lunedì 2 dicembre 2013

Stranieri percepivano il sussidio illegalmente .

LA TRUFFA DEGLI STRANIERI: FINTI POVERI PER AVERE I SUSSIDI, CHE INVIAVANO AI PARENTI NEI LORO PAESI DI ORIGINE. INTANTO I NOSTRI POVERI MUOIONO DI FAME.

Fonte basta casta http://bastacasta.altervista.org/p7051/

LECCO

Stranieri percepivano il sussidio illegalmente Scoperto giro di finti poveri: 53 denunce

Gli immigrati dichiaravano redditi annuali al di sotto dei 6.500 euro, ma avevano un tenore di vita elevatoSi fingevano poveri. Al punto che dicevano di non aver i soldi sufficienti per far la spesa, per mantenere i figli, per pagare l’affitto di casa e le bollette di acqua, luce e gas. Sostenevano di vivere nell’indigenza, dichiarando un reddito al di sotto di 6.500 euro all’anno. Tanto che bussavano alla porta dei Servizi sociali per chiedere un aiuto in denaro, altrimenti «non riusciamo ad arrivare alla fine del mese». Ma l’assegno di sussidio (dai 500 ai 3 mila euro una tantum) che percepivano dal Comune, lo intascavano illegalmente. Perché non erano affatto poveri e quei soldi pubblici li inviano nei propri Paesi d’origine, mantenendo così famigliari, parenti e amici. Con una serie di controlli incrociati, guardia di finanza e polizia locale di Lecco hanno smascherato i «furbetti» del sussidio comunale e stroncato un raggiro che, solo nel 2012, è costato alle casse municipali 53 mila euro.
OLTRE 50 FINTI POVERI - Nei guai sono finiti 53 immigrati, in prevalenza magrebini e africani, tutti regolari e tutti residenti in città. Sono stati denunciati per appropriazione indebita. Le indagini, coordinate dalla Procura di Lecco, sono cominciate lo scorso febbraio. A insospettire la polizia locale, il tenore di vita che mantenevano alcuni stranieri, i quali però beneficiavano delle sovvenzioni comunali. Verifiche, accertamenti e riscontri hanno fatto emergere l’effettiva disponibilità finanziaria di alcuni immigrati che, pur avendo dichiarato al Comune con un’autocertificazione di versare in uno «stato di bisogno», in realtà movimentavano sui propri conti correnti somme che, in alcuni casi, superavano i 100 mila euro. Controlli sono ancora in corso, così come non è escluso che le indagini riservino ulteriori sviluppi. Intanto i 53 stranieri dovranno restituire i soldi illecitamente incassati e pagare le sanzioni (in totale 154 mila euro) che il Comune ha elevato a loro carico.

 
 

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