sabato 6 febbraio 2016

NON MI SOTTOMETTO !

Art. Camerata
Marco Affatigato


Circolano, sui giornali come sui media di rete, tante di quelle sciocchezze autolesionistiche, per giunta masochistiche per non dire suicide, che è giunto il momento di mettere un poco di ordine e di verità su quella fenomenologia, ferocemente distruttiva, che si chiama islamismo.
Attraverso fasi alterne più o meno virulente i suoi atti politici e militari con le sue sanguinarie e distruttive conseguenze sociali e morali si dispiegano ormai da 1.500 anni. Ovvero, dal 627 A.D, da quando cioè Maometto dichiarò guerra al mondo trucidando a Medina gli Ebrei allora i suoi alleati contro le tribù ribelli dell’Asir. Né San Bernardino né l’attacco di massa alle donne di Colonia, tanto meno gli attacchi jihadisti che ormai , quotidianamente, colpiscono ogni parte del Mondo hanno minimamente scosso la idiota sicurezza con la quale l’intera classe dirigente, a questo punto non solo più italiana, ma europea e statunitense, sta drammaticamente accelerando la nostra fine – oggi civile ma domani fisica.
Questo nuovo anno si è aperto con il più inquietante dei segni distruttivi: I cosiddetti migranti, che altro non sono che clandestini invasori, con le massicce aggressioni alle donne di Colonia e delle altre città del Nord Europa hanno mostrato la capacità e la volontà di attaccare una intera società, ovunque e comunque, e, senza nemmeno il bisogno ricorrere alle armi.
È una vera e propria resa quella che ha manifestato la imbelle e sciagurata Sindachessa di Colonia che commentando in sede istituzionale quelle aggressioni non ha trovato altra soluzione che quella di raccomandare alle donne tedesche “state a distanza di sicurezza dagli aggressori”! Peggio ha fatto il Presidente americano Obama Barack Hussein, il quale nell’ultimo e recentissimo messaggio sullo stato dell’Unione ha impudentemente dichiarato che “Non bisogna odiare i musulmani (che uccidono), ma bisogna prevenire che gli americani dispongano delle armi per difendersi dai musulmani che sono portatori di una religione di pace! Vedi per l’appunto i massacratori di San Bernardino. Ma siccome al peggio non vi è limite la Cancelliera Merkel definita la donna più potente del mondo (sic!) ha dichiarato a qualche giorno fa: “Nulla giustifica l’ondata di islamfobia contro i musulmani che rischia di attraversare l’intera Germania”. Piccolo particolare nel frattempo nella città di Breibel a nord di Colonia si è dovuto impedire ai profughi (ridicola definizione di clandestini musulmani) musulmani l’accesso alla piscina comunale a causa delle continue aggressioni sessuali alle donne.
Come non capire allora che la guerra dichiarata da Maometto, qui da noi in Europa, non ha più nemmeno bisogno delle armi? Essa, ormai, complice la imbelle e idiota classe dirigente, tutta intera da quella politica a quella giudiziaria a quella accademica giù, giù, fino a quella culturale e giornalistica . E, alla luce della cultura di cui sono portatori questi musulmani la donna è il loro primo bersaglio. Una cultura, da rispettare e da temere, che si riassume con il termine “ISLAMISMO” la cui fenomenologia merita la nostra massima attenzione. Intendo qui per fenomenologia dell’Islamismo; quell’insieme delle manifestazioni militari, sociali, morali, e dottrinali del progetto politico di dominio del mondo proprio dell’islamismo: l’Islam Universale.
Progetto che si manifesta attraverso differenti procedimenti, ma tutti storicamente, a grande prevalenza, caratterizzati da campagne militari di conquista, di sottomissione e dunque di dominio.
Nel passato la conquista di un territorio o di uno Stato non poteva che avvenire muovendo eserciti, valicando i confini territoriali, sconfiggendo l’esercito opposto e quindi prendendo violentemente possesso del territorio con tutti i beni umani e materiali che il conseguente saccheggio permetteva. Le immense conquiste arabe sotto l’egida della spada di Allah hanno seguito quel corso. In verità l’espansione coloniale o imperialista, in tutto il mondo è in tutte le epoche, ha seguito, sempre, lo stesso percorso di quello arabo; dalle conquiste cinesi fine a quelle britanniche passando per quelle romane con l’intermezzo di innumerevoli invasioni più o meno barbariche.
In quel piccolo lembo di pianeta che si chiama Europa, a cavallo tra i secoli XV e XVI della nostra epoca, avvengono quattro cesure fisico-concettuali, rispetto al canovaccio storico consolidato nei processi di espansione dell’uomo, le quali avrebbero cambiato il corso della storia di tutta l’umanità. La scoperta dell’America – L’invenzione della stampa – La rivoluzione Copernicana e la Riforma protestante. E ai tanti stolidi relativisti di oggi e ai loro compagni che si sperticano nell’inneggiare al terzomondismo del diverso (vedi la Taqqiya islamica della porta accanto) rinnovo l’invito a meditare sul fatto che tutto ciò è avvenuto in quel lembo di terra fecondata dalle tavole di Mosè e dal messaggio di Cristo. Entrambi, Mosè e Cristo, cacciati, espulsi e mille volte uccisi nel corso dei secoli proprio da coloro che ieri brandivano contro di loro la spada di Allah e che oggi seminano il terrore fra di noi, gli (inconsapevoli) eredi giudeo-cristiani qui in Occidente. Allora e a loro domando: ma come è possibile solo lontanamente comparare o peggio discutere di Corano di Sharia e di Vangelo quando , questi ha portato a quella monumentale conquista umana che si chiama “La dichiarazione universale dei diritti umani”?
L’Occidente ha fornito all’umanità intera i più formidabili strumenti di progresso materiale e spirituale mai immaginati nel corso della sua storia e stiamo qui a perdere il nostro tempo, ma purtroppo anche le nostre vite, di fronte a idee della preistoria umana e a uomini fermi al saccheggio e alla schiavizzazione come strumento di dominio predatore. Tutta la nostra classe dirigente da quella politica a quella della informazione per finire a quella clericale si sono letteralmente bevuti il cervello? La realtà è perfino peggiore: quella classe dirigente è regredita nell’ignoranza e nella codardia! Nell’ignoranza di chi vive beato nella sua piccola oasi e non si avvede che il deserto della ragione, quello che tutto inaridisce e tutto uccide, ne sta distruggendo la risorsa più preziosa; quella intellettuale della conoscenza. Nella codardia di chi ha dimenticato, o lo finge, che il mondo è retto da quello che Darwin ha definito la selezione della specie nella competizione delle risorse.
L’Occidente, in quanto specie è oggi sotto attacco, piaccia o non piaccia. Il passato – l’Islam – sta ponendo in scacco il presente – l’Occidente – e se non riscopriamo Darwin e alla svelta, quel distruttivo passato si mangerà anche il nostro futuro. Ma, la cosa buffa è che sono proprio coloro che non sanno nemmeno chi sia Darwin (gli islamici) a provvedere a ricordarcelo. La tragedia è che uccidendoci, per impadronirsi delle nostre vite e delle nostre risorse, distruggono anche tutto ciò che l’uomo ha costruito, a cominciare dai monumenti, per liberarsi dalla schiavitù primordiale impostaci dalla natura. Il senso di questi avvenimenti di guerra dichiarata è che la guerra è in casa nostra!
Dunque, abbiamo un nemico mortale che ci sta aggredendo, proprio nel momento storico dove dovremmo celebrare il nostro trionfo; il trionfo della dichiarazione universale dei diritti umani. Questo cari signori non è l’inizio dello scontro di civiltà ipotizzato da Huntington, ma in verità è l’Armageddon della barbarie contro la civiltà. Attraverso l’ISIS, ovvero il Califfato, stiamo ripiombando nell’epoca di Salamina, di Poitiers, di Lepanto e di Vienna, il tempo della guerra totale contro l’Occidente! Siamo tutti sotto attacco e dobbiamo assolutamente rendercene conto, almeno noi come popolo se non quella scellerata classe dirigente che sta consumando le nostre vite.
Ma come è potuto succedere che una torma di cavallette primordiali potesse attentare alla nostra civiltà e alle nostre vite?
Se vogliamo salvarci, e lo dobbiamo fare non solo per noi ma per tutta l’umanità dobbiamo nuovamente liberare le nostre migliori forze di lotta e di progresso, a cominciare dalla più importante quella della ragione e della intelligenza. Dobbiamo ricominciare da Salamina resa possibile dal sacrificio di Termopili, laddove i Greci hanno sconfitto, più con la forza della intelligenza e del coraggio che non con quella delle armi l’immensa potenza teocratica dei Serse rendendo possibile; ieri Roma e oggi l’Europa.
L’uomo è la misura del tutto e non il tutto la misura dell’uomo! Dobbiamo impugnare nuovamente la croce dalla parte dell’elsa per piantarla in modo definitivo sulle colline di Sion e portare in tutto quel meraviglioso mondo intorno a Betlemme e Gerusalemme le tavole di Mosè. Dobbiamo rimandare la Mezza Luna al suo ruolo di satellite lontano da ogni interferenza con il progresso del figlio dell’uomo. Tutto ciò anche con altre risorse ove quelle intellettuali non bastassero. Come Darwin ci insegna! Non deve assolutamente succedere che l’oscurantismo possa vincere sulla luce. E occorre dirlo con tutta la forza del nostro passato. L’Occidente Giudaico Cristiano è la luce. L’Oriente della mezzaluna è l’oscurantismo nel quale guazzano regressione e barbarie. Il dialogo? Sarà’ solo possibile dopo aver ristabilito le gerarchie darwiniane nella lotta per la selezione della specie. Questa è l’inesorabile legge che regge la sfida del creato. E secondo quella legge alla sommità della gerarchia dei valori e dei principi vi è l’uomo con la dichiarazione universale dei diritti umani.
Coloro che nel mondo occidentale si affannano ad autoflagellarsi e a flagellare la nostra Storia devono dare le dimissioni da questa società e sono fortemente incoraggiati a lasciare l’Occidente e finire i loro giorni come schiavi nella regressione e nella barbarie, ossia in Oriente, ma non in quello persiano, bensì in quello islamico.
Il primo leader che occorre incoraggiare a fare una tale scelta di dimissioni è proprio la Cancellieria Angela Merkel che di fronte ad una vera e propria invasione di musulmani così stupidamente chiamati migranti e poi rifugiati è crollata sotto una miriade di scelte autodistruttive sia per la Germania che per l’Europa. Parigi e Colonia sono solo le due ultime tappe di un processo di invasione e di distruzione che è in atto ormai da anni. Oggi i musulmani che a vario titolo scorrazzano liberi di fare ciò che vogliono in Europa sono più di 35 milioni! Ripeto 35 milioni. Si dice che molti di essi si siano in qualche modo europeizzati. Personalmente lo spero ma ci cedo poco perché basta vedere come vivono nelle nostre città, dove interi quartieri non sono più accessibili agli occidentali o come allevano i loro figli nella più pura tradizione islamica e quando non vi si uniformino li uccidono.
Ciò però che ha reso il caso della Germania un vero e proprio baratro verso la sua autodistruzione e con essa quella dell’Europa è che a fronte di una popolazione giovanile tedesca di poco più 10 milioni di unità nel breve volgere di pochi mesi sono arrivati in quel Paese più di un milione di giovani ventenni, altri 200.000 sono attesi quest’anno. Il che significa l’assoluta impossibilità di assorbire l’impatto demografico che una tale popolazione in età riproduttiva provocherà sulla natura stessa della Germania. Voglio dire che nel giro di qualche anno metà della popolazione tedesca sarà costituita da Medio Orientali e Nord Africani tutti rigorosamente musulmani. Ma la stessa cosa è accaduta anche in Italia , attraversano gli inesistenti confini, installandosi nelle nostre città, costruendo la nostra fine e badate bene: il tutto a nostre spese! Credo che non esista altro caso nella lunga storia dell’uomo di un suicidio di popoli così ben pianificato, organizzato e condotto a termine con precisione. Questo è il disastro storico che Merkel e compagni stanno producendo.
Verso la fine del XX° secolo comincia a delinearsi un nuovo procedimento: la globalizzazione, la quale dapprima nel campo economico e poi in quello politico distrugge i confini degli Stati e poi ne distrugge il senso stesso per cui sono nati. Ovvero, la promozione e la difesa dei valori distintivi della comunità umana che in quei valori e principi si riconosce. I confini territoriali faticosamente costruiti per difendere quei principi e quei valori prima ancora che gli uomini e le donne che vi si riconoscono vengono distrutti dal feticcio “Globalizzazione” o piegati agli interessi delle multinazionali. Ricordate il cavallo di Troia con il quale i greci aprirono le porte della città di ILO, fino allora inespugnabile? Quel cavallo di Troia è oggi la globalizzazione e quelle mura profanate della città di ILO sono oggi i confini territoriali. La soppressione dei confini territoriali oggi sta producendo le stesse disastrose conseguenze prodotte allora alla città di Troia. Distruzione e morte ! Altro che scemenze quali integrazione, fecondazione reciproca, multiculturalismo o più se ne metta. Di Troia non è rimasto altro che qualche rudere di mura. E dei Troiani tutt’al più possiamo forse accettare la leggenda di Enea, Anchise e Ascanio e niente altro. Dell’Occidente con il trionfo dell’ISIS islamico non rimarrebbe neanche quel rudere! Come ci dimostrano i loro atti.
Le sciocchezze disinformative del circuito mediatico, le criminali acquiescenze della classe dirigente politica e la resa sincretistica del clero cattolico romano sono i sottoprodotti della più esplosiva delle miscele distruttive ossia: la chiusura della mente di fronte alle sfide di questo tempo, una totale ignoranza di quello che avviene nel mondo reale, il tutto intriso di una inconsapevole codardia morale e civile.
Eccomi quindi rivolgermi a tutti coloro che hanno la responsabilità di informare, ma anche di formare coscienze e consapevolezze, più che con un grido di dolore, è con una richiesta di ritorno alla realtà. Si deve abbandonare la superficialità degli slogan che fin ha solo contribuito ad anestetizzare le coscienze del popolo. Occorre ritornare a quel lungo esercizio di ragione, di analisi e di approfondimento solo attraverso i quali si può poi pervenire alla sintesi dei fatti e delle loro cause. Solo dopo sarà possibile comunicare ai cittadini in quanto individuo e in quanto comunità di popolo ciò che realmente sta succedendo che personalmente trasduco così:
- un progetto politico di dominazione totalitaria – Islam - da sempre in guerra contro il Mondo, oggi convinto di essere ritornato al rapporto di forze di Medina, ha ripreso ad avanzare contro l’Occidente. Il suo alleato più letale, tanto inconsapevole quanto stolido, è la classe dirigente occidentale, nella quale quella dell’informazione si è assunta il ruolo di anestesista delle coscienze.
Ancora una volta il popolo è solo in questa guerra di sopravvivenza e l’Italia è chiamata questa volta non solo al riscatto verso uno Stato dei suoi cittadini e non della “Roma imperiale”. Questa volta è proprio in gioco la sua sopravvivenza fisica come cittadini e come Comunità. Questo Stato criminale e criminogeno con la distruzione dei suoi confini, intesi come argine alle invasioni, ha creato le condizioni perché un’alluvione possa diventare vero e proprio tsunami. Questo bisogna dire ai cittadini. Questo bisogna dire : non accettare la sottomissione.








