venerdì 5 aprile 2013

"IL FASCISMO COS’E' - PARLA BENITO MUSSOLINI"

La Dottrina Fascista


IL FASCISMO SALVEZZA DELLA PATRIA


Oggi che cos’è il Fascismo?
Oggi il Fascismo è un movimento che rimane annidato in molte anime di italiani. Nessun partito odierno rappresenta il Fascismo mussoliniano e gentiliano, portando avanti le idee dello Stato Etico, del Corporativismo, della Giustizia Sociale e del superamento della lotta di classe contro capitalismo e marxismo. E tutto ciò è fuso in una devozione quasi religiosa: la devozione alla Patria e all’ideologia Fascista, da cui essa è formata.

Il Fascismo potrà modificare il popolo italiano?
Questa fede modificherà profondamente lo spirito del popolo italiano: darà ad esso un nuovo modo di vivere. Oggi come negli anni del Ventennio, si manifesterà la grandezza dell’ideale.

Qual' è questo modo di vivere?
Vivere coraggiosamente, eticamente; sentire ripugnanza per la vita comoda e molle voluta dal consumismo, dal capitalismo e dal neomarxismo, essere sempre pronti a osare tanto nella vita individuale quanto nella collettiva; amare la verità e aborrire la menzogna, credere nell’ideale della giustizia e della meritocrazia; amare la schietta sincerità e aborrire ciò che è subdolo; sentire in ogni ora l'orgoglio d'essere italiani; lavorare con disciplina; rispettare l'autorità.

Qual è la meta ultima?
Educare le nuove generazioni all’ideologia Fascista, quella mussoliniana e gentiliana, escludere i madornali equivoci diffusi da più di 60 anni di vulgata resistenziale, che ci rendono sinonimo di violenza, filonazionalsocialismo e razzismo. Portare a verità consolidate tutte le Opere del Fascismo, tutto ciò che il Duce fece per rendere grande la nostra amata Patria.

COME I MILITI DEVONO SERVIRE L'IDEA FASCISTA

Di che cosa ha bisogno un'idea per trionfare?
Perchè un'idea possa trionfare ha bisogno di servitori fedeli, di militi disciplinati e ben educati, di credenti intransigenti.

Chi è fedele servitore del Fascismo?
Non è fedele servitore del Fascismo cioè non è un buon fascista, chiunque pensa che la propria fortuna vale più di quella della Patria, ovvero del Popolo. È fedele servitore del fascismo ogni fascista che si considera soldato anche se non indossa il grigio verde; soldato anche quando lavora nell'ufficio, nelle officine, nei cantieri, o nei campi; soldato legato a tutto il resto dell'esercito. Non è un buon fascista chi inneggia alla violenza gratuita, chi fa del razzismo la sua bandiera chi non vive secondo morale.

Come deve essere la disciplina del vero fascista?
La disciplina del vero fascista deve essere silenziosa, operante e devota.

Che significa disciplina silenziosa, operante e devota?
Significa che la disciplina deve essere nello spirito più che nella forma; che non deve manifestarsi solo nella parata, ma essere sentimento che anima la vita.

Anche i capi hanno una disciplina?
Si: la disciplina serve anche a chi comanda. Solo obbedendo ed avendo l'orgoglio umile, ma severo, di obbedire, si conquista poi il diritto di comandare.

Perchè bisogna obbedire a un Capo?
Perchè nella subordinazione di tutti alla volontà di un Capo, che non è la volontà capricciosa, ma è la volontà seriamente meditativa, e provata dagli avvenimenti, il Fascismo ha trovato la sua forza ieri e troverà la sua forza e la sua gloria domani.

Come il fascista deve allora trattare il non fascista?
Vi sono cittadini non fascisti, ma onesti, lavoratori, disciplinati. Essi vanno rispettati.
Vi sono degli altri che sordamente si adoperano ai danni della Patria e del Fascismo: combatterli senza quartiere è un dovere.

