivi

FORTE DEI MARMI – Non si è fatta attendere la risposta degli estremisti dei centri sociali – figli di papà mantenuti e drogati – alla Kyenge. Istigazione a delinquere, la chiamerebbero i magistrati, se non vi fosse implicata una ‘diversamente italiana’.
Una trentina di giovani estremisti di sinistra – l’esercito privato della Kyenge – ha divelto con cesoie la rete di recinzione anti venditori abusivi installata sotto il pontile di Forte dei Marmi, recinzione voluta dall’ amministrazione comunale a guida Pd, perché sotto il pontile si creavano bivacchi dei venditori abusivi, con seguenti condizioni di degrado e sporcizia intollerabili per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e per l’ immagine turistica del centro versiliese.
Questo atto, conferma che la sinistra radicale, vuole che siano infranti leggi e regolamenti nazionali, e quindi si cerca di legalizzare il commercio abusivo, che ricordiamo e’ un attivita’ illecita sia dal punto di vista amministrativo e penale. E difendendo il commercio abusivo che e’ gestito da mafie che sfruttano donne e bambini come schiavi, la sinistra radicale si schiera quindi dalla parte di queste organizzazioni mafiose, che fanno dello sfruttamento sul lavoro, del traffico di esseri umani, vedi questi clandestini venditori abusivi , il mezzo per realizzare enormi guadagni che sono poi riciclati per l’ acquisto di droga ed attivita’ immobiliari e speculative . L’amministrazione comunale di Forte dei Marmi, deve andare avanti, rafforzare la recinzione in modo che resista ad atti vandalici, da parte di chi vuol difendere abusivismo commerciale, illegalita’ e quindi la criminalita’ organizzata.
OSSERVATORE TOSCANO

Pdl, Mussolini con la maglietta "c'hann scassat o'cazz"...

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Tutto era pronto per la manifestazione del Pdl: erano attesi 500 pullman, ma i manifestanti sembravano di meno, qualche migliaia. Sventolano le bandiere di Forza Italia e risuonava nell'aria l'inno del 1994. Si apriva il balcone di palazzo Grazioli, che dà su via del Plebiscito, e scattava il coro "Silvio Silvio": la speranza degli azzurri era quella di vedere il Cavaliere affacciarsi dal balcone. Silvio Berlusconi, però, ancora non si faceva vedere. Prima i dubbi: parlerà oppure no? Poi la sorpresa: Silvio ha parlato, anzi dal palco allestito nel cuore capitolino ha parlato solo lui. Prima dell'intervento del leader, i pidiellini presenti (tra i quali Verdini, Santanchè, Capezzone, Gelmini, Nitto Palma, Brunetta, Cicchitto e D'Alessandro) insistevano sulla "battaglia di libertà". A un certo punto scattava anche il coro "grazia per Silvio". Un clima di grande impegno, insomma, tra note dei politici studiate per lunghi quarti d'ora e la passione della folla. Poi arriva Alessandra Mussolini. Una nota di colore. Molto più prosaica, la Mussolini. Indosso una delle sue ormai celebri magliette. Eloquente la scritta: "C'hann scassat o'cazz"...

Boreal Festival, a Milano gli estremisti di destra

Le formazioni estremiste della destra di mezza Europa si sono date appuntamento a Milano. È in programma dal 12 al 14 settembre la seconda edizione del Boreal Festival, la manifestazione nata in Ungheria come momento di incontro tra i gruppi politici ultranazionalisti e neofascisti europei: il meeting è stato già annunciato sui forum di destra e sul sito ufficiale di Forza Nuova, cui spetta il compito di fare gli onori di casa.
ESTREMISTI DI TUTTA EUROPA. La location non è stata ancora ufficializzata, ma sulla locandina si parla del Nord di Milano. Già definito l’elenco delle formazioni politiche iscritte. E che elenco. Oltre a Forza Nuova, sono in arrivo il Movimento della gioventù delle 64 Contee dall’Ungheria, il Partito puro dei diritti (Hcsp) dalla Croazia, Democracia nacional dalla Spagna, Gioventù Nordica (Nordisk ungdom) dalla Svezia e l’organizzazione I custodi (Målmannen) dalla Norvegia.
Infine, hanno dato la loro adesione anche il partito francese Renouveau francais e i rappresentanti del gruppo Avamposto (Voorpost) del Belgio.
CANTI E SALUTI NAZISTI. Ufficialmente il meeting si presenta come un festival nazionalista itinerante che vuole rinsaldare l’amicizia tra i «patrioti di tutta Europa».
In pratica, si tratta di formazioni di estremisti, spesso xenofobi e ai limiti della legalità.
Nel 2012 il festival ha infatti debuttato in Ungheria come emanazione europea di un festival politico, musicale e folklorico chiamato Magyar Sziget, un happening che raccoglie militanti di destra. Assurto alle cronache europee quando il giornale inglese The Sun decise di seguire in incognito l’evento raccontando di stand che vendono magliette e gadget nazisti, libri negazionisti, e concerti che inneggiano alla purezza razziale.
IL POLITICO BECCATO. Il tabloid sorprese tra gli spettatori anche un politico inglese della formazione di destra del British national party, intento con tanti altri spettatori a fare il saluto nazista gridando Sieg heil nel corso dell’esibizione musicale di una cantante svedese chiamata Saga, star internazionale della scena musicale ultra-nazionalista e idolo personale del terrorista norvegese Anders Breivik.