 

RENDERE GLI ITALIANI ALL’ITALIA E L'ITALIA AGLI ITALIANI


Art. Camerata
Marco Affatigato.



Se l’Italia vuole risolvere le crisi che l’attraversano, deve innanzi tutto ritrovare la sua identità e le sue radici. Rendere l'Italia agli italiani e gli italiani si può fare attraverso i referendum.
Cos’è essere italiani ? Cosa significa appartenere ad una Nazione ? Cosa vuol dire essere figli di un popolo ? Ecco le tre domande tabù per i politicamente corretti.
In Italia , sul nostro suolo, ci sono numerosi individui che sono amministrativamente italiani: hanno una Carta d’Identità e se vogliono pure un Passaporto italiano, ma si rifiutano di “condividere” l’eredità nazionale ed il destino comune o addirittura ancor peggio li combattono.
In questi ultimi trent’anni (dagli anni ’90 del secolo scorso) per il piacere degli utopisti del multiculturalismo e degli ideologhi mondialisti, l’Italia ha accolto delle popolazioni di lavoratori « a buon mercato» che arrivavano dall’Asia (Pakistan , Cina in maggioranza) come dall’Africa centrale e del nord (Tunisia , Marocco, Nigeria, Senegal , Costa d’Avorio, Somalia in maggioranza) e questo non tanto per “l’occupazione” che ne aveva necessità ma perché gli “sfruttatori” di turno avevano così della mano d’opera a basso costo e sotto il minimo previsto per legge e inoltre delle “entrate” a nero , grazie alla locazione di “stanze” a tre, quattro/sei immigrati (regolari e non, ha poca importanza per loro) a 200/300 euro a cranio al mese. Tanto non potevano reclamare per paura di non lavorare e di non avere un tetto dove dormire. Questa l’Italia dei politicamente corretti. Quella stessa Italia che non dice una sola parola , non s’indigna per la scomparsa di 5mila bambini registrati come “entrati” in Italia nel 2015 e che Europol suppone siano stati rapiti e uccisi per il traffico d’organi, che economicamente garantirà la sopravvivenza ai soliti “sfruttatori”. Ma non andiamo fuori tema. Dicevo che in questi ultimi trent’anni l’Italia ha dato a questi immigrati sfruttati dei “documenti d’identità” e pure , se ormai residenti, il diritto di voto attivo e passivo a livello comunale. Ora i politicamente corretti si battono affinchè possano avere il diritto di voto attivo e passivo a livello nazionale e non solo i residenti ma tutti i titolari di un permesso di soggiorno. Dimenticando però di farne dei veri italiani, membri della nostra Nazione e della nostra comunità di destino. Già ! Perché se domani decidono di rientrare al loro paese di origine se ne andranno con i “contributi pensionistici” versati percependoli anticipatamente. Per citarne una , senza poi parlare dei “contributi” per il reinserimento nel proprio paese d’origine o per l’inizio di attività nel proprio paese d’origine . Leggi italiane votate dal Parlamento italiano. Ripeto : leggi italiane. Ed ecco che si apre qui il dibattito .
Se sono leggi (ed è ciò che sono) esse possono essere modificate se non addirittura abrogate. Ecco il vero dibattito che va al di là delle articolazioni scritturali su Facebook e delle dichiarazioni senza poi seguito (perché non proporre referendum abrogativi ? ) e quindi superficiali se non costruttivi. E’ necessario rimetterci in causa e cessare di chiacchierare per passare all’azione: organizzare dei referendum abrogativi .
L’Italia è generosa ! Certamente ! su questo non c’è alcun dubbio. Ma è necessario per primo essere generosi con gli italiani ed è attraverso questi “referendum” che potranno essere rimesse in causa tutte quelle leggi amministrative che favoriscono invece gli immigrati extracomunitari che, salvo alcuni casi, di essere italiani ben poco interessa loro perchè l’Italia non è la loro Storia, la loro cultura, la loro famiglia …il loro Paese.


 

giovedì 4 febbraio 2016

CI SONO VALORI CHE NON SONO NEGOZIABILI


Art. Camerata Marco Affatigato.


Oggi esiste un Italia che non si rassegna , un Italia che non si sottomette e che vuole lottare per cambiare …ma ha bisogno di guide. Le guide devono essere veritiere, nelle intenzioni, nelle idee, nel linguaggio e nei comportamenti.
La manifestazione di sabato 30 gennaio ha portato alla luce l’esistenza di un’altra Italia, ben diversa da quella relativista e pornomane che ci viene presentata dai media come l’unica reale.
L’Italia che è di quel giorno è quella porzione di popolo, più ampia di quanto si possa immaginare, che è rimasta fedele, o ha riconquistato negli ultimi anni, quelli che Benedetto XVI ha definito «valori non negoziabili»: la vita, la famiglia, l’educazione dei figli, nella convinzione che solo su questi pilastri possa fondarsi una società bene ordinata. Quell’Italia si pone come antitetica all’Italia della legge Cirinnà, che prende nome dal disegno di legge presentato dalla senatrice Monica Cirinnà, per introdurre matrimonio civile e adozioni omosessuali nel nostro Paese.
L’Italia di quel giorno non è solo un’Italia che difende l’istituto famigliare, è anche un’Italia che si schiera contro i nemici della famiglia, a cominciare dal gruppo di attivisti che, dietro lo schermo della legge Cirinnà, vuole imporre al Paese un’ideologia e una pratica pansessualista. Questa minoranza è supportata dall’Unione Europea, dalle lobby marx-communitariste che purtroppo godono anche della simpatia e della benevolenza di una parte dei vescovi sotto la guida di mons. Nunzio Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana e dei movimenti cattolici come come Comunione Liberazione, l’Agesci, i Focolari, il Rinnovamento dello Spirito.
Mons, Galantino ha cercato in tutti i modi di evitare la manifestazione di sabato 30 gennaio, poi nell’impossibilità di fermare la mobilitazione, avrebbe voluto imporre ad essa un altro obiettivo: quello, come osserva Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola quotidiana del 1 febbraio di «arrivare a una legge sulle unioni civili che le tenga ben distinte dalla famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e che eviti l’adozione. In altre parole la CEI vuole i DICO contro cui aveva combattuto otto anni fa». (La legalizzazione dei DICO fu opposta nel 2007 dai vescovi italiani poiché legge che veniva presentata, giustamente, come porta aperta al pseudo-matrimonio civile omosessuale) ed oggi si sente raccontare, dal maggior esponente dei vescovi della Chiesa, che bisognerebbe accettare le unioni civili, proprio per evitare il cosiddetto matrimonio gay. Lo racconta, tra gli altri, in un’intervista, mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano: «In linea di principio, non ho obiezioni al fatto che sotto il profilo pubblico si dia consistenza giuridica a queste unioni. Mi sembra che la reazione riguardi il tema della generatività, le adozioni, non il riconoscimento pubblico delle unioni. L’importante è che non vengano assimilate alla realtà del matrimonio». E, a scanso di equivoci, aggiunge: «Una legge sulle unioni civili si può senz’altro fare» (Corriere della Sera 31 gennaio). La posizione è chiara: no all’adozione omosessuale, sì alla legalizzazione delle unioni omosessuali, purché non vengano ufficialmente definite matrimonio. Se dal disegno di legge Cirinnà fossero tolti alcuni elementi che equiparano in tutto le unioni civili omosessuali al matrimonio, allora un cattolico potrebbe consentirvi. Mons. Semeraro è considerato, come mons. Galatino, un uomo di fiducia di Papa Francesco. Sorge quindi spontanea la domanda: qual’è la posizione del Papa in proposito? Antonio Socci, su Libero del 31 gennaio, rileva come sia stata «evidentissima l’assenza e palpabile la freddezza» di Papa Francesco, il quale non ha inviato nemmeno un saluto ai manifestanti del 30 gennaio e non vi ha fatto accenno né nel discorso dell’udienza del sabato mattina, né nell’Angelus del giorno successivo. Come giudicare questo silenzio, nel momento in cui il Governo e il Parlamento italiano si apprestano a infliggere una ferita morale al nostro Paese?
La battaglia in atto non è infatti politica, ma culturale, e non si vince tanto con la mobilitazione delle masse, quanto con la forza delle idee che si contrappongono all’avversario. È una battaglia tra due visioni del mondo, fondate entrambe su alcuni princìpi cardine. Se si ammette che esiste la verità assoluta e l’assoluto Bene, che è Dio, nessun cedimento è possibile. La difesa della verità deve essere condotta fino al martirio.
La parola martire significa testimone della verità e oggi, accanto al martirio cruento dei cristiani, che si rinnova in tante parti del mondo, esiste un martirio incruento, ma non meno terribile, inflitto attraverso le armi mediatiche, giuridiche e psicologiche, con l’intento di ridicolizzare, far tacere, e se possibile imprigionare i difensori dell’ordine naturale e cristiano.
La Manif pour tous francese, portò per la prima volta quasi un milione di persone in piazza il 13 gennaio 2013, qualche settimana prima della discussione in Parlamento della legge Taubira, ma continuò a manifestare, con vigore ancora maggiore, anche dopo l’approvazione del pseudo matrimonio omosessuale, innescando un movimento che ha aperto la strada a tanti altri in Europa.
Personalmente mi aspetto in Italia nuove manifestazioni, condotte con forza e determinazione, anche se il numero dei partecipanti dovesse essere minore, perché ciò che conta non è l’ampiezza del numero, ma la forza del messaggio che la manifestazione può dare: di un Italia che non è rassegnata, che non è sottomessa , di un Italia che vuole lottare e ha bisogno di guide. Le guide devono essere veritiere, nelle intenzioni, nelle idee, nel linguaggio e nei comportamenti.