Anche con la violenza?
Anche con la violenza, se questa è necessaria: ma poichè il Fascismo è forte e nessun pericolo lo minaccia, la violenza non è necessaria. Chi abusa della fisicità non è un buon fascista, la violenza gratuita è eticamente sbagliata e ci allontana sempre più dal popolo.

E se sarà necessaria?
Quando sarà necessaria essa non dovrà essere lasciata all'arbitrio di ognuno. Inoltre non potrà mai essere adottata senza aver prima tentato in tutti i modi di non dover ricorrere ad essa.
In ogni circostanza poi non dovrà andare mai disgiunta dal senso di cavalleria e di generosità; dovrà essere sempre guidata da un'idea e mai da un basso calcolo.

Ma è morale la violenza?
Quando è una dolorosa necessità, quando è una necessità chirurgica, la violenza è morale, più morale del compromesso e della transazione.

Quali violenze sono da riprovare?
Le violenze spicciole, le violenze brute, non intelligenti, quelle che hanno carattere di vendetta personale e non di difesa nazionale, soprattutto quelle di dieci contro uno.

È da augurarsi però di non doverla mai usare?
Certo. La violenza può essere necessità durissima di certe determinate ore storiche, ma ogni fascista deve portare nel cuore il sogno dell'Italia pacifica, concorde, laboriosa, in cui tutti si sentano figli della stessa Patria.

Allora la Camicia Nera non è simbolo di violenza?
No. La Camicia Nera è simbolo di ardente devozione alla Patria, di spirito di sacrificio, di coraggio e di forza, ma non di violenza: essa perciò non può essere indossata se non da coloro che nel petto albergano una fede pura.

Qual è il comandamento del fascista?
Ecco il comandamento del fascista: ama il lavoro per l'orgoglio che dà all'individuo e per l'armonia che crea nella Nazione.
Fa che la fede vinca sempre su la ragione egoista del tornaconto, del puntiglio e del personalismo.
Pensa che ogni bega ed ogni dissenso sono un ritardo frapposto all'ordine mirabile del Costruttore.
Pensa che ogni gesto inconsulto è un'offesa a coloro che realmente combatterono nella guerra e nella Rivoluzione.

Come deve vivere il vero fascista?
Il fascista puro, degno, veramente servo fedele e milite disciplinato dell'idea, deve accontentarsi di servire con devota umiltà la Nazione.

LA NAZIONE E LE SUE BASI

Che cosa è la Nazione?
Oltre cinquanta milioni di italiani che hanno lo stesso linguaggio, lo stesso costume, lo stesso sangue, lo stesso destino, gli stessi interessi: una unità spirituale, politica ed economica che si realizza integralmente nello Stato fascista: ecco la Nazione.

Un cittadino però può vivere a sé?
Vivere a sé per amore di tranquillità significa disinteressarsi della Nazione per egoismo, e ciò è da vile, ed essendo da vile non è fascista.
Poi non è possibile straniarsi dalla vita della Nazione.

Che cosa ci lega alla Nazione?
Ciò che soprattutto ci lega alla Nazione è l'orgoglio di sentirci suoi figli, l'orgoglio di esser figli di questa Italia che le altre genti invidiano per il suo passato glorioso e il suo sicuro fulgido avvenire.

Anche il Fascismo sente l'orgoglio del passato?
Si, ma per il Fascismo esso non è un orgoglio di passività: bisogna essere degni di quella grandezza, non viverci sopra, non sfruttarla come figli degeneri.
Dire: "Noi siamo grandi perchè fummo grandi", no!
Noi saremo grandi quando il passato sarà un impulso, un fermento di vita, per costruire il futuro.

Che occorre perchè la Nazione sia potente?
Non si arriva alla potenza senza una disciplina interna, senza la collaborazione intelligente, razionale, quotidiana di tutte le energie. Soltanto così la Nazione apparirà come un esercito solo, inquadrato, saldo, sereno e silenzioso.

