lunedì 1 aprile 2013



Julius Evola nasce a Roma il 19 maggio 1898.
Poco si sa della sua adolescenza e le scarne informazioni derivano tutte da quella che sarà una sorta di autobiografia spirituale: Il cammino del cinabro.
Poco più che giovinetto viene impetuosamente attratto dalla filosofia e da pensatori come Nietzsche e Michelstaedter mentre parimenti si faceva sentire su di lui la forte influenza artistica del futurismo di Papini e Marinetti e del Dadaismo (molto stretto fu il rapporto con Tzara).




ha inizio la Seconda Guerra mondiale e Evola non riesce a partire volontario perché non ha la tessera fascista. L'8 settembre del 1943 fa parte del piccolo gruppo che accoglie Mussolini al quartiere generale di Hitler dopo la liberazione del Gran Sasso.
Aderisce alla Repubblica di Salò seppure la sua visione elitaria gli impedisce di accettare i Punti di Verona. In piena guerra esce, nel 1943 per Laterza, La dottrina del risveglio, un saggio sul buddismo.
Nel 1945 mentre passeggia per le vie di Vienna sotto un bombardamento alleato è colpito da uno spostamento d'aria che lo scaglia a terra provocandogli gravi lesioni alla spina dorsale e la paralisi degli arti inferiori. Nel 1948 viene trasferito a Bologna e riesce finalmente a raggiungere Roma nel 1951. Nel 1959 scrive “Orientamenti” piccolo saggio di natura politica in cui individua undici vie d'azione nella società..
Viene coinvolto in un processo al FAR (Fasci d'Azione Rivoluzionaria, fondati a Roma nel 1946 da Pino Romualdi, vice di ,Pavolini nel Partito Fascista Repubblicano) che vede imputati i neofascisti legati alla rivista Imperium di Pino Rauti (per cui Evola aveva scritto qualche articolo) ma sarà completamente scagionato.
Nel 1953 Evola pubblica Gli uomini e le rovine che risulta essere un'estensione di uno degli undici punti precedenti: nell'opera tenta l'ultimo tentativo di formare una destra come lui la intendeva. Nel 1958 pubblica Metafisica del sesso, in cui si sviluppa l'idea del sesso e dell'innamoramento come uniche forze sacre in un mondo ormai completamente desacralizzato Nel 1963 è la volta de Il fascismo visto dalla Destra che è un'opera oggettiva sui meriti e demeriti dell' esperienza fascista ed è anche l'anno della sua riscoperta come pittore dadaista con la mostra organizzata presso la Galleria " La Medusa " di Roma grazie ad Enrico Crispolti. Del 1961 è Cavalcare la tigre, quasi un breviario di sopravvivenza dell'iniziato nel mondo moderno. Dal 1970 cominciano seri problemi fisici e l'11 giugno del 1974 Julius Evola muore nella sua casa di Roma, a Via Vittorio Emanuele, nello studio affacciato sul Gianicolo.
 

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