 

MIGRANTI CLANDESTINI .


MIGRANTI CLANDESTINI E RIFUGIATI
QUALCHE CIFRA CHE EMERGONO DALLA “OPERAZIONE PORTE APERTE” DELLA COMMISSIONE EUROPEA.

Art. Camerata Marco Affatigato.

Le cifre sul “vivere insieme” che provengono dai Paesi Bassi: 8.000 reati . Immaginate un attimo il numero dei reati su scala europea.
La parola “ipocrisia”sembra ormai molto timorosa per descrivere l’invasione di un Europa in metastasi culturale. Mi limiterò quindi ai dati che il ministero dell’Interno dei Paesi Bassi ha voluto rendere pubblici (perché non lo fa anche l’Italia ? ).
In Olanda, gli agenti di polizia o gli altri membri delle forze dell’ordine incaricati del controllo stradale e delle frontiere sembrano lamentarsi delle regole troppo costringenti e restrittive che , secondo loro, nuociono all’efficacia del loro lavoro. Incaricati di lottare contro il traffico umano che ha luogo anche nei confront dei richiedenti asilo, constatano spesso che non sono neanche autorizzati a poter controllare le bauliere delle auto o altri spazi di carico. Come bloccare i trafficanti, allora, si domandano?
La relazione è partita da un fatto. La notte di sabato/domenica del 23/24 gennaio scorso , decine di richiedenti asilo hanno aggredito gli ambulanzieri ch’erano venuti a soccorrere un « rifugiato » nel Centro di Accoglienza di Zaandam che aveva tentato il suicidio al fine di protestare contro le sue condizioni di alloggio e la qualità del cibo. Tre principali quotidiani (Telegraaf, Algemeen Dagblad, de Volkskrant) hanno fatto da eco alla relazione del ministro dell’Interno aggiungendo anche le statistiche ufficiali del COA (Organo Centrale di Accoglienza dei Richiedenti Asilo) a riguardo di « incidenti » che implichino i richiedenti asilo durante il 2015. Il totale degli incidenti contabilizzati è di 8.000. Dato confermato dal ministro. Fra questi oltre 5000 considerati « rivolte » , 369 tentativi di « autodistruzione » con scioperi della fame e 4 tentativi di suicidio.
Riguardo le “aggressioni sessuali” ,il livello è trevolte più elevato nelle strutture di “accoglimento” che fra la popolazione neederlandese ( 55 nei confronti di “donne” neederlandesi contro 168 nei confronti di donne nei Centri d’Accoglienza, in maggioranza di religione cristiana e minori, aggressioni commessa da e nei confronti di richiedenti asilo)
8.000 « incidenti » (così vengono definiti nella relazione) solo nei Paesi Bassi, lascio quindi a voi immaginare se tutti i ministri dell’Interni dei Paesi membri dell’Unione Europe ache hanno accolto i migranti clandestini facessero la loro « relazione ». Del resto non capisco perché non vi sia un solo parlamentare italiano che interroghi il ministro dell’Interno , Alfano, su questo punto.
8.000 reati : una magnifica lezione boldriniana sul « vivere insieme » che ci viene data in realtà. Se poi aggiungiamo a questo il dato Europol di quei 10mila bambini rifugiati “registrati” come entrati in Europa e che oggi mancano all’appello e quindi vengono dichiarati “scomparsi” nelle maglie dei trafficanti di organi umani : solo in Italia , secondo i dati Europol sarebbero 5mila – anche qui che cosa ci dice il inistro dell’Interno Alfano ? è possibile che non vi sia nessun giornalista che riprenda questo orribile dato.


 

mercoledì 3 febbraio 2016

CANONE RAI IN BOLLETTA E DISOBBEDIENZA CIVILE


Art. camerata Marco Affatigato.

m.affatigato@libero.it .