Siamo dunque servitori della Nazione?
Dobbiamo sentirci tutti servitori della Nazione, a cominciare da Capo del Governo. Dobbiamo avere l'orgoglio sacro di questa devota servitù.

Che cosa ci chiede la Nazione?
Soltanto questo: l'adempimento silenzioso del nostro dovere.

Quali sono, secondo il Fascismo, le basi della Nazione?
Il Fascismo considera basi della società nazionale la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, la Chiesa, la Camera Fascista Corporativa, l'Esercito.

Perchè la Chiesa è considerata una delle basi della società nazionale?
Perchè la Religione è patrimonio sacro dei popoli e la Chiesa ne ha la suprema podestà.

Che cosa il Fascismo riconosce alla Chiesa?
Il Fascismo riconosce alla Chiesa questa suprema podestà, la sua universalità, la sua necessaria libertà nel campo religioso, la forza morale immensa esercitata nel mondo ed ha imposto ed impone nella vita pubblica il massimo rispetto per la Chiesa.

Ha la Chiesa qualche particolare significato per il Fascismo?
Per il Fascismo la tradizione latina ed imperiale di Roma è rappresentata anche dal Cattolicesimo, che è un'idea universale che si irradia da Roma.

Può il Fascismo non essere religioso?
No. Il Fascismo non è ateo, è un esercito di credenti, anche se Fascismo e religione non fanno parte di un binomio inscindibile.
Però, anche se il fascista non deve per forza essere credente, non può assolutamente essere nemico del più alto valore: la Religione del suo Popolo. Rispettarla e tutelarla come parte della sua identità Nazionale è suo preciso dovere.

E l'Esercito che cosa rappresenta per il Fascismo?
L'Esercito ha diritto al maggior rispetto e alla devozione più profonda: infatti esso occupa un posto d'onore nello spirito degli italiani devoti alla Patria.

Qual è il compito dell'Esercito secondo il Fascismo?
Il Fascismo non chiede all'Esercito nulla che non sia l'adempimento del suo dovere. L'Esercito ha un compito solo, il compito supremo: prepararsi per essere pronto in ogni momento a difendere gli interessi della Nazione.

LO STATO FASCISTA

Che cosa è lo Stato?
Lo Stato è l'organizzazione politica e giuridica della Società Nazionale, e si estrinseca in una serie di istituzioni di vario ordine.

Ma più precisamente, secondo il Fascismo, che cosa è lo Stato?
Secondo il Fascismo lo Stato è l'Autorità suprema che subordina l'attività e gli interessi dei singoli cittadini all'interesse generale della Nazione.
Questa Autorità si esplica col potere esecutivo.

E gli interessi della Nazione coincidono allora con gli interessi dello Stato?
Si. Lo Stato non può essere che la espressione unitaria, assoluta della volontà, della potenza e della coscienza della Nazione intesa come espressione di razza, e tutto ciò che è dentro i confini della Nazione deve essere sottoposto all'autorità dello Stato. Lo Stato inteso in questo sensi ha non solo il dovere ma ha il diritto di fissare le norme, le vie e le leggi con le quali, e attraverso le quali, l'attività delle classi e degli individui è nettamente determinata.

Qual è l'errore fondamentale del marxismo?
L'errore fondamentale del marxismo è quello di credere che nello Stato vi siano due classi soltanto: quella degli operai e quella dei capitalisti. Errore maggiore il credere che queste due classi siano in perenne contrasto fra di loro. Il contrasto vi può essere, ma è di un momento e non è sistematico.

In merito alla lotta di classe quale differenza v'è tra il marxismo e il Fascismo?
Questa: che per i socialisti la lotta di classe è la regola, mentre per il Fascismo la lotta di classe è la eccezione: la collaborazione di classe per loro è la eccezione e per il Fascismo la regola.

Perchè la lotta di classe non potrebbe essere la regola?
La lotta di classe può essere un episodio nella vita di un popolo, non può essere la regola quotidiana, perchè, se fosse la regola, produrrebbe la distruzione della ricchezza e quindi la miseria universale, come attestato dalla storia.