Gli organizzatori ungheresi: antisemiti, adoratori di Hitler e della violenza razziale

Nel 2012, Magyar Sziget ha ospitato al suo interno la prima edizione del Boreal Festival.
A organizzare la kermesse è stato il Movimento della gioventù delle 64 Contee, gruppo politico magiaro che richiama sin dal nome l’ex impero austro-ungarico e rivendica l'antica estensione della Grande Ungheria.
La formazione ha come ideologo László Toroczkai, militante del partito antisemita Jobbik (che ha 47 seggi nel parlamento di Budapest e tre in quello europeo).
Toroczkai si è sempre definito contro il sistema, xenofobo e irredentista. Espulso e considerato persona non grata da Serbia, Romania e Slovacchia, in passato ha diretto il periodico anti-semita Magyar Jelen (Presente ungherese) finché un ordine del tribunale non ne impedì le pubblicazioni.
Nel 2006 è stato uno degli attivisti delle proteste che portarono all’assalto della tivù pubblica ungherese e ogni anno tiene una marcia pubblica contro il Trattato di Trianon del 1920 che sancì gli attuali confini dell’Ungheria.
L’ELOGIO DI HITLER. Come se il curriculum non fosse sufficientemente pesante, Toroczkai è anche tra gli organizzatori di un gruppo con caratteristiche paramilitari chiamato Esercito dei fuorilegge, attualmente guidato da Zsolt Tyirityán, a sua volta noto per aver sostenuto che «Adolf Hitler è stato un politico di calibro europeo il cui pieno apprezzamento deve ancora arrivare». E per aver annunciato come sia necessario arrivare a un punto «in cui si è capaci di premere il grilletto alla vista di un colore di pelle che non sia quello bianco».
L’ODIO COME VANTO. Il Movimento della gioventù delle 64 Contee vanta infine tra i suoi esponenti di spicco Gyula Zagyva, parlamentare del Jobbik, e come vice presidente Gábor Barcsa-Turner, direttore della radio web estremista Szent Korona Rádió, che l’anno scorso ha scritto a un giornalista una lettera di questo tenore: «Non tornare più. I neonazisti e i neofascisti ti impiccheranno per quello che scrivi. Qui i padroni siamo noi. Siamo razzisti e anti-semiti. Odiamo tutti e odiamo soprattutto te».

A Milano si discutono le azioni di resistenza paneuropee

Nell’elenco dei partecipanti di Milano c’è anche l’organizzazione spagnola Democracia Nacional, guidata da Manuel Canduela, già leader del gruppo rock naziskin Division 250, indagato e assolto negli Anni 90 per un omicidio politico e condannato per aver preso parte a un’organizzazione neonazista chiamata Radical action.
C'è poi il Partito puro dei diritti croato, che si oppone alla cooperazione di Zagabria con il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia e negli anni ha organizzato più d'una manifestazione anti-gay.
Insomma, un parterre di prim'ordine, che durante il festival promuove tavole rotonde e idee di sviluppo. Nel 2012, era stato delineato un programma comune d’azione di tutti i movimenti nazionalisti.
LA RESISTENZA UNITA. L’idea lanciata da László Toroczkai era creare un parlamento europeo alternativo da cui far partire un «movimento di resistenza».
In quell’occasione era stata suggerita la nomina del leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, come presidente. «Stiamo assistendo a un momento in cui si crea davvero qualcosa, non stiamo solo parlando», aveva replicato Fiore.
Manuel Canduela aveva sostenuto la necessità di definire degli obiettivi d’azione e la necessità di creare un movimento di resistenza paneuropeo.
IL COLLANTE MUSICALE. Al meeting di Milano tocca definire il piano d’azione di questo movimento di resistenza.
Le giornate milanesi prevedono secondo gli organizzatori non solo politica, ma anche un raduno rock con alcune band della scena skinhead, tra cui gli italiani Legittima Offesa, gli svedesi Wafflor Waffen e gli ungheresi Radical Hungary. Come sostiene il sito web ufficiale della sezione milanese di Forza Nuova, «se non vieni non potrai mai dire ai tuoi nipoti: 'Io c’ero'».
Alcuni giovani di estrema sinistra con la maschera di Anonymous hanno divelto la rete sotto il famoso pontile di Forte dei Marmi (Lucca), che era stata collocata nei giorni scorsi per ordine del sindaco Umberto Buratti suscitando polemiche. Sotto il pontile di solito si fermavano, per cercare un po’ di ombra e rifocillarsi, i venditori ambulanti che offrono la loro merce sulla spiaggia. I giovani hanno affisso uno striscione con la scritta “Versilia Antifascista” ed hanno tagliato in basso la rete, ma sono stati fermati da un bagnino. Poi è intervenuta la polizia del locale commissariato e gli estremisti di sinistra, tutti versiliesi, sono stati identificati. Intanto è stato indetto nei pressi del pontile un presidio organizzato dal “Comitato pontile bene comune-ombra per tutti” al quale hanno aderito diverse associazioni e gruppi politici di sinistra, fra cui il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero e il deputato di Sinistra e Libertà Martina Nardi, invitando i cittadini a protestare contro l’installazione della rete e a chiederne la rimozione. Il pontile segna la nascita di Forte dei Marmi: ancora oggi si protende in mare per oltre 300 metri. Al tramonto, quando i surfisti nuotano indietro scivolando sull’acqua, offre la più bella vista sulla Riviera del marmo. Il sindaco Umberto Buratti, alla guida di una Giunta di centrosinistra, all’accusa di voler cacciare gli extracomunitari dal pontile trasformato in bivacco ha replicato avviando un progetto rivolto a sostenere quei cittadini senegalesi che vogliano rimpatriare sapendo che nel Paese di origine avranno un posto di lavoro