Da settimane la Rai sta ossessivamente martellando di comunicati sul canone TV inserito nella bolletta elettrica come prescritto dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge 28/12/2015 n. 208). Grazie a questo martellamento alcuni contribuenti ideologicamente plagiati sono arrivati ad affermare: «Finalmente, adesso tutti dovranno pagare il canone TV.» Certo sarebbe giusto se …se come , accade in altri Paesi d’Europa, dove viene pagato un canone per sostenere la televisione pubblica, non ci fosse la pubblicità e gli stipendi fossero regolamentati. Purtroppo in Italia questo non succede.
Sapete quanti sono coloro che nel 2014 hanno spedito la “disdetta del canone Rai” ovvero il “suggellamento” ? Nel bilancio 2014 di Rai Spa viene inserita la cifra di 326.174.
326.174 capi famiglia . Tutti certamente avranno avuto i loro buoni motivi per richiedere il “suggellamento” e quindi non pagare il “canone Rai”. Ma io penso che principalmente sia stata una “ragione politica” come quella che il Servizio Pubblico vada sganciato dai partiti e sia messo nelle mani dei cittadini. Giusto come deliberato dal cosiddetto popolo sovrano con il referendum del 1995, nel quale fu decisa la privatizzazione della Rai.
Nel 2014, la cosiddetta legge Gasparri: Legge 3/5/2004 n. 112, all’art. 21 stabilisce come venga meno la partecipazione dello Stato nella Rai, e come questa divenga una Società per Azioni. Al comma 3 è sancito come entro quattro mesi sia avviato il procedimento di alienazione delle azioni per offerta pubblica. Al comma 4 viene detto che una parte di queste azioni è riservata a coloro che dimostrino di essere in regola da almeno un anno con il pagamento dell’abbonamento. La mia domanda è: quale privato ha mai posseduto un’azione Rai? Se c’è che alzi la mano!
La legge stabilisce che Rai Spa è assoggettata alla disciplina generale delle società per azioni (art. 20, Comma, 2, ma non solo). Il Consiglio d’Amministrazione è composto da nove membri ed è nominato dall’Assemblea, e naturalmente l’Assemblea è composta dagli azionisti (art. 20 comma 3). L’elezione degli amministratori avviene mediante voto di lista (art. 20 comma 6).
Il governo ha nominato il C.d.A. scegliendo fra persone naturalmente competenti, ma non scelte dai cittadini che sostanzialmente ne sono i proprietari. Al contrario, la maggioranza partitocratica con il beneplacito dell’opposizione ha deciso per tutti. Si veda l’articolo de “Il Sole 24 Ore” del 4/8/2015 che scrive: «la Commissione parlamentare di vigilanza ha indicato i sette (su nove) membri del Consiglio di amministrazione di viale Mazzini di sua competenza: si tratta di Carlo Freccero (proposto da M5S e Sel, con 6 voti), Arturo Diaconale (FI, 5), Franco Siddi (Pd, 5), Rita Borioni (Pd, 5), Guelfo Guelfi (Pd, 6), Paolo Messa (Ap, 4) e Giancarlo Mazzucca (FI, 4)». Dove sono i cittadini-contribuenti? Dove sono gli abbonati? Eppure essi sono formalmente i proprietari della Rai.
E proseguendo. L’art. 20, Comma 1, della predetta Legge Gasparri indica in dodici anni la concessione del servizio pubblico alla Rai, perciò dovrebbe scadere a maggio 2016. Perché dovremmo pagare il canone alla Rai Spa nella bolletta elettrica a partire da Luglio 2016? Hanno già deciso chi gestirà il servizio pubblico radio-televisivo con buona pace per le altre emittenti? Queste ultime per i nostri governanti non sono all’altezza? Niente appalti pubblici ma nomine dall’alto? Questa no è una democrazia ma una dittatura. Volevate la motivazione per la lotta contro il canone? Eccola servita su un piatto d’argento. Una televisione governativa ce l’hanno le dittature, non le democrazie.
Ecco perché tutti i cittadini possono unirsi in questa battaglia contro questi soprusi. Rimanere inerti significa condividere questo stato di cose. Significa essere complici di una ulteriore angheria contro il cittadino-contribuente. E come diceva il senatore a vita Giulio Andreotti: «A pensare male si fa peccato ma, spesso si indovina»”.
Ma c’è un partito, un movimento che voglia portare avanti questa battaglia? C’è un partito o un movimento che voglia assumersi l’onere di essere in prima fila ?
Dal bilancio Rai 2014, con il canone ha incassato la cifra di 1.590.600.000,00 euro …un miliardo cinquecento novanta milioni e seicento mila euro….difficile persino da leggere. Si consideri poi che le trasmissioni Rai sono infarcite di pubblicità, e che a questa voce sempre nel 2014 ha incassato 579.700.000,00 euro …cinquecento novantasette milioni e settecento mila euro…c’è da rimanere sbalorditi quando si sente dire che Rai è in deficit . Ma c’è da rimanere altrettanto sbalorditi dall’arroganza della partitocrazia, non solo del governo Renzi.
Si consideri poi che l’invito al pagamento e i solleciti di pagamento “l’abbonamento” alla Rai non costavano niente. Le lettere che arrivavano con il bollettino erano tutte con il sigillo “Agenzia delle Entrate”, ovvero dello Stato, e perciò già a spese dei contribuenti. Adesso tutto è cambiato per favorire circa 460 gestori dell’energia elettrica, che sicuramente non lavoreranno gratis. Questi “gestori dell’energia elettrica” guadagneranno da due parti: inoltrando la “spesa” alla Rai per il servizio reso e fatturando la spesa (più Iva) degli invii al titolare del canone. Perché ?
Ma veniamo nello specifico della legge di stabilità 2016. Qui è l’articolo 158 che più c’interessa. Vi si dice: «non è più esercitabile la facoltà di presentare la denunzia di cessazione dell’abbonamento radiotelevisivo per suggellamento, di cui all’art. 10, primo comma, del RDLgs 21/2/38 n. 246 convertito dalla legge 4/6/1938 n. 880″». In proposito questo articolo ha tolto l’unico esercizio di libertà che aveva l’utente per non subire. Rispettando norme precise, si poteva disdire. Si dovevano versare 5,16 euro, e poi fare una raccomandata AR chiedendo il suggellamento del televisore entro il 31 dicembre. La validità della disdetta partiva dal primo gennaio dell’anno successivo. Tutto semplice e facile.
Adesso tuttavia la richiesta di recessione dell’abbonamento, a mio parere, si può fare in qualsiasi momento dell’anno, perché in tutti gli articoli di legge si fa sempre menzione di canone di abbonamento. Dunque il canone TV è un abbonamento e non una tassa sul possesso o un’imposta, anche se la Corte Costituzionale parla di “prestazione tributaria”, il canone non è una tassa e neanche un’imposta, è un abbonamento.
A tal proposito è utile consultare il Codice del Consumo che dà direttive esatte su cosa si deve fare per sottoscrivere un abbonamento. Per tale sottoscrizione ci vuole un contratto scritto. Tant’è che un tempo l’Agenzia delle Entrate spediva a casa dei non abbonati una lettera nella quale si spiegava che l’abbonamento alla TV è obbligatorio, e per facilitarne il pagamento allegavano un bollettino postale. L’utente pagando quel bollettino automaticamente sottoscriveva il nuovo abbonamento che, come recita l’art. 2 del RDLgs 246/38: è tacitamente rinnovabile di anno in anno.
Vale a dire che fino a quando il contribuente non decide di disdirlo nei modi e nei metodi consentiti dalla legge stessa, associare automaticamente l’abbonamento alla bolletta dell’energia elettrica a tutti gli utenti è fuorilegge. Il contribuente non sottoscrive niente. Far pagare ciò che non è stato sottoscritto è un abuso, e tutto ciò che è contrario alla legge è nullo. Ripeto: inserire l’abbonamento nella bolletta elettrica senza il consenso dell’utente è illegittimo.
Ma c’è dell’altro: la tassa è dovuta dal titolare dell’abbonamento Rai, di solito il capo anagrafico della famiglia. Se nella stessa famiglia non vi fosse coincidenza tra il titolare dell’abbonamento e l’intestatario della bolletta energetica la circostanza andrà segnalata all’Agenzia delle Entrate, o allo stesso esercente il servizio elettrico. Ed anche altre situazioni andranno comunicate sempre ai fini dell’esenzione dal pagamento del canone. Anzitutto il non possesso della TV per vincere la presunzione di legge che vuole tutti i titolari di bollette elettriche detentori dell’apparecchio. Il cambio di residenza. La vendita o cessione della TV. La rottamazione documentata. Il decesso del titolare. L’affitto di casa con contratto energetico intestato al proprietario-locatore. Il ricovero. L’emigrazione. L’esenzione ci sarà per gli ultra 75enni con reddito annuo non superiore a 8.000 euro; ma se nel nucleo famigliare ci sono due pensionati ultra 75enni il reddito è cumulato, e lo sgravio annullato.
Sempre commentando l’art. 154 la legge di stabilità. Nell’art. 154 è sancito che per scoprire coloro che evadono il canone-abbonamento ci sarà una sinergia d’intenti tra i gestori di gas, energia elettrica, acqua, con l’Agenzia delle Entrate, e altri soggetti pubblici o privati. Questo significa che il Governo ancora una volta calpesterà una legge: quella sulla privacy, poiché darà mandato ai negozi che vendono televisori di fornire i nominativi degli acquirenti alla Rai, oppure chiederà a Sky e Mediaset di fare i “segnalatori” dei loro utenti all’Agenzia delle Entrate.
È un ritorno agli anni 1980? Allora la Rai (via Cernaia a Torino) concedeva ai rivenditori che fornivano i nomi di coloro che acquistavano un televisore un compenso: 100 mila lire per 10 nominativi; 200 mila lire per 20 nomi; 300 mila lire per 30 nomi; 500 mila lire per 40 nomi, e per 50 nominativi un milione di lire. Non ci si deve stupire se questo metodo di denuncia è andato avanti fino al 2003 e da quel momento , in barba alla “privacy” , con la complicità del regolamento UE e delle banche per “scovare gli evasori” lo Stato si avvale del Software denominato “ Whisleblowing” .
Come scritto sopra , a Bilancio 2014 della Rai sono ben 326.174 che hanno richiesto il “suggellamento” oppure che hanno detto chiaramente di non volere né detenere un televisore. I loro nomi e indirizzi sono noti alla Rai come all’erario. Da ciò mi sorgono spontanee alcune domande che di seguito elenco:
1) Non sembra persecutorio il pretendere loro ulteriori dichiarazioni?
2) Quando hanno deciso di pagare secondo legge per il servizio di suggellamento della TV, perché lo Stato non ha provveduto?
3) Allora , se le loro richieste non hanno più valore , perché non vengono loro restituiti i soldi con i dovuti interessi?
4) In questa omissione può ravvedersi una appropriazione indebita materializzata dall’Agenzia delle Entrate ai danni di questi cittadini?
5) Se questa ipotesi venisse confermata, l’Agenzia delle Entrate non sarebbe costretto a rimborsare alcuni milioni di euro i cittadini che avevano pagato per ottenere il suggellamento?
6) Che dire poi di coloro che dopo aver richiesto l’annullamento dell’abbonamento si sono visti recapitare una lettera della stessa Agenzia nella quale si accettava la disdetta, dov’era dichiarata la chiusura dell’abbonamento?
7) Perché questi contribuenti dovrebbero tornare a perdere tempo e sborsare soldi in comunicazioni di qua e di là, se è già stato notificato che loro non ne vogliono più sapere dello pseudo servizio pubblico della Rai?”.
Poi c’è l’art. 153, Comma a, che ammonisce l’utente dall’effettuare dichiarazioni mendaci. Del resto in questo nostro paese ci sono decine di migliaia di falsi invalidi che frodano l’INPS; persone che non denunciano la morte dei congiunti per continuare a ricevere una pensione; gente che viaggia senza assicurazione; la patente sembra essere diventata un optional, vista l’ultima legge che depenalizza chi ne è sprovvisto. Ci sarà veramente qualcuno che sarà spaventato nel dichiarare il falso? È una questione penale ovviamente; ma anche quanto detto più sopra dovrebbe esserlo, eppure lo si continua a fare.
Concludendo esorto coloro che hanno dato a suo tempo la disdetta al canone TV, come coloro che hanno intenzione di non subire le illegittime imposizioni della partitocrazia, a “non sottomettersi”. Come esorto che ci sia un partito o un movimento che voglia ufficialmente opporsi prendendo in mano le redini di una rivolta contro il canone di abbonamento Rai così come determinato oggi.
Non si tratta solo di una battaglia contro una imposizione fiscale iniqua ma di una battaglia per la libertà d’informazione, e contro la dittatura di questa partitocrazia.
Per quel partito o movimento che voglia organizzare la “disobbedienza civile” già dico che sono a sua disposizione , come anche per tutti coloro che vogliano agire in proprio: m.affatigato@libero.it .



 

MIGRANTI CLANDESTINI : ECCO COME IL “SISTEMA DELL’ACCOGLIENZA” LI GETTA NELLE MANI DEI TRAFFICANTI


Art. camerata Marco Affatigato.