Allora capitale e lavoro non sono termini in opposizione?
No. Capitale e lavoro non sono necessariamente due termini in opposizione, sono due termini che si completano: l'uno non può fare a meno dell'altro, e quindi devono intendersi.

Come devono intendersi?
Collaborando reciprocamente.
È nell'interesse degli industriali che gli operai siano sereni, conducano una vita tranquilla, e non siano assillati da bisogni insoddisfatti.
Ma è anche nell'interesse degli operai che la produzione si svolga con ritmo ordinato, poichè il lavoro è la cosa più solenne, più nobile, più religiosa della vita.

Anche il socialismo riconosceva i legittimi diritti degli operai?
Si, ma perchè riteneva che il numero, la massa, la quantità senz'altro potesse creare un tipo speciale di civiltà nell'avvenire.
Il Fascismo, invece, vuole il benessere del proletariato perchè è convinto che non ci può essere nazione tranquilla, concorde e forte, se i suoi operai sono condannati a condizioni di vita disagiata.

È dunque giusto che gli operai vogliano migliorare le loro condizioni di vita?
È giusto ed è legittimo che gli operai si difendano per migliorare le loro condizioni di vita, materiali e morali. Ma per far ciò non è necessario di seguire le chimere internazionalistiche; per far ciò non è necessario di rinnegare la Patria e la Nazione, perchè è assurdo, prima ancora di essere criminoso, rinnegare la propria madre.

Perchè il Fascismo ha combattuto i dirigenti del socialismo?
Se il Fascismo non può avversare le legittime aspirazioni dei lavoratori, ha il preciso dovere di combattere i falsi profeti, che, profittando della ingenuità e della ignoranza delle masse, dei loro reali bisogni, delle reali loro sofferenze, le spingevano ciecamente e brutalmente contro la Nazione.

E che cosa è la proprietà?
La proprietà non è già un furto, come si legge nella bassa letteratura socialista, ma spesso è il risultato di risparmi e di fatiche da parte di gente che si è sottoposta a prove durissime, si è spesso privata del necessario pur di raggranellare quel peculio che ha poi il sacrosanto diritto di trasmettere a coloro che verranno dopo.

Allora la proprietà è un diritto?
Si, ma non è soltanto un diritto, bensì anche un dovere; non è un bene egoistico, ma piuttosto un bene che bisogna impiegare e sviluppare a vantaggio degli altri.

Qual è l'errore fondamentale dello Stato liberale?
L'errore fondamentale dello Stato liberale è quello della neutralità assoluta davanti alle competizioni collettive dei cittadini, i quali possono combattersi sino ad annullarsi e a colpire, di conseguenza, lo stesso Stato.

È possibile questa corporazione integrale?
Si, ma solo sul terreno dello Stato, perchè solo lo Stato sta al disopra degl'interessi contrastanti dei singoli e dei gruppi, per coordinarli a un fine superiore. L'attuazione è resa più spedita dal fatto che tutte le organizzazioni economiche riconosciute, garantite, tutelate nello Stato corporativo, vivono nel Fascismo; accettano cioè la dottrina e la pratica del Fascismo.

Qual è il caposaldo dello Stato fascista?
Il caposaldo dello Stato fascista è lo Stato forte: cioè lo Stato capace di difendersi e di difendere la Nazione da tutti gli attacchi.

Il concetto di Stato forte non urta contro il concetto di libertà?
Il concetto di Stato fascista urta certamente contro il vecchio concetto di libertà, per cui un cittadino può tutto, perfino impunemente cospirare contro lo Stato, vilipendere le istituzioni e negare la Patria.

Qual è il giusto concetto di libertà?
Il concetto di libertà non può essere assoluto, perchè nella vita nulla vi è di assoluto. Anche nelle prime società barbare non era possibile la libertà illimitata, la libertà di fare ciò che si vuole contro l'altro individuo o contro la comunità. Anche allora c'era un capo, una legge o semplicemente un patto che limitava la libertà individuale.

