lunedì 8 aprile 2013

Super-vitalizi e liquidazioni d'oro
Gli assegni degli ex parlamentari.

assegni di fine mandato e prendono o prenderanno il vitalizio in base a leggi dello Stato e dunque legittimamente. Ma è chiaro che, in tempi di crisi durissima, certe cifre colpiscono. E soprattutto colpisce che in un momento in cui lo Stato non riesce a pagare i debiti delle imprese sia invece regolarissimo nel far fronte agli obblighi contratti nei confronti dei parlamentari uscenti. Il vero recordman sia in fatto di liquidazione che di vitalizio è l’attuale coordinatore del Pdl regionale, Filippo Berselli. Ha dovuto dire addio al Parlamento dopo trent’anni di onorata militanza ma l’amarezza sarà addolcita dalla buonuscita «di reinserimento» incassata di 278 mila euro, più dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini che se la caverà con 250 mila euro e di Massimo D’Alema che dovrà accontentarsi di 217 mila euro. Berselli non avrà più lo stipendio da parlamentare, ma potrà consolarsi con un vitalizio da 6 mila euro netti al mese. Naturalmente l’assegno di fine mandato lo prenderanno anche tutti gli altri bolognesi che hanno dovuto dire addio al Parlamento dopo molti anni. Funziona come il Tfr, solo che le cifre sono piuttosto alte. In pratica il deputato accantona ogni mese dal suo stipendio circa 784 euro e all’incirca 10 mila euro ogni anno di legislatura. E così chi ha fatto una sola legislatura come l’ex direttore del Carlino (ora del Giorno) Giancarlo Mazzuca e Giuliano Cazzola si accontenteranno di una buonuscita di circa 50 mila euro, chi come il parlamentare dell’Udc Gian Luca Galletti o quello del Pd Antonio La Forgia sono stati in Parlamento dal 2006 a oggi avranno circa 70 mila euro. Andrà meglio ai parlamentari che erano a Roma dal 2001 come l’ex sindaco Walter Vitali, Enzo Raisi (Fli) e Fabio Garagnani (Pdl): all’incirca potranno contare su un assegno di 120 mila euro. Più complessa la questione dei vitalizi: dal primo gennaio del 2012 è stato introdotto un sistema di calcolo contributivo, sostanzialmente analogo a quello dei dipendenti pubblici. Ai parlamentari eletti prima di quella data si applica un sistema misto per calcolare il vitalizio e questo riguarda la stragrande maggioranza dei deputati e senatori uscenti in Emilia-Romagna. Cambia anche il momento in cui si percepisce il vitalizio. Al compimento dei 65 anni, ma per ogni anno di mandato ulteriore ai 5 anni l’età richiesta per la pensione è diminuita di un anno con un minimo comunque di 60 anni. Prima non era così e il regime era più favorevole. Per queste ragioni non è facile calcolare i vitalizi dei parlamentari uscenti. Sono noti, invece, anche grazie a una vecchia inchiesta dell’Espresso, i vitalizi netti percepiti dai parlamentari bolognesi da tempo lontani da Roma. Adriana Lodi, che da assessore nel 1969 aprì il primo asilo nido d’Italia a Bologna, fu eletta in Parlamento nelle file del Pci nel 1968 e ci rimase fino all’87: percepisce un vitalizio di 6 mila euro al mese. Arriva a queste cifre un altro nome di primo piano della politica bolognese, l’ex senatore Giovanni Bersani che l’anno prossimo compirà 100 anni, parlamentare Dc, anche lui con circa 6 mila euro. La lista di ex parlamentari con il vitalizio è lunga: si va dal professor Augusto Barbera (in Parlamento per Pci e Pds) con 5.800 euro di vitalizio al professor Gianfranco Pasquino (eletto come indipendente di sinistra) con 4.458 euro, fino all’ex Dc Virginiangelo Marabini con una pensione da 3.183 euro. Tra gli ex parlamentari da ricordare anche la presidente dell’associazione famigliari vittime di Ustica Daria Bonfietti che ha un vitalizio di 4.162 euro, il socialista Enrico Boselli con 5.305 euro, Giancarla Codrignani con 4.277 euro, l’ex segretario del Pci di Bologna Mauro Olivi con 4.277 euro, l’ex sindaco di Porretta Sergio Sabattini con 3.190, l’ex Ds Alfiero Grandi con 2.238, l’ex Dc Giancarlo Tesini con 5.802, l’ex Ds Giovanna Grignaffini (4.277) e l’ex Prc Ugo Boghetta (4.277). Nella lista pubblicata dall’Espresso figuravano anche Romano Prodi per la sua attività da parlamentare con 3.190 euro e il fratello Paolo con 2.384 euro.

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