La denuncia non proviene da me, ma da Europol e dal rapporto di “Medici Senza Frontiere” .
Vogliamo veramente aiutarli ? Fermare l’immigrazione clandestina e il sistema di accoglienza.
Ho potuto leggere il rapporto di Medici Senza Frontiere riguardo alle “operazioni di salvataggio in mare” e alla “assistenza medica a terra” dei migranti clandestini che approdano sulle nostre coste e quelle greche. Per loro, i migranti, attraversare il mare è sofferenza , violenza, stupri e in molti casi morte. In un anno e mezzo , fra il 2014 e il 2015, 10mila giovani migranti sono stati uccisi per il traffico d’organi e le ragazze inviate alla prostituzione in Turchia e anche nei “paesi d’accoglienza” come la Germania, l’Italia e la Francia da trafficanti albanesi e turchi. L’immigrazione massiva in provenienza dal Medio Oriente è una nuova cuccagna per tutti i gruppi criminali. Un rapporto come questo dovrebbe far gridare la indignazione internazionale e rivedere immediatamente la politica europea sull’immigrazione, riportandola ad essere una “immigrazione controllata”. Ed invece niente di tutto questo ! Si direbbe che Stalin aveva ragione dicendo che : « La morte di un uomo è una tragedia. La morte di un milione di un milione di uomini è una statistica » . Ha fatyo più rumore la foto di quel bambino siriano morto, annegato e ritrovato sulla spiaggia che 10mila bambini scomparsi, assassinati nel “traffico d’organi”. Nemmeno ci si domanda a chi profittano quegli organi ? Qualcuno potrebbe insinuare che quel numero , 10mila, possa essere una cifra inventata da chi è contro questa migrazione massiccia e invasiva ed invece è un dato fornito da Brian Donald, direttore dell’Europol (Ufficio di Polizia Criminale intergovernamentale incaricata di facilitare gli scambi di informazioni nei paesi membri dell’Unione Europea e non solo) . Questi 10mila ragazzi sono « i bambini di cui si è persa traccia dopo la loro registrazione da parte delle autorità europee al loro arrivo», ha dichiarato aggiungendo anche che « la metà di loro , circa 5mila, sono scomparsi in Italia e mille in Svezia». Mentre il Regno Unito « ha visto raddopiare il numero degli scomparsi nel 2015». In breve , conclude il direttore dell’Europol , « una infrastruttura ciminale di grande importanza sarebbe all’opera sul continente europeo” e la loro fonte sono i Centri di Accoglienza.
Secondo le ONG (Organizzazioni Non Governative) le cifre sono ancora più allarmanti. Per « Save the Children International » che gestisceun Centro d’Accoglienza a Preševo, in Serbia, stima che « 26.000 i minori scomparsi dopo l’arrivo in Europa nel 2015 ». Del resto Europol ammette che la sua stima di 10mila scomparsi è senza dubbio ben al di sotto della verità tenuto conto che ben il 27% di un milione di richiedenti asilo arrivati in Europa nel 2015 erano minori.
Le « guerre per la democrazia » portate avanti dalla Nato in Serbia , nei Balcani vi hanno creato una florida situazione per tutte le mafie, notoriamente per quella albanese. L’immigrazione massiccia proveniente dal Medio Oriente è una cuccagna per questi gruppi criminali. Ed a loro si uniscono Mafia , Camorra e ‘ndranghete. Così che « le organizzazioni criminali che da un lato gestiscono il « passaggio clandestino » di questi migranti sono ormai in relazione con le altre organizzazioni criminali che , in Europa, gestiscono la prostituzione e il traffico di organi umani ; come sono anche in contatto con quelle organizzazioni jihadiste che invece gestiscono lo schiavismo in Africa come in Medio Oriente. ». I migranti adolescenti sono “carne fresca” per il mercato del sesso e per il “ricambio d’organi” . Non c’è più bisogno di andare dall’altra parte del Mondo : la merce è ormai consegnata a domicilio. E il traffico d’organi è un mercato che fornisce “a nero” il 15% dei trapianti….e per un trapianto d’organi è necessario avere delle sale chirurgiche ben adeguate oltre che di personale. Possibile che i servizi di intelligence non siano informati circa la loro ubicazione ?
Nel rapporto diffuso a livello internazionale MSF denuncia il catastrofico fallimento dell’Unione Europea nel rispondere ai bisogni umanitari di rifugiati, richiedenti asilo e migranti nel 2015 e presenta una fotografia drammatica, emersa dai progetti MSF per la migrazione, dell’impatto medico-umanitario delle politiche europee su migliaia di persone in fuga
“Non solo l’Unione Europea e i governi hanno fallito collettivamente nell’affrontare la crisi, ma con le loro barriere e la risposta caotica ai bisogni umanitari delle persone in fuga hanno di fatto peggiorato le condizioni di migliaia di uomini, donne e bambini già vulnerabili” ha dichiarato Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di MSF.
Attraverso le testimonianze dirette di operatori e pazienti di MSF e i dati medici raccolti in decine di progetti, il rapporto “Corsa a ostacoli verso l’Europa” mostra le conseguenze umanitarie delle decisioni europee e dimostra come le politiche di deterrenza abbiano costretto MSF e altre organizzazioni ad aumentare drasticamente le proprie attività nei punti di ingresso all’Europa sostituendosi agli Stati.
“Mai prima d’ora abbiamo dovuto avviare così tanti progetti in Europa o imbarcarci per salvare vite in mare. Mai prima d’ora abbiamo dovuto assistere così tanti disperati alle frontiere, curando le conseguenze fisiche e psicologiche dei drammatici viaggi, delle violenze subite e della mancanza di assistenza” ha detto la dott.sa Federica Zamatto, responsabile medico progetti migrazione MSF. “Nel 2016 i paesi europei devono fare un bilancio del costo umano delle loro decisioni, assumersi le loro responsabilità e imparare dagli errori commessi per mettere al centro i bisogni dei più vulnerabili.”
Nel 2015 i numeri dell’azione MSF per la migrazione in Europa sono triplicati. Tra il 1° gennaio e il 15 dicembre, MSF ha effettuato oltre 100.000 consultazioni mediche e psicologiche – sulle navi di ricerca e soccorso e nei progetti in Italia, Grecia e Balcani – e tra maggio e dicembre ha soccorso 23.747 persone in mare. In tutto MSF ha speso circa 31,5 milioni di euro e mobilitato 535 operatori umanitari per rispondere ai bisogni di rifugiati e migranti in Europa e nel Mediterraneo.
Ecco alcuni passi del rapporto.
“Sono rimasta tre mesi a Tripoli. Non ho parole per descrivere la mia vita lì. È il peggior posto al mondo. Ci hanno trattato come animali. Hanno separato le donne dagli uomini e ogni giorno prendevano una di noi per soddisfare i loro istinti. Chi vorrebbe rimanere in Libia in queste condizioni? Non voglio subire altri abusi! Non avevamo altra scelta. È vero, sapevamo che saremmo potuti morire in mare ma era una nostra scelta”
– Testimonianza di donna eritrea sulla nave MSF Bourbon Argos, Luglio 2015.
Il 2015 è stato l’anno con la più alta mortalità nel Mediterraneo: almeno 3.771 persone sono morte nel tentativo di raggiungere L’Europa.
Non mostrando alcuna volontà politica di offrire alternative legali e sicure alla drammatica trasversata del mare, l’UE e i governi europei hanno di fatto spinto oltre un milione di persone nelle mani di trafficanti e su barconi sovraffollati diretti in Europa.
I racconti di deliberati atti di violenza perpetrati nel mar Egeo sono particolarmente inquietanti. Le equipe di MSF a Lesbo e Kos hanno raccolto molte storie che vedevano gruppi dal volto coperto rapinare i migranti o gettare in mare i loro oggetti personali. A maggio, dopo la chiusura dell’operazione Mare Nostrum, MSF ha preso la decisione senza precedenti di avviare attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e da giugno ha messo in mare tre navi. In otto mesi La Bourbon Argos, La Dignity I e la MY Phoenix hanno soccorso direttamente 20.129 persone nel Mediterraneo e assistito altre migliaia di persone trasferite da altre navi. A fine novembre MSF ha anche avviato operazioni di salvataggio nell’Egeo in collaborazione con Greenpeace, soccorrendo oltre 6.000 persone solo nel primo mese.
Le equipe di MSF hanno assistito a migliaia di scene agli arrivi in Italia e Grecia dopo essere sopravvissute alla traversata in mare, a molti sono stati negati i bisogni più elementari.
GRECIA
L’accoglienza: da inesistente a disumana
“Viviamo in una tenda sporca. Non ci sono materassi per dormire, solo scatole di cartone. Non ci sono coperte ma sporcizia. Non vogliamo nemmeno avvicinarci ai bagni. L’acqua non è pulita, non possiamo lavarci. Non posso credere che sto vivendo in queste condizioni con la mia famiglia. Ero un’insegnante e mio marito un contabile, guardateci adesso. Tutto questo è disumano”
Testimonianza di donna siriana, Grecia.
In Grecia, non solo le autorità non hanno organizzato un sistema di accoglienza adeguato e umano, ma hanno anche impedito attivamente alle organizzazioni umanitarie di intervenire per coprire le lacune. Negli ultimi mesi, le equipe di MSF a Kos, Lesbo e Leros hanno lottato senza tregua per ottenere l’autorizzazione a fornire assistenza umanitaria ai nuovi arrivati. A Kos, per esempio, a ottobre arrivavano 200-500 persone ogni giorno, ma non esiste ancora un servizio di accoglienza e le autorità continuano a opporsi alla creazione di una qualunque struttura di ricezione o transito. Le autorità greche hanno fallito anche nel fornire accesso tempestivo alle procedure di registrazione e alle informazioni sulle procedure di asilo e i servizi di base. “Abbiamo visto donne incinte e bambini in fila per giorni nel fango, bagnati fradici sotto la pioggia battente, senza alcuna protezione, alcuni con indosso soltanto una t-shirt. Le persone non possono più stare in piedi perché i loro piedi sono gonfi. La polizia non permette loro di lasciare la fila per avere accesso alle cure mediche. È assolutamente disumano”
- Coordinatore MSF, Lesbo.
Tra giugno e novembre 2015, due terzi dei pazienti di MSF in Grecia soffrivano di infezioni alle vie respiratorie, malattie della pelle e traumi, tutti legati alle condizioni di pericolo e scarsa igiene in cui stavano vivendo. La situazione – già preoccupante in estate – è peggiorata con il freddo e la pioggia dell’inverno. Tra luglio e ottobre le infezioni respiratorie sono aumentate del 160%.
Degli 851.319 uomini, donne e bambini arrivati in Grecia nel 2015, la grande maggioranza ha poi cercato asilo nei paesi dell’Europa settentrionale e occidentale, percorrendo la rotta balcanica. Ma questa rotta, anche se sulla terraferma, è piena di pericoli. A partire dall’estate i governi europei hanno continuato a giocare con la salute, la dignità e il benessere delle persone in fuga aprendo e chiudendo le frontiere in modo incostante, senza alcuna pianificazione o informazione adeguata. Nel 2015 decisioni unilaterali e irresponsabili di chiusura delle frontiere e una mancanza di coordinamento tra gli stati europei ha creato stress e pericolo per migliaia di persone. Ogni volta che una frontiera veniva chiusa, migliaia di persone venivano brutalmente fermate, bloccate in una terra di nessuno, con assistenza umanitaria scarsa o inesistente, costrette a scegliere strade più pericolose o a mettersi in mano ai trafficanti. Lungi dal fermare i flussi in arrivo, queste restrizioni hanno reso questi viaggi verso la sicurezza più pericolosi, miserabili e molto costosi. La maggior parte dei problemi medici trattati da MSF in tutta Europa potevano essere prevenuti con vie sicure e adeguate condizioni di accoglienza. In Serbia, l’80% delle consultazioni mediche di MSF hanno trattato condizioni conseguenti al viaggio, come infezioni del tratto respiratorio (42%), traumi e problemi ossei e muscolari (19%) e problemi della pelle (9%). Oltre alle difficoltà create dalla chiusura delle frontiere, il viaggio verso l’Europa nord-occidentale è estremamente duro soprattutto per la mancanza di assistenza da parte delle agenzie governative e per le violenze costanti. Tutto questo ha un grave impatto sulla salute mentale delle persone. A luglio, quando la Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (FRYOM) ha organizzato un passaggio sicuro verso la Serbia, le persone hanno viaggiato in condizioni decenti, sono state raramente esposte a violenza o costrette a rivolgersi ai trafficanti e sono arrivate a destinazione in condizioni di salute relativamente buone. Al contrario, nel novembre 2015 a Idomeni, gli psicologi di MSF hanno notato un aumento significativo di attacchi di panico e tendenze autolesioniste, diretta conseguenza delle aspre condizioni alle frontiere e dall’incertezza costante sul futuro.
ITALIA
Emergenza senza fine Una delle principali vie di accesso per richiedenti asilo e migranti negli ultimi anni, l’Italia ha un sistema di accoglienza funzionante ma largamente insufficiente, che non riesce a provvedere in modo adeguato ai nuovi arrivi. All’arrivo le persone sono generalmente stipate in centri sovraffollati con scarso accesso a servizi essenziali come assistenza medica, assistenza psicologica, supporto legale e amministrativo.
Mancano mediatori culturali qualificati e interpreti che potrebbero aiutare i nuovi arrivati a dare un senso a ciò che stanno vivendo e adattarsi alla vita in Europa. Alla fine del 2015, MSF ha lasciato il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) di Pozzallo, designato come hotspot dall’UE, perché le condizioni poco dignitose e inumane nel centro hanno reso insostenibile la collaborazione tra MSF e le autorità locali. A Pozzallo, la priorità delle autorità è identificare i nuovi arrivati più che rispondere ai loro bisogni medici e umanitari, e questo ha reso difficile per medici, infermieri e psicologi fare il proprio lavoro.
“Era scesa dalla Bourbon Argos con un lungo vestito, ultima tra le 700 persone sbarcate, ed era sola. Abbiamo subito capito che aveva subìto una violenza durante la sua traversata del deserto. Aveva subito anche una mutilazione genitale. Abbiamo avvertito le autorità e chiesto di mandare Fatima in una struttura specializzata, ma non abbiamo ricevuto risposta. La lunga attesa all’interno del centro sovraffollato ha destabilizzato ancora di più la sua salute mentale e ha reso necessario il trasferimento in un centro psichiatrico. Per noi è stato un fallimento”
– Medico MSF a Pozzallo, Italia.