Allora il concetto di libertà può essere modificato dalle vicende storiche?
Certo, il concetto di libertà cambia secondo le vicende e il grado di civiltà.
C'è una libertà in tempo di pace e una libertà in tempo di ricchezza che non può essere goduta in tempo di povertà.

A ogni modo, la libertà è un diritto del cittadino?
Nella concezione fascista la libertà non è un diritto del cittadino, è un dovere del cittadino. È dovere del cittadino giudicare liberamente, lavorare liberamente, servire liberamente la Nazione.
La libertà non è una concessione del Governo; è una conquista che i cittadini devono fare sopra se stessi, per rendersi cioè assolutamente liberi da ogni altra idea, da ogni partito davanti alla Patria.

Quale libertà Fascismo non potrà mai dare?

Se per libertà s'intende il diritto di sospendere ogni giorno il ritmo tranquillo e ordinato del lavoro della Nazione; se per libertà s'intende il diritto di cospirare contro lo Stato; se per libertà s'intende il diritto di offendere simboli della Religione, della Patria e dello Stato, questa libertà il Fascismo non la darà mai.

Quali sono allora le libertà del Fascismo?
Quella di lavorare, quella di possedere, quella di onorare pubblicamente Dio, quella di esaltare la Patria e le istituzioni, quella di avere la coscienza di se stesso e del proprio destino, quella di sentirsi un popolo forte e non già un semplice satellite della cupidigia e della demagogia altrui. Ecco le libertà, già compromesse o perdute, e ridate dal Governo fascista al popolo italiano.

CAPITALE E LAVORO

Perchè il lavoro è dovere sociale?
Il lavoro è dovere sociale perchè colui che lavora non fa soltanto il suo interesse, ma collabora agl'interessi della Nazione.

Allora le sorti del lavoratore sono legate a quelle della Nazione?
Si. Le sorti del popolo lavoratore sono intimamente legate alle sorti della Nazione. Se la Nazione grandeggia, anche il popolo diventa grande e ricco; ma se la Nazione perisce, anche il popolo muore.
Per questa superiore ragione sociale la collaborazione tra capitale e lavoro è indispensabile.

Da che cosa è regolata la collaborazione tra capitale e lavoro nello Stato fascista?
La collaborazione tra capitale e lavoro nello Stato corporativo fascista è regolata dall’ Ordinamento Corporativo.

Che cosa è l’Ordinamento Corporativo?
L’Ordinamento Corporativo è quell’insieme di Leggi ed di Istituti tramite i quali viene disciplinata e sancita la Collaborazione degli attori economici in forma paritetica.
Nello Stato Corporativo è il Lavoro ad essere il Gestore delle Imprese.
Ovvero vi è una Collaborazione tra le categorie tale da consentire, nella giusta formazione tecnica delle parti in causa, la co-gestione dell’Impresa, la cui direzione spetta all’imprenditore. Tutto ciò nel rispetto delle normali esigenze di vita, della produzione e della Giustizia.

Perchè lo Stato fascista tutela il lavoro?
Perchè il lavoro, sotto tutte le sue forme intellettuali, tecniche e manuali - è un dovere sociale; e come tale, e soltanto come tale, lo Stato lo tutela e lo disciplina.

LA VITA E LA FORZA DELL'ITALIA FASCISTA

La fede, la disciplina, il lavoro, la produzione basteranno ad assicurare l'avvenire, il benessere e la potenza dell'Italia e degli italiani?
No, tutto ciò è poggiato sulla vitalità e sulla natalità del popolo italiano. Bisogna rammentare che la prima forza di una nazione, la possibilità della sua potenza e del suo benessere sta nel numero dei suoi figli.