Laura Boldrini è stata ufficialmente denunciata per discriminazione verso gli italiani.

   

laura boldrini
In Italia il tasto dell’immigrazione sta diventando molto dolente e soprattutto causa di violentissimi scontri anche dal punto di vista politico..

"La Marina di Torre del Lago ancora una volta zona franca, dove vige l'anarchia"

Politica

martedì, 23 luglio 2013, 01:00
"Da quanto appreso dalla cronaca locale e dalle testimonianze di alcuni residenti prendiamo atto che la Marina di Torre del Lago è nuovamente un porto franco dove vige l'anarchia". Scrive in una nota Forza Nuova.
"A niente sono servite le decisioni imposte dal dirigente dell'ufficio ambiente del Comune di Viareggio Riccardo Raffaelli, come a niente sono serviti i sigilli apposti dalla Procura di Lucca ai noti locali della Marina di Torre del Lago per i reati ambientali contestati - prosguono i forzanovisti -:  "Sul lungomare si continua a ballare con la musica a tutto volume con il solito contorno di venditori abusivi e spacciatori extracomunitari, in barba alla quiete dei residenti, al rispetto del parco e a qualsiasi forma di civiltà".
"Qui il problema non è l'orientamento sessuale dei proprietari e dei clienti di questi locali - precisano i  militanti del partito di Fiore - la questione è il rispetto delle regole. Forse qualcuno, nascondendosi dietro la scusa dell'omofobia, crede di essere una "persona speciale" immune dalle restrizioni che la società impone ai comuni cittadini, libero di disturbare la quiete pubblica e di favorire il degrado di un area già sofferente a causa della crisi economica. Ci rincuorano le parole di Marco Piattelli di Rifondazione Comunista apparse sulla Gazzetta di Viareggio, come sulla Nazione, preoccupato dal caos e dai disagi derivanti dalla movida torrellaghese, la stessa movida che viene normalmente difesa a spada tratta dagli ambienti che si definiscono moderni, progressisti e di sinistra e da coloro che in nome del del rilancio del turismo e del Dio denaro vogliono degradare ulteriormente Torre del Lago".
La domanda al Sindaco di Viareggio, "sicuramente alle prese con problemi più importanti", è una sola; "Che cosa stia aspettando a rivedere le nomine di determinati assessori?".

Il marocchino del Pd vuole mettere fuorilegge Forza Nuova e chi si oppone all’immigrazione

Fratelli musulmani
Fratelli musulmani
Secondo il deputato Pd – ex membro dei Fratelli Musulmani – è necessario rafforzare l’azione legislativa contro i nuovi movimenti estremisti, come Forza Nuova. Perché questi cattivoni ‘stanno cercando di costruire un nemico in casa facendo diventare gli immigrati un capro espiatorio di tutti i problemi‘. Infatti Kabobo e i suoi fratelli sono avatar di Roberto Fiore.