2016
Come organizzazione medico-umanitaria, MSF non può risolvere la crisi migratoria globale. Come medici, infermieri e psicologi miriamo ad alleviare le conseguenze delle politiche restrittive sulla salute e le vite dei nostri pazienti. Ma la priorità data dall’Europa al controllo delle frontiere, alla sicurezza e alla deterrenza rispetto alla salute e al benessere delle persone in fuga è estremamente difficile da curare. L’Europa e i suoi stati membri possono e devono agire per dare priorità alla vita di chi fugge. Nei progetti di MSF, tutti i segnali indicano che questa crisi continuerà lungo tutto il 2016. Ci sono oltre 60 milioni di persone in fuga nel mondo e violenza e instabilità continuano a spingere milioni di persone a lasciare le proprie case. È ora che l’Europa metta fine a questa corsa a ostacoli e fornisca assistenza e un passaggio sicuro ai richiedenti asilo, rifugiati e migranti che fuggono da condizioni di vita disperate.
Per il 2016, MSF chiede all’Europa e agli stati membri di garantire un passaggio sicuro attraverso:
– La creazione tempestiva di canali legali e sicuri per i richiedenti asilo: in particolare, consentire alle persone di chiedere asilo alle frontiere di terra (compresa quella di Evros tra la Turchia e la Grecia) e favorire un più ampio utilizzo di opzioni e procedure esistenti, come la riunificazione familiare, i visti umanitari, reinsediamenti e ricollocamenti.
- La creazione di percorsi di migrazione legali per diminuire la necessità di migrazioni irregolari e pericolose e di affidarsi a reti di trafficanti.
– Un meccanismo ambizioso di ricerca e soccorso per salvare vite in mare, da implementare il più vicino possibile alle coste di partenza e con punti di sbarco predefiniti in cui vengano garantite condizioni di disimbarco umane, assistenza medica e valutazione delle vulnerabilità.
– Investimenti nell’accoglienza secondo gli standard UE invece che in misure deterrenti. L’Europa deve prendere le distanze da un approccio “difensivo” e passare a un approccio di accoglienza per rispondere ai bisogni e alle vulnerabilità specifiche delle persone in arrivo.
– In assenza di un sistema di asilo europeo comune e funzionante, schemi più ambiziosi di ricollocamento in Europa e la creazione di un passaggio sicuro attraverso l’Europa.


 

Scandaloso: L’ex brigatista Faranda darà lezioni ai giovani magistrati. Scoppia la rissa tra toghe .



Ci risiamo. Un’altra ex terrorista rossa in cattedra, come già in passato i vari Curcio, Franceschini e Morucci. Stavolta è l’invito rivolto ad Adriana Faranda a partecipare nella sede della Scuola della magistratura a un corso di formazione per i giudici sulla giustizia riparativa, che si aprirà domani a Scandicci, a provocare una polemica tra le toghe.

E sulla mailing list delle correnti di sinistra della magistratura si apre un dibattito acceso tra chi difende l’iniziativa e chi invece la ritiene “assurda” . È “attonita”, prima ancora che “amareggiata”, Alessandra Galli, figlia del giudice Guido ucciso da Prima Linea, che esprime il suo “sconcerto” non per l’argomento dell’incontro,”ma per la decisione di invitarvi Adriana Faranda. È inaccettabile il dialogo in una sede istituzionale come questa con chi ha ucciso per sovvertire lo Stato e la Costituzione alla quale noi, come magistrati abbiamo giurato fedeltà”. Analoghe le riserve del procuratore di Torino Armando Spataro, che fu tra i più importanti collaboratori del generale Dalla Chiesa nella lotta al terrorismo, insieme a tanti altri eroi dimenticati, come si ricorda in questo libro: “Le mie perplessità non sono affatto collegate all’oggetto del corso, ma alla presenza di ex terroristi in una Scuola di Formazione per Magistrati”, dice Spataro.

Chi è l’ex Br Adriana Faranda

Adriana Faranda era una delle esponenti di spicco delle Br. Dopo aver militato in alcune formazioni minori di lotta armata attive a Roma, entrò a far parte delle Brigate Rosse, insieme al suo compagno Valerio Morucci, nell’autunno 1976, dirigendo la colonna romana e svolgendo un ruolo importante durante il sequestro Moro. Si distaccò dalle Brigate Rosse per contrasti sulle scelte strategiche dell’associazione terroristica nel gennaio 1979. Partecipò attivamente all’organizzazione del sequestro Moro. Arrestata il 30 maggio 1979 insieme a Morucci, durante gli anni ottanta si è dissociata dal terrorismo beneficiando successivamente delle riduzioni di pena, uscendo dal carcere nel 1994 .

Fonte Art. http://www.riscattonazionale.it


 

CANONE RAI: COME PAGARE LA BOLLETTA SENZA PAGARE IL CANONE RAI


Marco Affatigato.
 m.affatigato@libero.it       

Chi ritiene di non dover pagare il Canone Rai deve muoversi in anticipo
Chi ritiene di non dover pagare il Canone Rai inserito nella bolletta della luce deve muoversi in anticipo effettuando una apposita comunicazione (secondo il modello qui sotto riportato). L’autocertificazione andrà spedita, con raccomandata a.r., all’Agenzia delle Entrate di Torino (in alternativa si può decidere di consegnarla a mani presso l’Ufficio delle Entrate più vicino al luogo della propria residenza). Nella dichiarazione andrà indicata la causa per cui non si è tenuto al versamento del Canone Rai, causa che potrebbe consistere, per esempio, in una delle seguenti (valide) ragioni:
- soggetto titolare di esenzione dal pagamento del Canone Rai (persona con almeno 75 anni di età e un reddito, sommato a quello del proprio coniuge, non superiore a 6.713,98 euro annui, non convivente con altri soggetti);
- versamento già eseguito dall’altro coniuge attraverso il bollettino postale tradizionale;
- casa data in affitto, la cui utenza della luce sia rimasta intestata al titolare dell’immobile, ma la disponibilità del televisore è solo degli inquilini;
- immobile privo di televisione;
- seconda casa (in verità, in questi casi, il problema non dovrebbe porsi perché il canone Rai – secondo le previsioni della legge di Stabilità 2016 – sarà addebitato solo sulle abitazioni principali adibite a residenza del nucleo familiare. Restano, quindi, escluse le ulteriori abitazioni : case al mare, in montagna, immobili a uso investimento, ottenuti in eredità, ecc. per le quali, già a monte, la società erogatrice del servizio elettrico dovrà evitare l’addebito del canone - probabilmente, già in sede di stipula del contratto dovrà essere effettuata apposita comunicazione circa l’uso dell’immobile). Questo anche perché la normativa sul canone Rai prevede che lo stesso debba essere pagato una sola volta per nucleo familiare, a prescindere dal numero di apparecchi televisivi o di immobili posseduti. In ogni caso, qualora si dovessero presentare eventuali disguidi e il contribuente che dovesse trovarsi addebitato il Canone sulla bolletta della luce della seconda casa, sarà bene che proceda per come qui di seguito spiegherò;
- altre cause che potrebbero anche consistere nella stessa volontà, del contribuente, di sottrarsi all’imposizione fiscale, ferme restando tutte le conseguenze previste dalla legge.
CHI NON PAGA IL CANONE RAI NON POTRA’ SUBIRE L’INTERRUZIONE DELLA FORNITURA DEL SERVIZIO ELETTRICO . Insomma non viene tagliata la luce. Il contribuente, pertanto, resta libero di scegliere di pagare la bolletta della luce decurtando dalla stessa l’importo dovuto a titolo di Canone Rai. Se, tuttavia, l’imposta sulla TV è dovuta, le conseguenze saranno le seguenti:
- accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, eventualmente previo controllo da parte della Guardia di Finanza;
- irrogazione di una sanzione pari a cinque volte il canone stesso;
- in caso di ulteriore inadempimento, l’importo viene iscritto a ruolo e la riscossione affidata a Equitalia, che potrà procedere attraverso le vie ordinarie come, ad esempio, previa notifica della cartella di pagamento, con l’iscrizione del fermo auto e la successiva vendita.
Nel caso in cui il contribuente non sia tenuto a versare il Canone Rai per una delle ragioni appena esposte sarà comunque meglio che ne informi l’Agenzia delle Entrate inviando una autocertificazione secondo il modello qui di seguito.
Dichiarazione sostitutiva di certificazione
(art. 46 D.P.R.28 dicembre 2000 n. 445 )
1) Spettle. Agenzia delle Entrate, ufficio Torino 1, SAT Sportello Abbonamento TV
Cas. Postale n. 22, 10121 Torino
2) Spett.le Società dell’Energia Elettrica ………………
Oggetto: autocertificazione di non possesso del televisore; esenzione dal pagamento del canone Rai
La/Il sottoscritta/o ……………… residente in ………………, (cap) ………………, (città/Prov.) ………………, consapevole che chiunque rilascia dichiarazioni mendaci è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia, ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 D.P.R. n. 445/2000
DICHIARA
di non avere il possesso di alcuna televisione con riferimento all’utenza di energia elettrica di cui al contratto n. ……………… stipulato in data ……………… con la società ……………… relativo all’immobile sito in ……………… via ……………… (cap) ……………… (prov) ………………
oppure:
che l’utenza di energia elettrica di cui al contratto n. ……………… stipulato in data ……………… con la società ……………… relativo all’immobile sito in ……………… via ……………… (cap) ……………… (prov) ……………… si riferisce a [a seconda del caso]:
– immobile adibito a seconda casa
– residenza estiva
– immobile dato in locazione
e che, pertanto, non è dovuto alcun canone Rai, essendo lo stesso già collegato al contratto n. ……………… stipulato in data ……………… con la società ……………… relativo all’immobile sito in ……………… via ……………… (cap) ……………… (prov) ………………
Se desideri ulteriori informazioni o costituire un « Comitato per l’abrogazione del Canone Rai » , contattami : m.affatigato@libero.it

PERMETTETEMI UNA FAVOLA PER RACCONTARE IL MONDO ODIERNO


Art dal camerata Marco Affatigato.