Il popolo italiano è prolifico?
Non è vero; la verità è diversa ed è triste; anche in Italia diminuiscono le nascite.
Il moto di diminuzione non è soltanto progressivo, ma si accelera ogni anno di più. I morti superano i nati. Le culle sono vuote, i cimiteri si allargano.

Come si spiega allora che le città diventano sempre più popolose?
Le città diventano popolose ma non per virtù proprie, sibbene perché, tra gli altri motivi, vi accorrono i rurali. Così si fa il deserto nei campi; ma quando il deserto estende le sue plaghe alla abbandonate e bruciate, la città è presa alla gola; nè i suoi commerci, nè le sue industrie possono ristabilire l'equilibrio ormai irreparabilmente spezzato perchè le famiglie rurali che prima erano prolifiche, fattesi cittadine, divengono sterili.

Come si porta' impedire la diminuzione delle nascite?
È stato chiaramente dimostrato che la sterilità dei cittadini è in relazione diretta coll'aumento sproporzionato della città.
Occorre con ogni legge favorevole tener fermi i contadini e gli operai ai campi e ai piccoli centri; bonificare tutte le contrade oggi malsane per dare possibilità di lavoro e di vita ai rurali; occorre venire in aiuto con provvidenze varie alle famiglie che hanno ricca figliolanza.
Non confondiamo la degenerata moralità e la diminuita responsabilizzazione delle nuove coppie con altri problemi che non c'entrano nulla con la denatalità.
Omosessualità e aborto non sono certo atteggiamenti lodevoli per un Fascista, ma nulla hanno a che fare con la denatalità attuale.

E si potrà riuscire?
Non sarà impossibile, finchè il popolo italiano sarà ancora capace di reazione.

E se non si riuscisse?
Sarebbe la morte della Nazione. Una nazione esiste non solo come storia e come territorio, ma come Popolo. Caso contrario è la servitù o la fine.
Se non si riuscisse ogni opera della rivoluzione fascista cadrebbe nel nulla.

Perchè?
Perchè a un certo momento campi, scuole, caserme, navi, officine non avranno più uomini.
Ma la natalità sarà quello che distinguerà il popolo fascista dagli altri popoli europei, in quanto indicherà la sua vitalità e la sua volontà di tramandare questa vitalità nei secoli.

Ma ci sarà posto e lavoro per altri milioni d'italiani?
Si.
In una Italia tutta bonificata, coltivata, irrigata, disciplinata, cioè fascista, c'è posto e pane per tanti Italiani. Questa Natalità sarà la basa necessaria per il ciclo naturale della Vita. Si nasce e si muore in un equilibrio tale da consentire né la fine del Popolo né il suo collasso.Ovviamente bisogna sconfiggere la plutocrazia che tuttora oggi invade la Nostra Italia.

Qual è dunque il comandamento del Duce?
Tornare alla Terra. Non si può parlare di ricostruzione nazionale, non si può parlare di grandezza da conquistare, se non si risolve il problema agrario. In secondo luogo dobbiamo dare valorizzazione ai neolaureati e neodiplomati, eliminare lo sfruttamento degli extracomunitari e creare posti di lavoro per i giovani italiani.

Perchè tanta importanza all'agricoltura?
Perchè l'Italia ha nella terra la sorgente maggiore di produzione e di ricchezza, e il cittadino italiano è, nel suo intimo, contadino anche quando non maneggia gli strumenti agricoli.

In che cosa essenzialmente consiste il problema agrario?
Essenzialmente consiste nella necessità urgente di ricavare dal suolo nazionale tutto quanto occorre alla vita materiale della Nazione, perchè questa possa vivere del suo e affrancarsi da ogni dipendenza imposta.

Gli altri Governi non hanno studiato l'importante problema?
Sempre il problema agrario è stato studiato dai Governi; ma il Fascismo ha sostituito la volontà tenace al desiderio vago, il provvedimento pronto ai lunghi studi delle Commissioni. Oggi come oggi l'agricoltura è sfiancata da tasse e superimposte che tentano l'agricoltore a mollare tutto e fargli smettere il nobile lavoro della terra.