La richiesta di mettere fuorilegge Forza Nuova e chiunque-non-la-pensi-come-lui (e i suoi mai dimenticati Fratelli Musulmani), Khalid Chaouki – marocchino – l’ha fatta nel corso dell’evento organizzato per lanciare la campagna per la svendita della cittadinanza italiana agli immigrati e lo Ius Soli. Della serie: sbarchi a Lampedusa e sei italiano.
Secondo il marocchino del Pd infatti, ‘la sopravvivenza dell’Italia dipende dagli immigrati’. E ha ragione, la stanno distruggendo.
Perché il Pd si sta mobilitando – no, non per gli esodati e i disoccupati – con il coinvolgimento degli amministratori locali si mobilita per la cittadinanza onoraria simbolica agli immigrati con numerose iniziative in programma in Abruzzo per sensibilizzare sul tema della cittadinanza ai figli degli immigrati. Ad organizzarle il Pd regionale, i Giovani democratici ed il Forum immigrazione del Pd. La campagna prendera’ il via subito dopo l’estate. Dopo che i piddini saranno tornati dalle vacanze. Quelle che i disoccupati e i pensionati non possono fare.

Fiore (Forza Nuova) alla Kyenge: i figli sono un bene prezioso per noi

 


fioreL’ On Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, in merito alle dichiarazioni del ministro Kyenge relativo alla sua preoccupazione che “qualcuno” possa attentare alla sicurezza delle sue figlie dichiara: “ Forza Nuova intende tranquillizzare la ministra che non solo non ha mai pensato a coinvolgere nella battaglia politica le figlie del ministro Kienge ma diffida chiunque a farlo in quanto considera la prole un elemento che deve essere tutelato sempre e comunque dallo Stato.
Ciò nonostante invitiamo il ministro a smetterla di ricoprire il ruolo di vittima. Anche Forza Nuova è molto preoccupata, e non da oggi, della futura sorte dei figli d’Italia che non avranno un lavoro stabile, che non avranno diritti, che vivranno di precariato, che non avranno nessuna sicurezza e che appena nati saranno già schiavi delle banche. I pericoli per i sui/nostri figli, cara ministra, non provengono da elementi isolati e di dubbia provenienza come nel caso della festa democratica di Cervia ma da politiche nazionali ed internazionali che sacrificano i giovani e i bambini sull’altare del profitto e del politically correct.
Per quanto riguarda il rispetto alle donne questo non può toccare Forza Nuova la cui filosofia e dottrina affondano su principi che dominano la nostra cultura da mille anni ma tocca le nuove filosofie omosessualiste che considerano la donna qualcosa di inutile ( molti di coloro che recentemente hanno insultato le donne provengono da lì) o dalla nuova ondata fondamentalista islamica che come avviene in questi ultimi tempi in Turchia o Egitto concepisce la violenza alle donne come qualcosa di giustificabile e poi non tanto grave.
Forza Nuova ribadisce la sua contrarietà a qualsiasi forma di ius soli e di forzata integrazione, continuerà ad organizzare manifestazioni ed eventi sempre rispettosi per le persone ma radicali per le politiche e il suo impegno per la salvaguardia della identità e della famiglia tradizionale.

Inaccettabile l'aggressione al parente di Erich Priebke

 

29 luglio 2013 .

L' On Roberto Fiore, Segretario Nazionale di Forza Nuova, in merito alla grave situazione che si è venuta a creare a Roma sotto l'abitazione del Capitano Priebke da parte di provocatori della comunità ebraica romana, comunica: “ Quello che sta succedendo in questi minuti sotto l'abitazione di Erich Priebke è di una gravità assoluta e indegno di uno stato civile. La selvaggia e vigliacca aggressione sotto gli occhi delle forze dell'ordine del nipote del Capitano Priebke, reo di avvicinarsi alla residenza con una bottiglia di spumante, e i ripetuti e violenti tentativi di assalto e linciaggio di ben identificabili elementi della ben nota comunità ebraica romana, non possono e non devono restare impuniti.
Limitare la libertà personale di un signore di 100 anni è un fatto gravissimo, aggredire fisicamente in strada un suo parente è inaccettabile, pretendere di essere al di sopra di tutto e di tutti, è semplicemente ridicolo e folle allo stesso tempo.
Forza Nuova si chiede e chiede ufficialmente se il Questore procederà a denunciare per manifestazione non autorizzata, violenza privata, incitamento alla violenza e aggressione coloro che impunemente hanno scorrazzato sotto casa di privati cittadini.
In ben altre occasioni, infatti, i magistrati e le forze dell' ordine, soprattutto se si trattava di manifestanti di Forza Nuova o Lotta Studentesca, non lesinavano a denunciare giovani militanti per atti evidentemente non violenti o di critica politica.
Forza Nuova che anche in questa occasione si fa promotrice e difende con vigore il principio che la legge è uguale per tutti, annuncia che se non verranno presi provvedimenti contro coloro che hanno diretto ed eseguito questa aggressione, il Movimento presenterà formale denuncia nei confronti del Questore di Roma per omissioni di atti d'ufficio.