Le famiglie che influenzano ed orientano le politiche dei governi mondiali a scopo di profitto privato.
Chi di voi da bambino non si è mai sentito raccontare questa semplice storiella che risale in realtà alle famose favole di Esopo, scrittore greco vissuto approssimativamente fra il 620 e il 560 a.C.
Molto brevemente era Estate e la formica lavorava duramente e alacremente per mettere da parte le provviste per l’Inverno che si avvicinava. La cicala per contro cazzeggiava e cantava tutto il giorno senza fare nulla.
Ma il tempo passava e, finita l'Estate, arrivò l'Autunno e a seguire il generale Inverno. La cicala a quel punto cominciò ad avvertire i morsi della fame e, per non morire d'inedia, si presentò dalla formica per chiederle un pò di cibo. Ma la formica rispose: "io ho lavorato duramente tutta l'Estate per ottenere il cibo che ora posso mangiare: tu cos'hai fatto durante tutta l'Estate?". "Ho cantato" risponde la cicala. E allora la formica spazientita risponde, sbattendole la porta in faccia: "hai cantato?! ...bene e allora adesso balla!".
La morale di questa favola è semplice, pulita e lineare ... all'apparenza non fa una grinza: "chi nulla fa.... nulla mai ottiene!". Questo vale per utti i settori , anche per la politica ed è per questo che non smetto di scrivere che “per cambiare bisognare lottare e per vincere bisogna combattere”. Ma non è di questo che oggi voglio parlarvi , provando a portare ai giorni nostri questa bella storiella "ever green" che sembra scritta apposta dai... "Proprietari del Pianeta" per convincere le masse a sgobbare, accumulare e raggranellare ricchezze onde dar modo a loro, autentico esercito di voraci cavallette, più che di innocue cicale, di depredare e spolpare le masse di ogni loro sostanza a..."norma di legge" realizzando perfettamente la madre di tutte le regole economiche che identifica nel furto perpetrato con ogni forma e mezzo la prima, la più semplice e la più lapalissiana forma di guadagno.
Quando gli uomini iniziarono ad abbandonare lo stile di vita da cacciatori-raccoglitori per diventare stanziali adottando il più duro stile di vita agricolo questo da un lato permise una nuova organizzazione sociale di piccole comunità/villaggi dove solo una parte della popolazione si occupava di coltivare la terra per fornire cibo a tutta la comunità mentre altre persone si potevano occupare di attività diverse. Nascono i primi mestieri, come la lavorazione della terra cotta per forgiare recipienti e piccoli monili, più avanti il fabbro per forgiare attrezzi da lavoro o armi, ecc. ecc.., ma siccome i cacciatori-raccoglitori non erano affatto scomparsi del tutto, nascono le prime guerre tra stanziali e cacciatori-raccoglitori che cercano di impadronirsi dei granai ricolmi di grano, cereali, farine, frutta e verdure essiccate raccolte durante la buona stagione dai coltivatori per fronteggiare la lunga stagione invernale.
E siamo quindi alla favola di Esopo, ed anche se Esopo doveva ancora nascere il problema era già attuale e reale. Inutile dire che, nella realtà, le cose non si concludevano certo con la battuta della formica .... "avete cantato e adesso ballate", ma piuttosto con grandi spargimenti di sangue dove si affermava inevitabilmente lo schieramento più forte. E oggi??. oggi … malgrado i millenni trascorsi non è cambiato molto. Viviamo in città dove ogni mattina tanta gente si alza e va al lavoro a recitare la sua parte da "formichina" e altra gente che, vuoi per necessità, vuoi perchè lavorare tutti i santi giorni è dura mentre un furtarello ogni tanto è decisamente più leggero, ti aspetta al varco per derubarti di quel che può. Ma, state attenti, questi sono solo i "soldati semplici" delle cicale, perchè i colonnelli e i generali delle cicale stanno altrove e manovrano dall'alto..Loro non hanno un obiettivo diverso da un borseggiatore di strada o di autobus o un ladro da appartamento. Sono sempre cicale e il loro obiettivo resta sempre quello di derubare le formiche. L'unica differenza è che le "cicale graduate" hanno abolito il furto con l'uso della forza, o il furto di destrezza o la circonvenzione d'incapace o altre forme che vi possono venire in mente. Hanno costruito una finta democrazia dove le formiche ogni tanto vanno a votare credendo di poter cambiare le cose, ma in realtà non contano una mazza e dietro a questa democrazia di facciata hanno costruito delle autentiche oligarchie internazionali e trasversali a qualsiasi governo di turno.
E’ attraverso una ramificata rete di lobby internazionali che inizia col Comitato dei 300 per proseguire col Gruppo Bilderberg e giù giù fino al casereccio Club of Rome (come si vede nello schema riassuntivo riportato nella foto) che si condizionano e si decidono i destini del pianeta. All'occorrenza si riesce a stravolgere i piani di un governo democraticamente eletto, piuttosto che portare al potere un dittatore laddove in un particolare momento può far comodo, salvo rovesciarlo e bombardarlo quando non serve più o non fa più comodo. Questo lo si fa ancora in Africa . Queste associazioni riescono sempre ad avere i loro uomini laddove servono e a far approvare le leggi che vogliono quando vogliono.
Vi sembra una coincidenza che Romano Prodi, prima, e Mario Draghi, dopo, prima di assumere le cariche pubbliche che hanno assunto, siano stati dirigenti di Goldman Sachs??
Oppure vi sembra una questa una coincidenza che Mario Monti (presidente del Gruppo Bilderberg per diversi anni) viene chiamato d'urgenza da Napolitano, fatto Senatore a vita e spedito dritto al governo col beneplacito di tutti i “camerieri di turno” seduti in Parlamento? e il pizzino che Letta (membro della Trilateral Commission) consegna "brevi manu" al Gran Maestro nel giorno stesso del suo insediamento?
E naturalmente sarà sempre un caso che a terminare il lavoro sporco del governo Monti la staffetta sia passata proprio nella mani di Enrico Letta?
Insomma nella migliore delle ipotesi ci prendono per i fondelli e il risultato finale è che noi a differenza dei coltivatori di un tempo non riceviamo più una botta in testa per essere derubati. O meglio la riceviamo dai "soldati semplice" dell'esercito di ladri, ma per gli "alti graduati" di questo esercito, il gioco si fa fine: loro dettano le direttive ai politici di turno che non hanno altra funzione che quelli di "camerieri". I camerieri portano proposte in Parlamento che a tempo debito sforna leggi che ci obbligano a pagare tasse e balzelli di ogni tipo senza che nessuno abbia il bisogno di venire a casa nostra a fare danni materiali perchè loro ci derubano a "norma di legge".
La legge dice che.... e le brave formichine corrono a fare file in banca , alla posta a pagare la gabella di turno prima che scada, onde evitare ulteriori sanzioni e more che aggraverebbero la situazione, e quando ci dicono che “siamo a posto” ringraziamo pure.
Come cambia il mondo! Sto pensando mentre scrivo che se Esopo vivesse ai giorni nostri, potrebbe essere tranquillamente insignito della carica di Presidente Onorario del Gruppo Bilderberg tanto è subdola ed ingannevole la morale che emerge dalla sua favoletta.
Se si ripercorre la storia di questa disgraziata Unione Europea dagli anni '90 ad oggi e si misurano le tonnellate di normative totalmente inutili e penalizzanti per le nostre aziende, varate da Bruxelles c'è da chiedersi come faccia questo paese, l’Italia, ad essere ancora in piedi. Norme che negli anni hanno sovraccaricato di costi inutili le aziende molte delle quali hanno dovuto chiudere i battenti piegate dalla crisi e da normative demenziali che sono servite solamente ad inventare mestieri che non esistevano di tristi personaggi che nella migliore delle ipotesi svolgono ruoli notarili e non producono nulla.
Le imprese che sopravvivono per far fronte a questa lievitazione di costi devono gioco forza tagliare la qualità e infatti se guardiamo ad esempio il settore alimentare in cui siamo da sempre fra i primi al Mondo, si può comunque notare un progressivo scadimento di prodotti di qualità nelle catene della grande distribuzione e un numero crescente di truffe e scandali di ogni tipo. Insomma quello che non fa Bruxelles lo fanno le catene della grande distribuzione e le multinazionali obbligando i fornitori ad una serie di codici etici privati e ad una serie di gabelle per poter avere mezzo metro di scaffale in cui posizionare i tuoi prodotti che è un altro bellissimo esempio di "pizzo legalizzato".
Si truffa ovunque, sull'olio d'oliva sempre meno extravergine e sempre più mignotta (l'oliva), sui formaggi fatti col latte in polvere al posto di quello fresco, sul pane impastato in Polonia con quale farina sa solo Dio, poi congelato e spedito qua dove viene cotto, piuttosto che sulla conserva di pomodoro tagliata con conserva cinese che riesce a prendere la “cittadinanza europea” entrando da paesi dell'Est dove i controlli sono più labili quando addirittura inesistenti. E’straordinario vedere trasmissioni come “Airport Security” dove per entrare in Australia ti contano anche i peli che hai sotto le ascelle se ti porti una piantina, un fiore o dei cibi che la loro normativa ritiene pericolosi, o nella piantina trovano larve di qualche insetto o una semplice zanzara, ti sequestrano tutto, e se non avevi dichiarato di avere quella merce in valigia sugli appositi moduli ti multano salatamente senza pietà; se poi tenti di introdurre droga e te la scovano 6-7 anni di carcere senza possibilità di avere i domiciliari prima di aver scontato metà della pena non te li toglie nemmeno il Padre Eterno. Tutto è controllato meticolosamente a difesa del loro suolo, della loro società. Ed è altrettanto straordinario vedere gli imbecilli che ci governano che invece difendono a spada tratta il trattato di Schengen. Ma perchè da noi “non stanno mica lì a pettinare le bambole...”.
Ora questa idea semplicemente folle e demenziale : quella di un "condominio" (il continente europeo) dove non esistono nè porte nè serrature e tutti possono entrare e uscire da casa tua come e quando vogliono portando ciò che vogliono che abbiano l'ebola o l'aids, o più semplicemente le piattole o i pidocchi o insetti che uccidono le nostre palme o le nostre piantagioni di ulivi, la dice decisamente lunga su quello che questi "Signori della Catastrofe" (per citare il bel libro di Marco Dalla Luna che vi consiglio di leggere), stanno combinando a discapito nostro e dei nostri figli o nipoti.
Potrei andare avanti ore ad elencare gli infiniti modi in cui ci si batte per rubare perche è solo ed esclusivamente il furto la prima e più elementare forma di guadagno in economia. È inutile che mandate i figli a prendere la laurea in Economia e Commercio se poi non trovano un solo professore con due palline grosse come due pisellini Findus che gli spieghi l'ABC di questa economia di cartone. Dal 2009 ad oggi l'Italia ha visto chiudere più di cento mila aziende. Ogni azienda che chiude si porta dietro uno strascico di debiti che diventano inesigibili e alla fine si accumulano in pancia ad un sistema bancario che si trova zavorrato da 200 miliardi di sofferenze (300 secondo le malelingue)... e badate bene che quando Renzi, con quel sorriso inquietante che a seconda delle circostanze spazia dal "secchione primo della classe", al "grullo inebetito e spavaldo allo stesso tempo" dice che il sistema bancario italiano è più solido di quello tedesco, dice però una grande verità anche se c'è ugualmente poco da stare allegri.
Nel solo bilancio di Deutsche Bank del 2014 alla sola voce derivati si legge l'iperbolica cifra di 75.000 miliardi di euro (ma le male lingue parlano di 100.000). Ora se pensate che il PIL annuo dell'intera Germania gira sui 4.000 miliardi, significa che la prima banca tedesca ha in pancia una mole di derivati pari a quasi venti volte il PIL dell'intera Germania. Ma il capitale sociale di Deutsche Bank ammonta a soli 83 miliardi di euro, il ché significa che basterebbe una perdita di poco superiore allo 0,1% sul conto derivati per far fallire la banca che dati i numeri è impensabile. Della serie "too big to fail". E infatti Draghi & C faranno anche i salti mortali per evitare un simile evento, ma se dovesse accadere volete scommettere a chi toccherà il conto?
Mi fermo qua perché sul capitolo banche ci si potrebbero scrivere interi libri.
Sono passati 2600 anni e la favola di Esopo è ancora lì a convincere l'esercito delle formichine che è giusto farsi il mazzo tutti i giorni per evitare di fare la fine della povera cicala, ma nella realtà, il potere vero, è tutto in mano alle cicale che non si accontentano di sentirsi mandare a quel paese con una facile battutina su Facebook e di andare a morire di fame in buon ordine, ma sono potentemente organizzate a tutti i livelli per svuotare quotidianamente i granai delle povere formiche.
Ecco perché torno a dirvi : per cambiare bisogna lottare ! per vincere bisogna combattere !
Allora meditate , ma soprattutto decidete ciò che volete fare.