Potrà essere risolto il problema agrario?
Deve essere risolto, e sarà risolto.

Che cosa occorre prima di tutto?
Prima di tutto occorre che i lavoratori restino affezionati alla loro terra, non se ne allontanino, ma formino quasi una cosa sola con essa.

Come si potrà impedire che i contadini si allontanino dalla terra?
Aiutandoli perchè trovino il loro tornaconto a restare contadini; facilitando le varie forme di compartecipazione agli utili delle aziende agricole; consentendo che, per gradi, senza sbalzi repentini, che nuocerebbero all'economia rurale, essi giungano al pacifico possesso della terra.
Formandoli tecnicamente e culturalmente, affinché non siano masse abbrutite.

Il contadino merita questo interessamento dal Governo?
Si. Non bisogna dimenticare che i nostri contadini, sani di corpo e di spirito, fecero la guerra eroicamente, e poi fermarono, col loro buon senso, la marea bolscevica che minacciava la Nazione. Essi hanno intatte le più belle virtù della nostra razza e costituiscono la spina dorsale della Nazione.

LA PATRIA NEL MONDO

Quali sono i capisaldi della politica fascista?
Sono due: la dignità e l'utilità nazionale. Il Fascismo non farà mai una politica estera che non salvaguardi gelosamente la dignità dell'Italia; o non ne difenda a viso aperto i giusti interessi.
Esso segue perciò una politica di pace ma non di suicidio.
Combattere l’imperialismo Plutocratico, sia esso USA o di stampo terroristico, che in questi ultimi anni sta dilagando è un dovere di ogni Fascista.

Che cosa significa precisamente: politica di pace ma non di suicidio?
Significa una politica che mira sinceramente e volontariamente a mantenere la pace, senza per questo compromettere l'onore e l'interesse, cioè la vita della Nazione, in omaggio a false ideologie.

Quali sono queste false ideologie?
Ad esempio quella che la Pace con la giustizia si debba ottenere per forza con le politiche o con i metodi delle false democrazie imperanti.

Un disarmo generale non assicurerebbe la pace?
Nessuno può essere contrario a qualsiasi tentativo di disarmo, ma bisogna essere prudenti e circospetti.
Il Fascismo, che ama guardare la realtà fin nel suo profondo, non crede per ora alla possibilità del disarmo. Se anche esso fosse universale, completo, sincero, simultaneo, controllato, sarebbe sempre soltanto disarmo militare. Gli spiriti guerreschi sopravviverebbero e sopravviverebbe la possibilità che un popolo grande ingoi un popolo piccolo.
Bisogna quindi impegnarsi per convertire gli Spiriti.

Come si può riassumere dunque la politica estera dell'Italia?
Si riassume in questa necessità che deve essere sempre presente ai governanti e al popolo: essere inesorabilmente forti, concordi, produttivi.
La concordia dà prestigio allo Stato che parla in nome del popolo; la forza sostiene il prestigio dello Stato; il lavoro produttivo affranca la Nazione dagli altri e rende lo Stato veramente indipendente e Sovrano.


IL DUCE

Chi è Benito Mussolini?
Benito Mussolini è stato il Duce del Fascismo e il Capo del Governo fascista. È stato il figlio prediletto della Patria rinnovellata: è Colui che riuscì a salvarla dal precipizio verso cui correva con gli occhi bendati.

Perchè è Duce del Fascismo?
Perchè è stato Lui, assieme a Giovanni Gentile, che ha creato il Fascismo, cioè l'invitto difensore della Patria contro i figli bastardi e i nemici esterni, il tenace assertore del diritto dell'Italia.

Viene da famiglia nobile?
No: suo padre era un fabbro che piegava sull'incudine il ferro rovente. Egli stesso da piccino aiutava il padre nel duro e umile lavoro.

Qual è stato il motto della sua vita?
Il motto della sua vita è stato quello dell'italiano nuovo: "Durare e camminare".

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