 

27 GENNAIO SENZA PREGIUDIZI .

   dal periodico Movimento n.40 gennaio 2016
siamfatticosi’
Foglio informativo di Liberazione Nazionale
Foglio politico-culturale degli Uomini Liberi.
in uso al Partito Politico Movimento Mussoliniano

Boia Chi Molla il Blog.


Non dimentichiamo i massacri del ‘900 La storia del genere umano è costellata di persecuzioni e pulizie etniche che per efferatezza, numero di vittime e motivazioni ignobili non sono seconde a nessuno. Eppure la maggior parte di loro non trovano spazio nei libri, soprattutto scolastici e nella cinematografia. Se è giusto ricordare i più famosi, è doveroso non dimenticare gli altri genocidi del recente passato che sono stati relegati in un angolo della nostra memoria. Il 27 gennaio sarebbe giusto celebrare anche : il genocidio del popolo armeno, uomini, donne, vecchi e bambini scientemente eliminati dal governo turco nel 1915; i civili Cattolici assassinati durante la guerra civile in Messico dal 1926 al 1929; i morti in Ucraina dal 1935 al 1937 a seguito delle carestie provocate intenzionalmente dal regime comunista in quello che era considerato il granaio d’Europa; i civili vittime dei bombardamenti terroristici alleati in Italia e Germania; i civili massacrati per vendetta dall’Armata Rossa in Prussia, Slesia e Pomerania sul finire del secondo conflitto mondiale; le vendette partigiane in Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale; le vittime dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, inferti quando il Giappone aveva già avviato le trattative per la resa; le vittime decedute per fame e torture nei gulag comunisti di tutto il mondo, compresa la Cina con la quale l’Italia e l’Occidente intrattengono ottimi rapporti d’affari; i cambogiani morti nel loro Paese trasformato dai Khmer Rossi in un immenso campo di concentramento e di sterminio; i civili Afghani uccisi dell’Armata Rossa durante l’occupazione sovietica; le più recenti vittime civili dei bombardamenti Nato nella ex Yugoslavia; i massacri in Ruanda, Etiopia, Congo e nel resto dell’Africa centrale per motivi tribali. In questi Paesi, una volta autosufficienti, manca il cibo, ma non le armi fornite a piene mani dalle superpotenze che condizionano e sostengono i peggiori regimi dittatoriali per il controllo dei ricchi giacimenti minerari; i Cristiani massacrati in questi ultimi anni in Medio Oriente dagli integralisti musulmani. Se anche queste sono vittime innocenti della barbarie umana perché non dedicare anche a loro una giornata della memoria? Sappiamo che sarebbe impraticabile istituire un giorno per ogni evento ,probabilmente non basterebbero i giorni del calendario, potremmo allora abolire tutte quelle ricorrenze di chiaro sapore politico e sostituirle con un’unica grande e solenne ricorrenza dedicata a tutti gli olocausti del mondo e della storia. Sarebbe il modo migliore per ricordare senza discriminare.



N o t i z i a r i o :

Esproprio criminale dei risparmi dei cittadini italiani da parte di una direttiva Europea, recepita senza alcuna protesta dal governo cattocomunista italiano che va contro l’art. 47 della costituzione (La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme ….) della repubblica. Italia ed Europa delle Banche. Pensate che gli affari delle Banche se negativi devono essere pagare dai risparmiatori, i dividendi annuali ai padroni.
Ci chiediamo quale dittatore e dittatura abbia mai imposto questo in favore di banche private (?). E il garante della costituzione della repubblica ?
I cantastorie cattocomunismi al governo, si vantano di  non aumentare le tasse (anche quando si dovrebbe dire imposte). Falso da quando sono al governo per imposizione presidenziale (Monti, Letta, e il governo delle bugie Renzi). Da gennaio 2016 altro scossone, vedi Ferrovie, Ferrovie concesse, Autostrade, Imposte territoriali, Aeroportuali e quanto altro scopriremo durante l’anno.


 



 



 

Deceduta Martina Mussolini Presidente dell'Ordine dell'Aquila Romana


siamfatticosi’
Foglio informativo di Liberazione Nazionale
Foglio politico-culturale degli Uomini Liberi.
in uso al Partito Politico Movimento Mussoliniano




Lascia i suoi cari a soli 46 anni. Voglio ricordare Martina Mussolini pubblicando una sua lettera spedita al presidente venezuelano Nicolás Maduro il 3 aprile 2014. Lei non sa cosa è realmente il fascismo!

La lettera completa:
"Il mio nome è Martina Mussolini e mio nonno Vittorio era il figlio di Benito Mussolini, fondatore del fascismo, termine che ultimamente lei nomina costantemente. Ho capito perfettamente, la sua maniera di comportarsi, che non sa molto bene cos'è realmente il fascismo, ma neanche sa che sia il comunismo; la sua oratoria populista senza radice politica, solo opportunista e desiderosa di potere, ha portato il Venezuela nel caos totale.
Le scrivo dall'Italia, dove risiedo da molto più di venti anni, ma soprattutto le scrivo come venezuelana per adozione perché anche se io non sono nata in Venezuela ma in Forlì (ndt: Italia), ho avuto la fortuna di trascorrere la mia adolescenza in questo meraviglioso paese e in questo momento tanto difficile il mio cuore e i miei sentimenti sono con i miei fratelli venezuelani. Ho dovuto lasciare il Paese perché li non avevo futuro e mi dispiace dover ripetere ai miei figli che io non porterò loro a far conoscere i posti della mia gioventù perché è una Nazione troppo pericolosa, dove non c'è rispetto per la vita e quelli che dovrebbero garantire la giustizia molto spesso sono loro i primi che la tradiscono.
Lo statista che fu il mio bisnonno, Benito Mussolini, ha lottato, amato e sofferto per il suo popolo e al momento della sua morte, quando è stato appeso per i piedi a piazzale Loreto, dalle sue tasche non è caduta nemmeno una lira! Lei addita come fascisti, impropriamente, degli studenti e cittadini che manifestano pacificamente per un Venezuela libero, sicuro e con un futuro.
Signor Presidente, nonostante lei applichi una politica di repressione dittatoriale rendendosi sempre più coautore di crimini, che cos’è il fascismo? Togliendo l’unica tragica macchia della forzatura delle leggi razziali, il fascismo realizzò l’Italia in ogni suo angolo, creò un’identità nazionale, diede scuole e cultura, costruì fabbriche e città, avendo l’Italia poche risorse naturali, mise insieme un popolo. Varcò il Mediterraneo portando la nostra civiltà e la nostra cultura in Libia, Eritrea e Somalia, costruì anche in quei luoghi strade e scuole, contrariamente alle politiche coloniali degli altri paesi di solo sfruttamento. Si capì che una guerra sarebbe stata deleteria e chiesto aiuto alle nazioni democratiche quali Francia e Inghilterra, col loro rifiuto, fummo buttati nelle braccia dei tedeschi, dovemmo accettare per difenderci; ascolti i discorsi
del mio bisnonno che spesso citava i tedeschi con disprezzo.. “gente che ignorava la scrittura.. in un tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio e Augusto”.
Signor Presidente, mi dica cos'è il fascismo che lei nomina in ogni discorso? Il fascismo è un movimento politico rivoluzionario che si propone la superazione dello Stato liberal-democratico dello Stato comunista con una "terza via", indicando in questa la costruzione di uno Stato etico-gerarchico fondato nell'alternativa corporativa che, eliminando sia lo sfruttamento capitalistico che la lotta di classe, per creare una Nazione e, così, un Popolo cosciente della sua propria missione.
Nato nel 1919 intorno alla figura di Benito Mussolini e derivato da ciò che restava della "sinistra interventista", dopo le battaglie della Grande Guerra, si è imposto in Italia mediante lo squadrismo che ha annichilito il potere del partito socialista e grazie a un atto insurrezionale, , la marcia su Roma, 27-31 Ottobre 1922, ha permesso al suo fondatore di esser nominato primo ministro.
Il fascismo, una volta al potere, ha dovuto rinunciare alla sua aspirazione repubblicana e rivoluzionaria costruendo un "regime dualistico" dove le prerogative monarchiche convivettero per molto tempo con le istituzioni del fascismo di ispirazione proletaria. dopo della caduta di Mussolini (25 de Julio de 1943) e la conseguente consegna senza condizioni del Regno di Italia, il fascismo è tornato al potere per poco tempo durante il breve periodo della Repubblica Sociale Italiana dove ha potuto riacquistare il suo approccio repubblicano e dare iniziare questa rivoluzione sociale che da sempre stava tra i suoi miti fondanti da sempre.
Signor Presidente, bene o male, questa gente ha lasciato un segno nella storia, pagine di gloria che citiamo con orgoglio e pagine di lacrime che con fierezza dell'uno e l'altro fronte evochiamo per non dimenticare. Signor Presidente, lei sa che sul fascismo e sulle sue prestazioni si parla ancora oggi e giustamente nella Comunità Europea, mediante insigni economisti per il progresso e lo sviluppo che questo tipo di movimento può generare?
Se si applicheranno i principi fondamentali del manifesti di Verona, l'Europa starebbe fuori della crisi economica, se solo pensiamo che l'economista inglese M. Shanks, direttore della Commissione Europea, che nel suo libro "What is wrong with the modern world?" tradotto: "Cosa c'è di sbagliato nel mondo moderno?"indica con precisione lo Stato Corporativo di Mussolini, contro la persistente crisi del liberismo e del marxismo, come l'unico modello per uscire dalle contrapposizioni vigenti nella Democrazia Parlamentaria, concludendo con: "non c'è alternativa, o lo Stato Corporativo o il collasso dello Stato" questo fa riflettere profondamente già che lo afferma un'economica di fama mondiale in un contesto attuale di crisi globale!
Lasciatemi dire che, a questi studenti che lei persegue ingiustamente a queste madri, a queste donne, a questi commercianti, a questi lavoratori, a tutto questo meraviglioso popolo che eprime liberamente il suo sentimento di vivere, come popolo venezuelano unito e compatto, non interessano le ideologie di destra, sinistra o centro! Ha fame! Sono stanchi di fare code interminabili per un pezzo di pane, desiderano potersi curare nel proprio paese dove non ci sono medicine, sono terrorizzati da una criminalità in continuo aumento e che non viene ostacolata dalle forze dell'ordine. La maggior parte di loro non può capire la sua propria condizione di estrema povertà in quanto vive in un paese con enorme potenzialità economiche e illimitate risorse naturali, cosa che l'Italia non aveva e nè ha.
Le masse oceaniche che invadono le strade venezuelane sono solamente venezuelani portati all'esasperazione da un regime non democratico, corrotto, che fomenta un odio sociale senza precedenti e che non rispetta i diritti umani; è un crimine, ripeto è un crimine seguire la guida di un paese senza nessuna direzione solo per l'avidità di potere.
Ringrazio Dio quando sento gli avversari chiamare "fratelli" i chavisti, quando vedo i bambini consegnano fiori ai poliziotti allineati di fronte a loro e tanti messaggi di solidarietà della gente comune di tutto il mondo. E' in questo momento che mi chiedo dove è la comunità internazionale per intervenire, per alleviare le sofferenze del popolo, dove sono le organizzazioni internazionali che garantiscono la pace, il progresso, dove sono?!
Chi si stanca, perde. Non mi stanco mai di dare il mio sostegno per una Venezuela libera, unita e in pace."
Martina Mussolini .